SlimeFest 2016: all’Alcatraz di Milano la festa della musica che piace ai giovanissimi

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Grande successo per la prima edizione italiana dello SlimeFest 2016 organizzato da Nickelodeon, il brand presente sulla piattaforma di Sky. L’evento è andato in scena lo scorso 28 febbraio sul palco dell’ Alcatraz di Milano e ha chiamato a raccolta non solo tanti giovanissimi ma anche tante famiglie per un pomeriggio all’insegna della musica e del divertimento. Fin dalle 15.00 del pomeriggio le porte del noto club meneghino si sono aperte per le performance dei primi ospiti, le sfide e le coreografie pensate ad hoc per la grande festa. Alle 17.00 in punto ha avuto inizio lo show. I primi ad esibirsi sono stati Benji & Fede, che si sono esibiti sulle note di alcuni brani estratti dal fortunato album d’esordio “20:05”, certificato disco di platino. A seguire l’adrenalinica performance di Madh, che ha cantato il brano “Gong”. Decisamente sottotono la resa vocale di Michele Bravi; l’ex vincitore di X Factor è ormai un affermato YouTuber, attendiamo le prossime date live per capire l’eventuale evoluzione del proprio percorso artistico. Grande entusiasmo per Rocco Hunt; protagonista dell’ultimo Festival di Sanremo  con il singolo “Wake Up”, il giovane rapper ha conquistato il pubblico e le radio. Sul palco dello SlimeFest anche Shade che ha intonato la delicate parole di “Patch Adams”, tratta dall’album “Clownstrofobia” e Fred De Palma, presente all’evento nonostante la febbre, che ha  cantato il noto brano “Stanza 365”. Tra gli ospiti internazionali, i Gemeliers, i gemelli spagnoli Jesús e Daniel Oviedo Morilla. A chiudere l’evento l’ attesa esibizione di Alessio Bernabei che ha infiammato il pubblico con “Noi siamo infinito”. Tra secchiate di slime e svariate gag di Niccolò Torielli, la prima edizione del format si porta a casa una bella soddisfazione.

Rocky Horror Live: un messaggio di libertà che non subisce i segni del tempo

Rocky Horror Live @Linear Ciak -Milano

Rocky Horror Live @Linear Ciak -Milano

Lo spettacolo Rocky Horror Live prodotto da Live Theatre, rivisitazione in chiave moderna del “The Rocky Horror Show” di Richard O‘Brien, il musical rock cult per eccellenza, che a metà degli anni ‘70 stravolse e reinventò l’estetica horror, tra b-movie e il film d’autore e tornato a Milano lo scorso 27 febbraio al Teatro LinearCiak per un unico appuntamento che, sulla carta, sembrava imperdibile. Il musical, fedele all’originale nello script vede nella regia Lorenzo Fusoni e negli otto musicisti scelti per suonare tutti gli storici brani dal vivo, le uniche vere risorse a cui poter fare affidamento. Lo spettacolo mantiene i testi delle canzoni in lingua originale mentre i dialoghi sono stati tradotti in italiano, per incentivare al massimo “l’audience participation” ci dicevano, ma, nei fatti, abbiamo assistito ad un’infinità di errori e sopportato inaccettabili problemi tecnici, soprattutto legati all’audio. Dispiace dover constatare che tutte queste imprecisioni hanno fortemente inficiato la godibilità di uno spettacolo studiato nei dettagli e molto fedele all’originale. Tra scienziati pazzi in giarrettiera, alieni, creature muscolose, sesso di coppia, sesso di gruppo l’invito del Rocky Horror Show rimane comunque molto chiaro: siate quel che volete, non perdetevi dietro classificazioni di nessun genere!

