Pomigliano Jazz Festival: la musica di qualità a portata di tutti. Ecco il programma

Rava-Herbert-Guidi @Pomigliano Jazz Festival

Rava-Herbert-Guidi @Pomigliano Jazz Festival

Comincia oggi e continuerà fino al 6 agosto la XXII edizione del Pomigliano Jazz in Campania, nella ormai consueta formula itinerante che, oltre a Pomigliano d’Arco – città che ha dato i natali al festival nel 1996 – toccherà vari comuni del vesuviano e dell’alto nolano, coniugando musica, arte e valorizzazione del territorio.

L’edizione 2017 del festival ideato e diretto da Onofrio Piccolo si annuncia ricca di concerti esclusivi, progetti inediti e produzioni originali e avrà nel Vesuvio la location ideale e fortemente simbolica per i concerti d’apertura e chiusura.

Nella serata inaugurale di stasera ai conetti vulcanici del Carcavone, a Pollena Trocchia, sul versante settentrionale del Monte Somma il trio di Enrico RavaMatthew Herbert e Giovanni Guidip resenta il suo imprevedibile set fatto di elettronica, jazz e improvvisazione. In quella conclusiva, invece, Paolo Fresu e Daniele Di Bonaventura presenteranno sulla vetta del vulcano più famoso al mondo – a quota 1200 metri, sull’orlo del cratere del Gran Cono – “Vesuvio in Maggiore”, progetto concepito appositamente per il luogo, fortemente evocativo, che ospita la performance acustica al tramonto.

 

Al compositore, dj e producer Matthew Herbert è stata assegnata dalla direzione artistica la carta bianca di Pomigliano Jazz, riconoscimento simbolico che annualmente viene conferito ad un musicista che ha così l’opportunità di realizzare concerti esclusivi, creati ad hoc per il festival.  Oltre al concerto con Rava e Guidi, infatti, Herbert si esibirà al Parco delle Acque di Pomigliano d’Arco con un dj set che definire imprevedibile/indecifrabile è poco, sabato 29 luglio, anticipato dalle “rapsodie electrofisiche” del trio Loredana AntonelliMarco Messina e Sacha Ricci, con ospite Gianni Valentino. Domenica 30, invece, l’eclettico artista inglese dividerà il palco con l’Orchestra Napoletana di Jazz, ensemble diretto da Mario Raja che riunisce alcuni tra i migliori jazzisti campani, anche in questo caso proponendo una scaletta e un repertorio completamente inedito.

Il mese di agosto si aprirà con due grandi nomi del jazz statunitense: il 2 è atteso nelle suggestive Basiliche Paleocristiane di Cimitile il Robert Glasper Experiment, formazione guidata dal pianista texano, vincitore di 2 Grammy Awards e autore delle musiche originali per il film “Miles Ahead” diretto da Don Cheadle, che racconta la vita e il genio di Miles Davis. Ad accompagnare Glasper sul palco del Pomigliano Jazz nell’ultima tappa del suo tour italiano, ci saranno Casey Benjamin (sax e vocoder), Mark Colenburg  (batteria), Burniss Traviss II (basso) e Mike Severson (chitarra). Il quintetto presenterà dal vivo l’ultimo lavoro discografico “ArtScience”,  interessante incrocio tra black music, soul, jazz e r&b (biglietti: 20 euro). Giovedì 3 agosto, invece, arriva per la prima volta in Campania e in esclusiva per il sud Italia Gregory Porter. Il cantante californiano, vincitore del Grammy Awards per l’ultimo lavoro discografico “Take me to the alley” (Blue Note), che si è imposto nella categoria “Best Vocal Jazz Album”, si esibirà all’Anfiteatro Romano di Avella. Reduce dai sold out alla Royal Albert Hall di Londra e all’Olympia di Parigi, ha trovato una sua via per portare il jazz al grande pubblico, grazie a un talento indiscutibile, una straordinaria voce baritonale e un’irresistibile carica comunicativa (biglietti 25 euro platea, 15 euro galleria).

In cartellone anche  il pianista e compositore spagnolo Chano Dominguez, in scena con il Flamenco Quartet tra jazz, tradizioni andaluse e danza, nella sua unica data italiana; il quintetto di Alessandro Tedesco e Pino Melfi con ospite la cantante Ileana Mottola che presenta l’ultimo lavoro “Jack&Rozz”, ovvero i classici del rock riletti in chiave jazz; l’inedito concerto di Enrico Pieranunzi con due sassofonisti, Marco Zurzolo e Rosario Giuliani; l’anteprima live del progetto che riunisce tre esploratori del suono come Gianluca PetrellaEivind Aarset e Michele Rabbia, che porterà nei prossimi mesi alla pubblicazione di un disco per la ECM. E ancora, l’anteprima del nuovo lavoro del batterista Leonardo De Lorenzo dal titolo “The Ugly Duckling”; l’omaggio a Carlo Gesualdo del quintetto di Francesco D’Errico, con la nuova produzione di Itinera(etichetta discografica di Pomigliano Jazz) presentata in anteprima al festival e l’introspettivo piano solo del pianista e compositore Francesco Nastro

