Marlene Kuntz – Extra Moenia Festival – Pompei ph Anna Vilardi
Marlene Kuntz – Extra Moenia Festival – Pompei ph Anna Vilardi
Marlene Kuntz – Extra Moenia Festival – Pompei ph Anna Vilardi
Marlene Kuntz – Extra Moenia Festival – Pompei ph Anna Vilardi
Marlene Kuntz – Extra Moenia Festival – Pompei ph Anna Vilardi
Marlene Kuntz – Extra Moenia Festival – Pompei ph Anna Vilardi
Marlene Kuntz – Extra Moenia Festival – Pompei ph Anna Vilardi
Marlene Kuntz – Extra Moenia Festival – Pompei ph Anna Vilardi
Marlene Kuntz – Extra Moenia Festival – Pompei ph Anna Vilardi
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Marlene Kuntz – Extra Moenia Festival – Pompei ph Anna Vilardi
Setlist Concerto Marlene Kuntz
L’odio migliore
Fecondità
Niente di nuovo
Cara è la fine
Ineluttabile
Io e me
Festa mesta
La mia promessa
Lunga attesa
Ricovero virtuale
La canzone che scrivo per te
Sulla strada dei ricordi
Il genio (L’importanza di essere Oscar Wilde)
Sonica
“Lunga attesa” è il titolo del nuovo lavoro discografico dei Marlene Kuntz, il decimo di una band che, dopo 25 anni vissuti spendendosi sui palchi di tutta Italia, torna dimostrando di avere ancora parecchio da darci e da dirci. All’indomani dei grandi festeggiamenti in occasione del ventennale dall’uscita di “Catartica”,Cristiano Godano e compagni sfornano 12 inediti intrisi di verità concettuali assolute ed impreziositi da suoni cesellati da chitarre imperiose, potenti, energiche, assetate di occhi e orecchie. Anticipato da “Fecondità”, l’album da ascoltare necessariamente nella sua interezza, è caratterizzato da un’ attitudine autenticamente rock eppure non mancano sorprese di natura intima e commovente. All’interno di una realtà che ci disintegra, impressionano frasi come “fammi ascoltare il tuo silenzio”. Senza un equilibrio e tra oceani di stupidità, il rigoglio strumentale e semantico dei Marlene Kuntz si snoda lungo riverberi, distorsioni ed intuizioni in grado di smuoverci e di risvegliarci da un catatonico stato di rassegnata contemplazione ricettiva.
Intervista a Cristiano Godano
“La realtà ci disintegra, nulla c’è che ci reintegra”?
“Narrazione” è frutto di un’intuizione che non ho ancora messo a fuoco del tutto. Nel mito e, più in generale, in tutto ciò che le favole tramandano, risiede qualcosa di emotivamente più importante e in grado di segnarci nel profondo. Per contrasto, quindi, se da una parte c’è la narrazione, dall’altra c’è tutto ciò che ci viene trasmesso dalla realtà che ci circonda. Mi è venuto facile pensare alla realtà che ci disintegra e che ci rende persone impermeabili all’emotività e alle problematiche contingenti.
In “Lunga attesa” ci sono degli interrogativi che non lasciano spazio all’evasione…
Nel renderci conto di quanto siamo piccoli di fronte all’universo diventa tutto un po’ vertiginoso. Certi grandi interrogativi sono stati al centro delle riflessioni di filosofi, poeti, romanzieri, fisici, astronomi. Non si tratta di stare con le spalle al muro ma di acquisire una certa consapevolezza ci dà la possibilità di discernere con più lucidità e di mantenere le distanze dalla dilagante moda del creazionismo.
Marlene Kuntz ph Andrea Simeone
I suoni che proponete in quest’album picchiano duro, una pressione sonora in controtendenza rispetto a quello che ci viene proposto da più fronti. Come mai questa scelta , cosa vi ha dato l’entusiasmo per darci dentro senza mezza misure?
In fondo neanche noi lo avremmo pensato , abbiamo fatto un tour dedicato a “Catartica”, il nostro primo disco e, per poterlo celebrare al meglio, abbiamo fatto molte prove e abbiamo suonato diversi brani che non toccavamo da diversi anni. Quando siamo entrati in sala prove avevamo il sospetto che la pressione sonora ci avrebbe disturbato l’orecchio. Contrariamente alle aspettative, la cosa non è andata in questi termini, ci siamo divertiti a tirare su i pezzi di “Catartica” per cui, quando ci siamo trovati a lavorare ai pezzi nuovi, non abbiamo avuto paura di fronteggiare questa pressione che ci ha permesso di scoprire diverse possibilità di creatività e divertimento; è stato tutto molto più spontaneo di quanto noi stessi avremmo potuto immaginare.