Music of Integration: l’orchestra multietnica OMM live al Pan per non dimenticare il concetto di fratellanza

Music of Integration @ Pan ph Luigi Maffettone

Music of Integration @ Pan ph Luigi Maffettone

“Music of Integration” è il titolo dello speciale evento-concerto (ingresso libero) tenutosi lo scorso 26 febbraio al Pan di Via dei Mille a Napoli in cui sarà ospitata la mostra “Rock!” di Carmine Aymone e Michelangelo Iossa (la cui prossima edizione si terrà dal 5 luglio al 5 settembre 2016) nonchè il Consolato generale americano di Napoli, in occasione delle celebrazioni del “Black History Month”, il mese dedicato alla cultura afroamericana. La speciale serata si è aperta con un dj set del periodo “Motown”, a seguire l’atteso live dell’orchestra multietnica “Omm”, formazione composta da nove musicisti, le cui origini abbracciano l’intero bacino mediterraneo.

Sally Ambolo
Music for a found armonium
Morena me llaman
Rumba
Taraff Morradinha
Kora
Onjarama
Corazon Equivocado
Kofi
Antidotum Tarantule
Tarantella del ’600
Clandestino
Pata pata
Otà
Tarantella del Gargano
Malarazza
Photogallery a cura di: Luigi Maffettone
Music of Integration @ Pan ph Luigi Maffettone

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Music of Integration @ Pan ph Luigi Maffettone

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Music of Integration @ Pan ph Luigi Maffettone

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Music of Integration @ Pan ph Luigi Maffettone

Music of Integration @ Pan ph Luigi Maffettone

 

Riccardo Sinigallia in concerto al Modo di Salerno. Le foto di un venerdì d’autore

Riccardo Sinigallia @ Modo - Salerno ph Anna Vilardi

Riccardo Sinigallia @ Modo – Salerno ph Anna Vilardi

Un venerdì d’autore al Modo di Salerno in occasione del concerto di Riccardo Sinigallia. Il cantautore romano è tornato in Campania lo scorso 26 febbraio per un incontro intimo e coinvolgente, a diretto contatto con il pubblico.  I suoi testi e le sue musiche lo precedono ormai da anni, eppure Riccardo continua ad alimentare il proprio palmares di capolavori grazie all’eleganza della propria penna e a alla carica empatica della propria voce. Il concerto, inizialmente previsto a dicembre, ha avuto luogo in un contesto sinergico ed avvolgente per una preziosa parentesi onirica.

Photogallery a cura di: Anna Vilardi

Riccardo Sinigallia @ Modo - Salerno ph Anna Vilardi

Riccardo Sinigallia @ Modo – Salerno ph Anna Vilardi

Riccardo Sinigallia @ Modo - Salerno ph Anna Vilardi

Riccardo Sinigallia @ Modo – Salerno ph Anna Vilardi

Riccardo Sinigallia @ Modo - Salerno ph Anna Vilardi

Riccardo Sinigallia @ Modo – Salerno ph Anna Vilardi

Riccardo Sinigallia @ Modo - Salerno ph Anna Vilardi

Riccardo Sinigallia @ Modo – Salerno ph Anna Vilardi

Riccardo Sinigallia @ Modo - Salerno ph Anna Vilardi

Riccardo Sinigallia @ Modo – Salerno ph Anna Vilardi

Riccardo Sinigallia @ Modo - Salerno ph Anna Vilardi

Riccardo Sinigallia @ Modo – Salerno ph Anna Vilardi

Riccardo Sinigallia @ Modo - Salerno ph Anna Vilardi

Riccardo Sinigallia @ Modo – Salerno ph Anna Vilardi

Riccardo Sinigallia @ Modo - Salerno ph Anna Vilardi

Riccardo Sinigallia @ Modo – Salerno ph Anna Vilardi

Riccardo Sinigallia @ Modo - Salerno ph Anna Vilardi

Riccardo Sinigallia @ Modo – Salerno ph Anna Vilardi

Riccardo Sinigallia @ Modo - Salerno ph Anna Vilardi

Riccardo Sinigallia @ Modo – Salerno ph Anna Vilardi

 

Perturbazione in tour: una serata all’insegna delle forti emozioni alla Salumeria della Musica