Oltre ai concerti, in programma itinerari turistici e visite guidate, i seminari di guida all’ascolto del jazz, lo spettacolo per i bambini a cura de I Teatrini per la regia di Giovanna Facciolo, dal titolo “Gli alberi di Pinocchio…Jazz” e la mostra itinerante “Storie di jazz“, ulteriormente ampliata con una sezione dedicata alla cover art e alle grandi copertine che hanno fatto la storia della musica afroamericana.

Anche quest’anno, inoltre, si rinnova l’impegno del Green Jazz per un festival a impatto zero, con una serie di comportamenti e di accorgimenti per limitare le emissioni di CO2, adottando la filosofia del car pooling (partner ufficiale è iGoOn), invitando al riuso e al risparmio energetico, valorizzando l’agricoltura del territorio e promuovendo l’ecoturismo. Il tutto, mettendo in rete una serie di partner istituzionali, a cominciare dall’Ente Parco Nazionale del Vesuvio, che abbraccia la grande area dei comuni del festival, il Consorzio Comieco e Legambiente Campania. Con Note di Gusto, invece, ritorna puntuale l’appuntamento con il buon cibo, che anche in questa edizione mette insieme le tante, diverse, energie della Comunità del Territorio del Vesuvio. Ad ogni concerto, infatti, gli agricoltori campani proporranno i loro prodotti, che saranno ‘interpretati’ da cuochi e pizzaioli del circuito Slow Food Vesuvio e Agro Nolano. L’immagine e la grafica 2017 del festival è tratta da un’opera dell’artista napoletano Salvatore Ravo.

Tutti gli eventi in programma sono ad ingresso gratuito ad eccezione dei concerti di Robert Glasper, Gregory Porter e Fresu/Di Bonaventura sul Vesuvio (info prevendita: www.azzurroservice.it - tel. 081 5934001). Per info sul festival e sulle attività della Fondazione Pomigliano Jazz:www.pomiglianojazz.com.

 

Pomigliano Jazz in Campania: Carta bianca a Enzo Avitabile e nuovo concerto sul Vesuvio

Enzo Avitabile

Enzo Avitabile

Enzo Avitabile protagonista del Pomigliano Jazz Festival. Nel rispetto della tradizione secondo cui ogni anno viene assegnata ad un musicista l’opportunità di realizzare, in totale autonomia e con la massima liberà espressiva e compositiva, concerti esclusivi e inediti creati ad hoc per il festival, l’artista, simbolo di Napoli nel mondo, avrà la possibilità di esprimersi in tutta la sua poliedricità attraverso vari linguaggi, dal jazz alla world music, dal soul alla tradizione partenopea, dall’improvvisazione alla musica ambient, portando in scena due concerti-evento unici e irripetibili.

Classe 1955, Enzo Avitabile è un artista che ha valicato i confini linguistici, stilistici e geografici sposando il bagaglio artistico di una carriera trentennale con una ricerca continua di innovazione musicale, cantando le sofferenze degli ultimi ma anche le loro speranze. Il compositore e polistrumentista di Marianella sarà dunque il protagonista di due produzioni inedite realizzate appositamente per Pomigliano Jazz.

La prima, il 10 settembre, sul gran cono del Vesuvio per quello che è ormai diventato un appuntamento fisso del festival ideato e diretto da Onofrio Piccolo. Sull’orlo del cratere del vulcano più famoso al mondo andrà in scena il concerto al tramonto del soul brother partenopeo che segue quelli di Richard Galliano e Marzo Zurzolo nel 2014 e del trio Enrico Rava, Maria Pia De Vito, Roberto Taufic nel 2015. Ad accompagnarlo in questa performance esclusiva e fortemente evocativa, sul palco naturale a quota 1200 metri, ci saranno il contrabbassista Rino Zurzolo, storico collaboratore di Pino Daniele, il pakistano Ashraf Sharif Khan al sitar e il chitarrista Gianluigi Di Fenza.

Il secondo progetto, invece, porterà Enzo Avitabile a duettare con l’Orchestra Napoletana di Jazz diretta da Mario Raja, ensemble nato nel 2005 che riunisce alcuni fra i migliori talenti della scena jazzistica campana. In scaletta oltre a composizioni dello stesso Avitabile rilette in chiave jazz ci saranno anche classici della tradizione napoletana e altri brani sorprendenti. Il concerto si terrà il 18 settembre al Parco delle Acque di Pomigliano d’Arco.