Da cosa nasce la costruzione dei vostri suoni?
Il nostro suono è figlio di 30 anni di esperienza e più di 1700 concerti. Alla base c’è tutto il nostro knowhow, un marchio di fabbrica che contraddistingue tanto i Marlene Kuntz quanto tutte le band che hanno un suono riconoscibile.
“Un attimo divino” si discosta dalle altre canzoni contenute nel disco : le Lacrime vengono asciugate da un uomo tanto arrabbiato quanto capace di donarsi senza riserve…
Fin da quando esistiamo, il nostro linguaggio si è sempre mosso lunga una doppia direzione: da una parte c’è l’impeto, che coincide con la parola Kuntz, dall’altro c’è la piega romantica e sentimentale, che coincide con la parola Marlene. Anche qui ci sono due o tre brani più vicini alla nostra parte morbida e che fanno parte del nostro patrimonio genetico.
Con quali prospettive vi approccerete alle date europee che a fine febbraio anticiperanno il “LUNGA ATTESA TOUR 2016”?
Partiremo e ci caricheremo in luoghi dove non siamo abituati a suonare, luoghi in cui la gente non ha ancora avuto modo di vederci. Siamo sicuri al 100% che saranno le comunità italiane a venire a vederci ma si tratta comunque di persone che non siamo abituati ad avere sottopalco. Queste date serviranno a scaldarci ma ovviamente la cosa non implica che ci sarà minor tiro e che non avremo i pezzi in mano come quando saremo in Italia.
Il 17 febbraio arriverà nei cinema di tutta Italia ”Marlene Kuntz. Complimenti per la festa”, il film diretto da Sebastiano Luca Insinga, che celebra i Marlene Kuntz, a vent’anni dal loro album di debutto “Catartica”. Anche se non siete intervenuti nella scelta dei materiali, cosa avete provato rivedendovi?
“Complimenti per la festa” mostra i Marlene Kuntz sotto una veste molto intima.
I ragazzi che hanno lavorato al film hanno chiesto materiali a persone a noi vicine, ovvero coloro che ci sopportavano agli inizi. Si tratta di un racconto dal risultato curioso, ci siamo fatti prendere per mano dal filo della narrazione e pensiamo che lo stesso accadrà al pubblico.
Presentazione “Complimenti per la festa” – Ph Roberta Gioberti
A venti anni dall’uscita del loro album “Catartica”, e a venticinque anni dalla loro nascita, i Marlene Kuntz inaugurano la resurrezione cinematografica del Quirinetta, storica location capitolina, che riapre i battenti in tale veste, proponendo una rassegna di film documentario articolata su nove titoli in premiere, selezionati dal catalogo della Wanted Cinema distribuzione a cura di Max Vattani e Anastasia Piazzotta.
Dalla provincia di Torino, da un’idea nata così, quasi per gioco, che prende forma nel tempo, forma sonora e stilistica, la storia di una band che si distingue per longevità e determinazione nel proporre un repertorio assolutamente unico nel panorama discografico italiano, un rock grintoso e graffiante che si accompagna i alla lirica di testi originali e pieni di poesia.
Narrazione dai toni intimi, centrata sulle vicissitudini che hanno portato nel corso del tempo, attraverso l’alternarsi di unioni e separazioni , momenti di enfasi e di sconforto, all’assetto che ha visto esplodere la band nel 1994 con la realizzazione dell’album Catartica, e l’affermarsi della forte leadership di Cristiano Godano, guida rigorosa e imprescindibile nella via per il successo.
Tema centrale, forte legame tra i componenti del gruppo, e quello con tutto l’entourage, dai tecnici, alla produzione, al pubblico, all’ex CCCP Olindo Ferretti, che li utilizzò come terapia di convalescenza, attore di una testimonianza dai toni a tratti veramente commovente.
Il documentario stilisticamente segue il percorso del gruppo, partendo da forme tecniche ed espressive elementari fino ad arrivare alla psichedelica coreografia dei live, con inserti fotografici di notevole interesse, che finiscono con il diventare dei veri e propri flashback narrativi.
“Complimenti per la festa” apre lunedì 25 gennaio, la rassegna del Quirinetta Caffè Concerto “Wanted Quirinetta”, che ha in programma cinque incontri con proiezioni, anteprime e musica, in collaborazione con la casa di distribuzione Wanted, le sue proposte di cinema di nicchia, e la ricerca di produzioni di qualità.