Perturbazione live @ Salumeria della Musica

Perturbazione live @ Salumeria della Musica

Saranno bastati due anni d’attesa per il ritorno dei Perturbazione a Milano? A giudicare dal calore con cui il gruppo torinese è stato accolto dal pubblico della Salumeria della Musica, si direbbe proprio di sì. Reduci dalla pubblicazione di un nuovo album di inediti intitolato “Le storie che ci raccontiamo”, Tommaso Cerasuolo (voce) Cristiano Lo Mele (chitarra) Rossano Antonio Lo Mele (batteria) Alex Baracco (basso) con la straordinaria partecipazione di Andrea Mirò, sono tornati in tour con il loro suono caldo e strutturato e con la loro poetica tutta declinata al racconto di un presente agro-dolce. Nei racconti in note dei Pertrubazione  si passa dal particolare ad una trasposizione universale senza soluzione di continuità. Con “So that’s as wide as we look at stories. A story is the relationship that you develop between who you are or who potentially are and the infinite world and that’s our mythology”, le parole del regista angloindiano Shekhar Kapur, si apre un concerto intenso ed emozionante, nonostante l’incedere di diversi problemi tecnici, che hanno inficiato una bella interpretazione del brano “Cara rubrica del cuore” e che hanno sicuramente inciso sull’umore e sull’emotività dei diretti interessati.

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Attraverso una scaletta ben studiata ed esaustiva, i Perturbazione hanno pensato a bilanciare gli equilibri tra passato e presente: “Io ti aspettavo”, “Se mi scrivi”, la straordinaria “Il palombaro”, “Nel mio scrigno” ed il nuovo inno generazionale “Trentenni” hanno scandito le prime fasi del concerto, caratterizzato dall’ottima performance multitasking della brava Andrea Mirò. Clima disteso e goliardico sulle note di “Ossexione”, più intensa l’interpretazione di “Diversi dal resto” e “A luce spenta” e poi, ancora, “Buongiorno Buonafortuna”, la movimentata “Dipende da te”: donare o prendere, fermarsi o correre, fuggire o fingere sono gli interrogativi che ogni giorno scandiscono il nostro vivere. Immancabile “L’Unica”, ovviamente cantata all’unisono e a squarciagola, la melanconica “Giugno, dov’eri”, “Il senso della vita” e l’iconica titletrack “Le storie che ci raccontiamo”, un brano che riassume in una manciata di strofe un ampio spaccato socio-culturale. Bravi ai Pertubazione, ancora qualche data per rodare ogni dettaglio al meglio e poi torneremo a trovarvi in estate.

Raffaella Sbrescia

The1975: “I like it when you sleep, for you are so beautiful yet so unaware of it” è un’installazione musicale

The1975

The1975

Dopo il successo dell’omonimo album d’esordio, uscito nel 2013, arriva  “I like it when you sleep, for you are so beautiful yet so unaware of it”, il nuovo album del quartetto inglese THE 1975. Matty Healy, Adam Hann (chitarra), Ross MacDonald (basso) e George Daniel (batteria) rilanciano se stessi e la propria musica con un lavoro ambizioso. L’eterogeneità della loro esteticità musicale si sposa con un intento creativo di tipo consumistico ma in realtà quello che è subito evidente, è un impatto fortemente evocativo. Nelle 17 tracce che compongono questa nuova creatura discografica, registrata a Los Angeles e prodotta da Matty Healy e George Daniel con la collaborazione di Mike Crossey (Foals, Arctic Monkeys), i  quattro ragazzi sono riusciti a plasmare il loro amore per i suoni anni ’80 spaziando tra vibranti riff di chitarra, come accade  in “She’s American” e “Love Me”, suoni elettronici sperimentali e pezzi dichiaratamente pop come, invece, avviene in “If I Believe You”,  “The Sound”.