Il cono del Vesuvio

Il cono del Vesuvio

Nel corso della sua carriera Enzo ha sperimentato vari linguaggi, dal jazz alla black music, fino alla ricerca musicale delle nostre tradizioni, mantenendo comunque una sua originalità e precisa identità. Ha creato un suo suono, ben decifrabile, che va oltre i generi musicali e guarda sempre al contemporaneo, sottolinea Onofrio Piccolo, direttore artistico del festival. Questo modo di vivere la musica, l’arte e la contaminazione stilistica rende speciali e irripetibili i due concerti pensati appositamente per Pomigliano Jazz. Un festival che si è sempre caratterizzato per le sue produzioni originali e per il coinvolgimento e la valorizzazione dei musicisti campani.

 

 

Pomigliano Jazz: Napoli e Brasile si abbracciano sul cratere del Vesuvio

Pomigliano Jazz - Gran Cono del Vesuvio

Pomigliano Jazz – Gran Cono del Vesuvio

Solo un anno fa il mondo restava affascinato dal primo concerto sul Gran Cono del Vesuvio. Esattamente un anno dopo, il Pomigliano Jazz inaugura la nuova edizione con una emozionante esperienza live:  Maria Pia De Vito, regina del canto libero e jazzato italiano, il celebre trombettista Enrico Rava ed il talentuoso chitarrista brasiliano Roberto Taufic hanno dato vita ad un progetto inedito, legato sia alla tradizione popolare partenopea che alla musica d’autore brasiliana. Una «Sarau sul Vesuvio», un incontro tra amici che suonano,  una commistione di anime scelte per rendere tangibile  il concetto d’intimità musicale. Immersa da un po’ di anni nel mondo della musica brasiliana, Maria Pia De Vito è riuscita ad individuare la chiave di volta per cesellare le parole di quelle che, da traduzioni dal portoghese, diventano nuove appassionate poesie da cantare a cuore aperto e ad occhi chiusi.

Pomigliano Jazz - Gran Cono del Vesuvio

Pomigliano Jazz – Gran Cono del Vesuvio

La travolgente vitalità della De Vito,  unita al timbro della sua voce e alla sua inconsapevole ed ipnotica gestualità, ulteriormente arricchita dal lirismo e della sensibilità per la melodia di Rava  e dalla naturale capacità improvvisativa di Taufic, hanno offerto al pubblico l’opportunità di vivere un momento di ascolto che, nota dopo nota, ha raggiunto un livello di poesia e completezza sempre maggiore. Le canzoni di pregevoli cantautori  come Guinga,  Carlos JobimChico Buarque, Vinícius De Moraes,  Ivan Lins si sono rivestite del sanguigno fascino del dialetto napoletano per solcare le pieghe dei ricordi e dell’anima. Amore che strega, che imprigiona, che tormenta, che conquista, che appaga, acchiappa, disarma,  lacera, sfrugulea; questo il tema centrale delle canzoni in scaletta.

Pomigliano Jazz - Gran Cono del Vesuvio

Pomigliano Jazz – Gran Cono del Vesuvio

 ’Mmiez’ô ggrano, Teresinha, Noturna, Construçao, Sciogliersi, Voce ‘e notte sono solo alcune delle “pazzarie” che i tre artisti hanno interpretato con passione e trasporto, senza trascurare la suggestiva body percussion della De Vito. Parole e note che ci restituiscono il senso del nostro stare al mondo, il tutto su un “mucchio di roccia e lava” che minaccia e che abbraccia allo stesso tempo Capri e Sorrento, Napoli, i Paesi Vesuviani, Miseno, Procida, Ischia , e lontano lontano, Ventotene.

 Raffaella Sbrescia

Torna Ethnos – Festival internazionale della musica etnica: le arcaiche tradizioni dell’area vesuviana al servizio del mondo

Moni Ovadia

Moni Ovadia

Giovedì 10 settembre, alle ore 21, al Teatro Mercadante di Napoli con il concerto della ensemble indiana Bollywood Masala Orchestra parte Ethnos - Festival internazionale della musica etnica, che quest’anno celebra i suoi ventanni con dodici concerti gratuiti nei comuni vesuviani in provincia di Napoli con artisti provenienti da tutto il mondo come Bombino, Moni Ovadia, Tartit, Bassekou Kouyate & Ngoni Ba, Huun Huur Tu e Teresa De Sio.

Il festival coinvolge otto comuni, per un percorso di rivalorizzazione del territorio non solo attraverso concerti di grande spessore ma anche attraverso itinerari naturalistici sui sentieri del Parco Nazionale del Vesuvio, visite teatralizzate alle ville vesuviane del 1700, degustazioni di prodotti tipici, lo spettacolo teatrale - A Sud Secondo Movimento (partitura teatrale per 10 artisti italiani e 5 immigrati) – convegni, seminari sulle danze popolari e visite guidate ai siti archeologici di Castellammare di Stabia e Boscoreale ed ad altri siti di interesse storico. Inoltre, nella serata di apertura del 10 settembre saranno presentati un catalogo e il video documentario “Ethnos 20 anni di musica dei popoli”.

