Intervista a Il Cile: “Cerco di lasciare emozioni che durano nel tempo”

Il Cile - La Fate Facile

Il Cile – La Fate Facile

Lorenzo Cilembrini, in arte Il Cile, torna sulla scena musicale italiana con “La Fate Facile” (Universal Music). Il terzo album in studio del cantautore è un lavoro veramente pieno: di emozioni, di ricordi, di dolore, di amore ma soprattutto di verità. Lorenzo si mette a nudo come pochi hanno il coraggio di fare. Nelle sue canzoni c’è tutto il suo mondo, i pensieri più angoscianti e quelli più dolci si alternano in dieci tracce così intime e così profonde che viene spontaneo chiedersi se una società così superficiale come quella che ci circonda saprà essere in grado di meritarsi una simile purezza di spirito.

Intervista

Fare delle domande rispetto a un progetto così intimo da parte di un estraneo significa entrare nella dimensione intima di un artista. Come ti sei sentito a buttare giù dei concetti così forti e così importanti?

L’ho fatto per me stesso e per tutte quelle persone che si ritrovano in quello che scrivo. Infine l’ho fatto perché ritengo che questa sia la mia rappresentazione artistica più completa. Gli alti e i bassi fanno parte della vita di tutti e sapere che a volte una canzone molto cruda riesce ad aiutare qualcuno a non sentirsi solo e a non sentirsi anomalo, è una grande soddisfazione per chi fa il mio mestiere.

A cosa si riferisce il titolo “La fate facile”?

Questa è una cosa nata a seguito del grande successo riscontrato con il brano “Maria Salvador” insieme a J-Ax. In quell’occasione mi hanno conosciuto persone che non avevano idea di chi fossi, famiglie con bambini mi fermavano per chiedere una foto o per fare un saluto al figlio. Tutto questo è bellissimo però la mia carriera è anche “Il Cile”, non  sono solo un collaboratore. Questa cosa, vista dall’esterno, spesso viene sottovalutata perché si pensa che questo lavoro sia solo successo e autocelebrazione. In realtà tutto quello che si conquista in una carriera, lo si deve conquistare anche a livello personale e io, in questo, ho avuto difficoltà. Ho sempre cantato me stesso e quello che vivo, prendendo in considerazione tutti gli aspetti che questo comporta. La verità a lungo termine paga, gli artisti che ho più amato nella mia vita sono proprio quelli che si sono sempre dati in pasto al pubblico e che hanno sempre cantato della loro vita privata regalando emozioni che durano nel tempo. Ecco, questo è l’obiettivo di questo disco: cercare di lasciare emozioni che durano nel tempo.

Ad oggi è come se tu avessi superato diversi step, come stai tu aldilà dell’uscita del disco?

Sono teso perché l’uscita del disco porta sempre tensione, com’è naturale che sia dopo tre anni di lavoro e di fatiche. Sono una persona che ha accettato di avere dei problemi e ha deciso di affrontarli facendosi anche aiutare. Voglio riprendere in mano la mia vita, la mia carriera e la mia arte. Ho sempre suonato e cantato cercando di lasciare un segno. Lo faccio per il mio pubblico ma anche come terapia. Solo con la scrittura riesco ad esorcizzare le dinamiche più spigolose della mia vita; sarà per questo che non ho avuto paura a denudarmi in tutti i sensi.

Come hai trovato la forza di raccontare delle cose così forti a tutti?

Credo che questo sia un istinto di sopravvivenza insito nella mia natura. Anche l’autodistruttività, che mi porto dietro dall’adolescenza, ha sempre trovato un freno nel momento in cui mi rendevo che conto che rischiavo di compromettere la cosa più importante per me, ovvero scrivere canzoni.

Come hai lavorato alla costruzione degli arrangiamenti di questo album?

C’è stato un grande lavoro da parte di Fabrizio Barbacci, alla terza prova discografica con me. Anche lui ha affrontato momenti non facili, quando non riesci a chiudere un disco e ci devi continuamente mettere mano, vuol dire che qualcosa va bilanciato. L’obiettivo era cercare di fare qualcosa di più originale rispetto agli arrangiamenti canonici e fare in modo da risaltare la forza lirica delle parole. Ci sono stati vari tentativi e in questo caso il sudore e l’impegno ci hanno aiutato a realizzare il disco che volevamo fare. Il resto sarà il pubblico a deciderlo.

Video: “Era bellissimo”

“Mamma ho riperso l’aereo” è un brano dissacrante ma geniale e costruttivo al contempo. Come ci sei arrivato?

Per permettermi di toccare un mostro sacro come Rino Gaetano, ho pensato che me lo potevo permettere visto che è tra i tre artisti che mi hanno segnato nella vita. Il nero del cielo di cui parlo in questo brano, non è un nero negativo, è il nero dei tablet e dei cellulari che sono diventati un prolungamento delle nostre mani e che in molti casi hanno sostituito la vita reale. La società non sta aiutando le persone a migliorare se stesse, anzi!  Per non parlare di come il modo di comunicare tra le persone abbia perso ogni pudore, la gente si sente autorizzata a dire qualunque cosa, c’è la convinzione che tutto sia concesso, che tutto si possa criticare. Io credo che rendere più barbaro il rapporto tra le persone per sfogare in modo becero la propria repressione sia una sconfitta della società. Mi auguro che prima o poi si ponga un limite a questa degenerazione. Viste le condizioni socio-politico-culturali che ci circondano, c’è bisogno di aiuto per tutti.