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La caotica brillantezza di questo album rivela la coscienziosa lavorazione degli arrangiamenti e la vulnerabilità emotiva tipica di una generazione che fatica a districarsi tra baricentri da raggiungere. Preziosi ed incantevoli i tre pezzi strumentali e l’intro onirica proposta in apertura.  Alle atmosfere rarefatte si oppongono fluidi effluvi funk che, a loro volta, lasciano spazio alle più sofisticate tangenziali sintetiche ispirare ai dorati eighties. Le tematiche affrontate nel disco spaziano dalla tipica trama post adolescenziale a più intensi racconti autobiografici di Healy. In questo senso richiamiamo l’attenzione su “The ballad of me and my brain”, “Nana” e “She lays down”. L’investimento emotivo trova i maggiori benefici nell’ascolto di tracce come “Please be naked”, “Lost my head” e nella meravigliosa title track che, tra l’altro, è anche la traccia più lunga del disco. Visto che The 1975 sono attesi in Italia per ben due concerti il 12 e 13 aprile, rispettivamente al fabrique di Milano e all’Estragon di Bologna sarà il caso di non lasciarsi scappare l’occasione di farsi stravolgere da una ventata di pura freschezza.

 Raffaella Sbrescia

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Questa la tracklist di “I LIKE IT WHEN YOU SLEEP, FOR YOU ARE SO BEAUTIFUL YET SO UNAWARE OF IT”:

1. The 1975

2. Love Me

3. UGH!

4. A Change Of Heart

5. She’s American

6. If I Believe You

7. Please Be Naked

8. Lostmyhead

9. The Ballad of Me and My Brain

10. Somebody Else

11. Loving Someone

12. I Like It When You Sleep, For You Are So Beautiful Yet So Unaware Of It

13. The Sound

14. This Must Be My Dream

15. Paris

16. Nana

17. She Lays Down

Video: The Sound

Como’ Bistrot e un tempo retrò con Lavinia Mancusi

Lavinia Mancusi live @ Bistrot ph Roberta Gioberti

Lavinia Mancusi live @ Comò Bistrot ph Roberta Gioberti

E’ qualcosa che affascina noi vintage, la location un poco “retro’”. Anche se di vintage, oltre alla location ed al repertorio, l’altra sera c’era veramente poco, durante l’esibizione di Lavinia Mancusi al Como’ Bistrot. Accompagnata dalla chitarra del maestro Zaccheo, le cui dita hanno disegnato note perfette per il timbro e l’interpretazione della giovane cantante romana. Lavinia ci ha regalato momenti magici nel riproporre una venticinquina tra i brani più belli della canzone popolare romanesca. Una tradizione musicale, quella della Capitale, scritta in punta di coltello. Sì, perché a differenza della canzone Napoletana, aulica e poetica, romantica e passionale, ridondante e barocca, quella romanesca è melodrammatica e malandrina. “Moreno tutti”, dice il maestro Zaccheo. E se non muoiono, si fanno sempre molto male. Male di cuore, male di sgarro, male di galera. Tuttavia si tratta di un repertorio che, ogni volta che è stato riproposto (e tante sono state le voci importanti che lo hanno interpretato, a partire da quella di Claudio Villa, passando attraverso Gabriella Ferri, Nino Manfredi, Gigi Proietti, Anna Magnani, per arrivare ai recenti ed originali arrangiamenti degli Ardecore, ed alle vibranti ed intense corde di Tosca, senza dimenticare di citare l’immenso Ettore Petrolini, ed il suo naturale erede Fiorenzo Fiorentini), ha trovato sempre una calda accoglienza ed un ottimo riscontro da parte del pubblico. Non ha fatto eccezione la proposta di Lavinia, che ha aperto con uno dei brani sicuramente più poetici ,”l’eco der core”, (uscito dalla felice penna di un esordiente Romolo Balzani, nel 1926), ed in un crescendo di entusiasmo ci ha accompagnati attraverso un viaggio sonoro e visivo, raccontandoci la Roma delle galere (Le mantellate), degli stornelli, delle serenate (nina si voi dormite), degli amori disperati (er barcarolo), degli adulterii (te la ricordi lella), dei carrettieri, degli osti, delle gite fuori porta, delle nannarelle, dei cospiratori, de li papi re e de li popoli sovrani.

Lavinia Mancusi live @ Comò Bistrot ph Roberta Gioberti

Lavinia Mancusi live @ Comò Bistrot ph Roberta Gioberti

Il pubblico ascolta, incantato dalla delicatezza degli arpeggi di Felice Zaccheo, dall’intensità della voce, dalla capacità interpretativa, in molti tratti oserei dire teatrale della Mancusi, cui sembra proprio che il repertorio glielo abbiano cucito su misura in un grande atelier di sartoria.