Ecco tutti gli appuntamenti: Bollywood Masala Orchestra (India) – Teatro Mercadante, Napoli – 10 settembre;Tupa Ruja (Italia) – Parco Nazionale del Vesuvio, Ercolano – 13 settembre; Acquaragia Drom (Italia-Romania) - Cortile della Chiesa dell’Annunziatella, Boscotrecase – 17 settembre; Maâlem Abdenbi El Gadari & Gnawa Bambara (Marocco) - Palazzo Torino, Somma Vesuviana – 18 settembre; Synaulia (Italia)/ Sondorgo (Ungheria) – Antiquarium, Boscoreale/ Villa Favorita, Ercolano – 19 settembre; Evi Evan (Grecia) ft. Moni Ovadia (Italia) - Villa Vannucchi, San Giorgio a Cremano – 20 settembre; Huun Huur Tu (Repubblica di Tuva) - Reggia di Quisisana, Castellammare di Stabia – 23 settembre; Teresa De Sio (Italia) - Villa delle Ginestre, Torre del Greco – 24 settembre; Bassekou Kouyate & Ngoni Ba (Mali) - Villa Vannucchi, San Giorgio a Cremano – 25 settembre; A Sud Secondo Movimento (partitura teatrale per 10 artisti italiani e 5 immigrati) - Villa Vannucchi, San Giorgio a Cremano – 26 settembre e Marcello Colasurdo (Italia) – Sentiero n° 8, San Sebastiano al Vesuvio - Tartit (Mali) -Bombino (Niger) - Villa Vannucchi, San Giorgio a Cremano – 27 settembre.

L’evento, giunto alla sua XX edizione, con la direzione artistica di Gigi Di Luca, parte da Napoli per estendersi ai comuni di San Giorgio a Cremano, Ercolano, Torre del Greco, Castellammare di Stabia, Boscoreale, Boscotrecasee Somma Vesuviana e San Sebastiano al Vesuvio, ed è finanziato dall’Assessorato al Turismo della Regione Campania ed organizzato dal Comune di San Giorgio a Cremano, comune capofila del progetto.

Bombino

Bombino

Ethnos – Festival Internazionale di Musica Etnica, nasce nel 1995 con l’intento di recuperare le arcaiche tradizioni dell’area vesuviana, da allora ha allargato il suo raggio di azione, diventando uno dei maggiori osservatori di musica etnica e uno tra i festival di musica più importanti e attesi d’Italia. Il festival, con la sua formula itinerante da sempre ha coinvolto contemporaneamente più siti culturali dell’area vesuviana, tra cui le ville vesuviane del Miglio d’Oro, il Parco Nazionale del Vesuvio, i beni culturali della costa del Vesuvio, valorizzandoli ed aprendoli al grande pubblico e garantendo l’allungamento della permanenza media dei flussi turistici sul territorio. Il Festival, mediante la programmazione di numerose attività tese all’incontro e alla comunione tra i popoli e i diversi linguaggi, durante le quali la musica e l’arte si fondono e diventano strumento per la valorizzazione delle location, si propone di creare un ponte tra la memoria del passato e la visione del futuro, tra la tradizione e la contemporaneità dell’arte con uno sguardo attento alle problematiche delle migrazioni, delle integrazioni e del Mediterraneo. La manifestazione, consolidatasi e rafforzatasi nel tempo ha abbracciato innumerevoli culture musicali ed etniche, tra gli artisti che si sono esibiti al festival ricordiamo Miriam Makeba, Mercedes Sosa, Inti Illimani, Khaled, Dulce Pontes, Buena Vista Social Club, Gilberto Gil, The Cheftains, Rokia Traorè, il premio oscar Sakamoto, Cheikka Remitti, Abdelli, Omar Sosa, il progetto Le Vie della Seta con 30 artisti del centro Asia, e poi popoli Tuareg, Aborigeni, Indiani d’America, Mongoli, artisti Sufi, Gnawa, Israeliani e Palestinesi, provenienti dai piu svariati luoghi della terra ed artisti italiani del calibro di Ivano Fossati, Angelo Branduardi, Teresa De Sio, Capossela, Eugenio Bennato, Enzo Avitabile, Mauro Pagani, Elena Ledda, Tenores di Bitti, Nuova Compagnia di Canto Popolare, confermando così la sua natura di grande evento culturale ed interculturale e garantendo oltre ad una base di pubblico oramai fidelizzato anche una continua affluenza di nuovi visitatori.

Fonte: Ufficio stampa