Parlando di intensità di sentimenti c’è il brano “Qui per te” in cui metti su nero la forza di un sentimento puro.

Questo brano fa parte di quelli che si sono sbloccati con il trasferimento a Milano, una canzone in cui cerco di far capire ad una persona che la mia presenza, anche nei momenti di lontananza c’è sempre stata e forse sempre ci sarà sotto qualche aspetto. Si tratta di un atto d’amore, l’amore nella musica ha un senso che accompagna gli slanci artistici più intimi, profondi e delicati. Non mi sono mai vergognato di essere così esplicito e plateale, crudo e realista. Sento che quello che scrivo è vero, autentico; non me ne devo vergognare.

A questo proposito, cosa ti dicono i fans?

Loro hanno sempre empatizzato molto verso i miei lati testuali. Molte persone mi hanno ringraziato per averli aiutati a lavare via il dolore causato da momenti difficili della propria vita. Molti hanno capito che io non sono solo un cuore spezzato ma c’è tanto altro che cerco di esprimere per lasciare una mia impronta artistica che duri nel tempo.Quando mi cercano e mi scrivono, capisco che qualcosa di buono lo sto facendo.

Il Cile

Il Cile

Come si sente Lorenzo sul palco?

Sicuramente mi sento più a mio agio che in altre situazioni più tecniche come le conferenze e tutto il resto. Rimango una persona timida ma sul palco ho sempre avuto un’altra visione della mia stessa vita. Nel privato sono così per tante cose successe dalla mia infanzia ad oggi ma quando devo affrontare uno spettacolo per persone che fanno il sacrificio di pagare un biglietto per ascoltarmi, lì mi piace lasciare un segno per lasciarli tornare a casa soddisfatti e fargli venire voglia di tornare.

Visto che vuoi lasciare segni nella vita degli altri, quali sono i segni che stai disegnando tu sulla tua tela della vita?

Desidero lasciare un bel ricordo musicale di me stesso e arrivare a più persone possibili. Questo è quello che sogno e che mi impegnerò a fare. Ho ripreso in mano la mia vita con un’altra ottica e ho capito che tutti i sacrifici che ho fatto che portare a termine questo lavoro, non solo erano necessari ma li rifarei tutti da zero per arrivare a un pubblico sempre più preso da quello che faccio e non di passaggio.

 Raffaella Sbrescia

Ascolta qui l’album:

Il Cile: La fate facile è il nuovo singolo. A settembre l’album di inediti

Il Cile - La Fate Facile

Il Cile – La Fate Facile

A tre anni dall’ultimo lavoro discografico “In Cile Veritas”, Lorenzo Cilembrini, in arte IL CILE, torna sulle scene con il video di “LA FATE FACILE”. La canzone inedita è scritta da Lorenzo e apre il cammino verso il nuovo album, atteso a settembre di quest’anno. Il video è online dal 15 maggio su Vevo e contemporaneamente il brano è disponibile su tutte le piattaforme digitali.

La Fate Facile” potrebbe avere come  sottotitolo “Lorenzo decide di spogliarsi”: è infatti un racconto autobiografico dove il cantautore svela il suo percorso di vita tra le difficoltà dell’esistenza fino ad arrivare alla consapevolezza e alla maturità, superando i momenti di disagio grazie soprattutto alla musica e alla scrittura.

 Il video, diretto Erica Mainini per “A Secret Family Film” raccoglie questi stati d’animo e li rappresenta in modo poetico, a tratti crudo,  con un’ arte visiva che traduce le frasi in un contesto intimo e sincero. In una casa/castello distrutta di Berlino, Il Cile interpreta la solitudine ed il rapporto con i mostri del passato, le dipendenze, attraverso una serie di metafore visive, giocando con la contrapposizione di colori e luce, utilizzando tecniche sperimentali, filmando attraverso sfere di cristallo e refrazioni di pezzi di specchi per dare un impatto unico al contenuto.

Ho approfittato di un day off a Berlino durante un mio tour europeo per girare il videoclip di “La fate facile”, che senza dubbio è stato uno dei più impegnativi della mia carriera.

La location che abbiamo scelto rappresenta metaforicamente la stanza della mia infanzia dalla quale uscivo con la fantasia, ma che in realtà mi proteggeva claustrofobicamente da una libertà che agognavo ma non conoscevo.

All’interno di questa stanza sono cresciuto con i miei mostri, i miei incubi e le mie preoccupazioni, riuscendo però a coltivare una speranza che col tempo mi ha dato la forza di reagire con la mia musica, le mie parole e costruendomi una vita dove riuscissi a camminare senza confini e con le mie gambe.

Girare questo video è stata una vera e propria catarsi rispetto a tutto quello che nel mio io umano, mentale e artistico avevo vissuto come dissidio.

(Il Cile)

 Video: La Fate Facile

http://vevo.ly/kLogpw

Il Cile si afferma con il brano “Cemento Armato”, anteprima del disco d’esordio “Siamo Morti A Vent’Anni”(2012). Partecipa alla 63° edizione del Festival di Sanremo con il brano “Le parole non servono più” aggiudicandosi il Premio Assomusica oltre al Premio Sergio Bardotti per il miglior testo in gara. Nel 2014 pubblica il suo primo romanzo “Ho Smesso Tutto” (Kowalski editore). Nel 2014 pubblica ilsuo secondo album “In Cile Veritas”. Nel 2015 collabora nella scrittura e interpretazione del brano di J-AX “Maria Salvador”, hit estiva di quell’anno.