Lavinia Mancusi live @ Comò Bistrot ph Roberta Gioberti

Lavinia Mancusi live @ Comò Bistrot ph Roberta Gioberti

Due ore di spettacolo, numerosi bis, e due spettatori d’eccezione come Alessandro Mannarino e Andrea Rivera, che non hanno lesinato, a fine concerto, dal prendere la chitarra e concludere la serata su accordi improvvisati e sulle note d’autore di Stefano Rosso. Una serata che ha ricordato per molti aspetti i momenti storici di “Vito” a Bologna, quando ad incontrarsi per improvvisare, tra un pubblico “avventore” della piccola trattoria bolognese, erano Dalla, Guccini, Vecchioni, e quelli del vecchio folk Studio, dove tanti tanti anni fa abbiamo avuto la fortuna di inciampare in artisti come De Gregori, Venditti, Lolli, Gaetano, ancora digiuni dei grandi palchi, ma con tanto tanto potenziale da esprimere e tanta freschezza da portare alla musica d’autore italiana.
Auguriamo a Lavinia altrettanto successo, ed aspettiamo che la raccolta di canzoni romanesche diventi un cd, attualmente in fase di realizzazione. Consapevoli che abbiamo avuto la fortuna di vivere un momento unico, in cui la musica si è svestita degli abiti del prodotto, per restare a nudo delle emozioni: uno di quelli di cui tra qualche tempo potremo menar vanto nell’aprire lo scatolone dei ricordi.

Roberta Gioberti

Lavinia Mancusi live @ Comò Bistrot ph Roberta Gioberti

Lavinia Mancusi live @ Comò Bistrot ph Roberta Gioberti

Lavinia Mancusi live @ Comò Bistrot ph Roberta Gioberti

Lavinia Mancusi live @ Comò Bistrot ph Roberta Gioberti

Lavinia Mancusi live @ Comò Bistrot ph Roberta Gioberti

Lavinia Mancusi live @ Comò Bistrot ph Roberta Gioberti

Lavinia Mancusi live @ Comò Bistrot ph Roberta Gioberti

Lavinia Mancusi live @ Comò Bistrot ph Roberta Gioberti

Lavinia Mancusi live @ Comò Bistrot ph Roberta Gioberti

Lavinia Mancusi live @ Comò Bistrot ph Roberta Gioberti

 

 

Capitani Coraggiosi: ecco l’oasi felice costruita da Claudio Baglioni e Gianni Morandi. Il racconto del terzo sold out milanese

Capitani Coraggiosi live ©Angelo Trani

Capitani Coraggiosi live ©Angelo Trani

Trovarsi al cospetto di due colossi della storia musicale italiana, quali sono Claudio Baglioni e Gianni Morandi,  è già di per sé una garanzia di aspettativa e di emozione. Farlo all’interno del Mediolanum Forum di Assago, gremito in ogni ordine di posto, per la terza data consecutiva, gonfia il cuore ancora prima che il concerto possa avere inizio. La diciottesima avventura live dei Capitani Coraggiosi è l’opportunità di riscoprire tante perle che hanno fatto la nostra musica, di assaporare il fascino delle colonne sonore che hanno scandito i momenti più importanti di diverse generazioni, rivivere epoche in cui i sentimenti erano concepiti e vissuti in maniera completamente diversa, forse più autentica. Quello che davvero ci lascia increduli, spesso attoniti, ancora di più realmente commossi, è la straordinaria passione con cui Claudio e Gianni hanno curato ogni minimo dettaglio di questo speciale viaggio musicale.