Il tutto in un contesto di programmazioni che alla qualità guardano con attenzione, grazie alle scelte dell’associazione Viteculture, che intende riqualificare sotto il profilo culturale ed artistico spazi e contesti a tal guisa pensati e progettati, per restituirli al meglio all’utenza capitolina.
Da oggi, infatti,comincia la rassegna il Classico del martedì, un itinerario musicale che va dal barocco al jazz, per dare rilevanza e possibilità espressiva al patrimonio musicale nostrano, attraverso l’esibizione di grandi nomi del panorama attuale.
E’ possibile prendere visione del programma conultando il sito al link: http://www.quirinetta.com/eventi/
Lo scorso 2 aprile la physical dance di Mvula Sungani con la stella internazionale Emanuela Bianchini e i Marlene Kuntz, band rock di culto italiana, ha debuttato al Festival Internazionale della Danza di Roma 2015 dell’Accademia Filarmonica Romana con un originale spettacolo intitolato “Il vestito di Marlene” presso il Teatro Olimpico di Roma. Novità assoluta di questo progetto, su soggetto di Tom Cardinali e drammaturgia dello stesso coreografo e di Paolo Cardinali, è l’incontro tra la danza e il rock, al centro di un continuo alternarsi tra ruolo di musa e cantore, di modella e sarto. Il vestito di Marlene è tanto la veste di seta che accondiscende le flessuosità di un corpo femminile quanto la pelle che le costringe. Il filo conduttore dello spettacolo è la figura femminile in tutti i molteplici aspetti che la contraddistinguono e a renderne vive le sfumature ci ha pensato la musica dei Marlene Kuntz, violentemente intima ed inevitabilmente profonda.
Photogallery a cura di: Roberta Gioberti
Il vestito di Marlene @ Teatro Olimpico ph Roberta Gioberti
Il vestito di Marlene @ Teatro Olimpico ph Roberta Gioberti
Il vestito di Marlene @ Teatro Olimpico ph Roberta Gioberti
Il vestito di Marlene @ Teatro Olimpico ph Roberta Gioberti
Il vestito di Marlene @ Teatro Olimpico ph Roberta Gioberti
Il vestito di Marlene @ Teatro Olimpico ph Roberta Gioberti
Il vestito di Marlene @ Teatro Olimpico ph Roberta Gioberti
Il vestito di Marlene @ Teatro Olimpico ph Roberta Gioberti
Il vestito di Marlene @ Teatro Olimpico ph Roberta Gioberti
Il vestito di Marlene @ Teatro Olimpico ph Roberta Gioberti
Il vestito di Marlene @ Teatro Olimpico ph Roberta Gioberti
Il vestito di Marlene @ Teatro Olimpico ph Roberta Gioberti
Il vestito di Marlene @ Teatro Olimpico ph Roberta Gioberti
Il vestito di Marlene @ Teatro Olimpico ph Roberta Gioberti
Si è tenuta lo scorso 2 agosto la serata conclusiva del Color Fest, la rassegna musicale ambientata nella bellissima Oasi naturale del Parco Mitoio di Lamezia Terme, all’interno di un anfiteatro immerso in 250 ettari di macchia mediterranea e terme naturali. Intenso ed emozionante anche questo nuovo appuntamento i cui protagonisti principali sono stati i Marlene Kuntz e i Perturbazione. La band di Cristiano Godano ha concentrato la propria essenza rock in un’ora e mezza di musica “elettrica, impetuosa, pansonica, fragorosa” facendo letteralmente scatenare le circa 2000 persone assiepate in ogni angolo dell’anfiteatro. Reduci dalla pubblicazione del loro nono disco in studio, intitolato ”Nella tua luce”, uscito lo scorso agosto per Sony, i Marlene Kuntz hanno proposto al pubblico una scaletta comprensiva di tutti i più grandi successi della loro carriera in un’atmosfera calda e coinvolgente.
Perturbazione @Color Fest Ph Massimiliano Natale
Come accennato in apertura del pezzo, gli altri grandi protagonisti della serata sono stati i Perturbazione, al centro del loro tour estivo, denominato “Musica per l’estate”. Dopo una tournèè invernale davvero molto intensa e ricca di soddisfazioni Tommaso Cerasuolo e compagni continueranno a far ballare e cantare le più più belle platee d’Italia almeno fino a fine agosto, soprattutto sulle note dei brani contenuti nel loro album “Musica X”. Il bilancio di questa seconda edizione del Color Fest è, dunque, davvero molto più che positivo; una realtà giovane, che sogna e che lavora, si sta affermando nel panorama musicale italiano delineando i tratti di un nuovo orizzonte fatto di traguardi e sfide da vincere.
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