Dalle 21 fino a mezzanotte, i due artisti si sono completamente dedicati al pubblico consacrando la loro voce, la loro storia, la loro anima al pubblico, testimoniando un amore incondizionato per la musica.  Sì, la musica è la grande protagonista del concerto (a questo proposito, ci piace citare ogni singolo musicista che ha reso possibile un simile incantesimo: MUSICISTI Paolo Gianolio, Mario Guarini, Roberto Pagani, Stefano Pisetta Marco Rinalduzzi, Elio Rivagli, Pio Spiriti, Aidan Zammit VOCALISTS Claudia Arvati, Serena Bagozzi, Serena Caporale, Francesco Lo Vecchio, Rossella Ruini FIATI Giancarlo Ciminelli, Ambrogio Frigerio, Franco Marinacci, Carlo Micheli
 ARCHI  Angela Tomei, Mervit Nesnas, Rosarita Panebianco, Cristina Miwa Shiozaki) con arrangiamenti costruiti in maniera artigianale e maestosa.  A completare la ricchezza di uno show imponente da ogni punto di vista,  la scelta di scenografie ultramoderne, vistosi giochi di luce e svariati cambi d’abito.

Capitani Coraggiosi live ph Angelo Trani

Capitani Coraggiosi live ph Angelo Trani

L’altalena emotiva concepita dai Capitani Coraggiosi è vorticosa e travolgente: Io sono qui, Scende la pioggia, Dagli il via, Se perdo anche te. Intima e preziosa la versione di  Grazie perchè, con Baglioni al pianoforte e Morandi accompagnato da quattro bravissime coriste. Se sulle note di Banane e lampone Morandi entra in scena di corsa cantando e ballando con stupefacente abilità, Baglioni gli risponde con un’ elaborata coreografia costruita sui ritmi di E adesso la pubblicità. L’entusiasmo è alle stelle, il live è lungo ma non conosce momenti morti, il pubblico è costantemente coinvolto, non si contano le standing ovation che hanno impegnato più volte il parterre. Romanticismo e nostalgia si alternano ad allegria e goliardia. Di grande impatto scenico ed emotivo la versione di Poster con Morandi al contrabbasso, Baglioni al pianoforte e tutti i musicisti alle loro spalle, nelle vesti di appassionati coristi. Tra i momenti più riusciti del concerto c’è il medley che ha visto i due amici e colleghi duettare e poi alternarsi sulle note delle canzoni dei rispettivi esordi:  Andavo a 100 all’ora, W l’Inghilterra,  Fatti mandare dalla mamma, Porta Portese, E tu come stai.

Capitani Coraggiosi live - Lo scatto è tratto dalla pagina Facebook di Claudio Baglioni

Capitani Coraggiosi live – Lo scatto è tratto dalla pagina Facebook di Claudio Baglioni

Il repertorio dei due artisti è veramente sconfinato e, difatti, fermarsi è impossibile: Noi no, Non son degno di te, Strada Facendo, poi sulle note delll’immortale C’era un ragazzo, arriva la sorpresa: il parterre diventa una gigantesca bandiera arcobaleno: un chiaro messaggio di pace e fratellanza che Claudio Baglioni ha commentato così sulla sua pagina Facebook: «All’improvviso una smisurata bandiera ha coperto il parterre dell’arena. Grande di senso e di sentimento e fatta di tanti minuscoli quadri tenuti all’altezza dei cuori. Non c’erano picche di guerra e battaglia ma fiori di campo sbocciati ad un tratto. Un gioco di carte fantastico e magico che non è illusione ma altra realtà. Una bandiera di tutti i colori e nessuno. Per chi non dovrà mai più esser rubato. Per chi ha conosciuto il poeta ed il mare che è in ognuno di noi. Per chi non vuole ridurlo al silenzio e continua a cantare con voce di onde. Per chi spera che il paradiso promesso sia una spiaggia di cui non si vede la fine per correrci insieme sbuffati di vento». Non avremmo davvero nient’altro da aggiungere a queste parole anche se è doveroso dire che uscire dal Forum poco dopo la mezzanotte con il cuore, lo sguardo e la mente così felicemente pieni di contenuti ha un non so che di magico e miracoloso. Un vero privilegio che rende decisamente più sopportabile la nostra personale battaglia quotidiana. Grazie Capitano Gianni, Grazie Capitano Claudio.

 Raffaella Sbrescia

A Milano arriva Arena Certosa: un nuovo spazio per tutti in città

Arena Certosa

Arena Certosa

Uno spazio verde collocato in una zona ex industriale, un vero e proprio gioiello in città, che verrà riproposto ai cittadini come piccolo parco urbano, area di socializzazione nel verde dove City Sound per i prossimi 6 anni si impegnerà a migliorarlo e renderlo un punto di riferimento per la cittadinanza con molteplici attività non solo legate all’intrattenimento. L’area pianeggiante di 68.000 mq è accessibile da via Brunetti, vicina al noto Viale Certosa a Milano. La superficie, totalmente verde, è facilmente raggiungibile dal centro della città, ma è molto comoda anche per chi arriva da fuori, trovandosi allo sbocco delle principali arterie autostradali e statali che conducono a Milano. La zona su cui insiste l’area è ben conosciuta per la sua vicinanza con il parcheggio di Lampugnano, l’Ippodromo del Galoppo e lo Stadio di San Siro. L’area è inoltre dotata di strutture coperte per complessivi 2.400 mq.

Stiamo parlando di ARENA CERTOSA, un posto che prende il nome dalla Certosa di Milano che si trova di fronte l’area e che ha dato il nome anche al Viale omonimo e importante snodo per entrare in città.  Si tratta di un’area che sarà accessibile a tutti, gratuita e che punterà sulla parola esperienza. Un villaggio animato che proporrà eventi dedicati a vari pubblici: dai laboratori per bambini e alle esperienze per tutta la famiglia, ad attività ricreative per i ragazzi, show musicali, spettacoli, live, dj set, un’area per lo sport con un campo da basket, e uno da calcetto, il ping pong e il calcio balilla e un’ampia area food con diversi punti di ristoro. Inoltre sarà data grande attenzione al verde e all’educazione ambientale: ci sarà infatti un’area adibita ad orto urbano dove poter sperimentare la coltivazione in città, un progetto socio-educativo finalizzato a creare un profondo legame tra abitanti e territorio in un’ottica di sviluppo sostenibile. Dunque oltre al progetto CONCERTI e al progetto WEEKEND, ARENA CERTOSA sarà uno spazio polifunzionale, versatile, immerso nel verde, che si propone di diventare il nuovo polo centrale per l’organizzare di varie forme  di eventi pubblici e privati come mostre, happening, eventi sportivi, fiere, esposizioni e attività culturali. La location è servita da molti mezzi di superficie sia su gomma che su rotaia.

- METROPOLITANE E PASSANTE:

La fermata Certosa del Passante linee S5 e S6 dista 200 metri dall’ingresso della location.

Le due linee incrociano alla fermata Garibaldi la MM2 e la MM5, alla fermata Repubblica la MM3 e alla fermata P.ta Venezia la MM1. Le fermate MM1 Uruguay e Lampugnano distano circa 1,5 km dalla location. Circa 15 minuti a piedi. Inoltre sarà previsto dall’organizzazione un servizio navette che partirà da ognuna delle fermate ogni 15 minuti, con percorsi autonomi.

- PARCHEGGI AUTO, MOTO E BICICLETTE:

L’organizzazione ha predisposto aree di parcheggio auto interne e limitrofe all’area.  Inoltre all’interno dell’Arena Certosa sarà predisposto un parcheggio moto da 500 posti e un parcheggio biciclette da 500 posti.

The Voice of Italy: la prima blind audition e la fame di talento

I giudici di The Voice of Italy

I giudici di The Voice of Italy

È appena cominciata la nuova e quarta edizione di The Voice of Italy. Il talent show targato Rai Due si propone nella consueta formula ma con una giuria rinnovata quasi per intero: mantiene  saldamente intatto il suo posto la super veterana Raffaella Carrà mentre sono ben tre le new entries: parliamo di Dolcenera, Emis Killa e Max Pezzali. Prima di addentrarci nei meriti di questa prima blind audition riserveremo una parentesi di commento ai suddetti coach: se Max Pezzali e Raffaella Carrà  sembrano essere rimasti un po’ in ombra rispetto agli altri due giudici è perché la loro storia musicale è sicuramente più ricca, oseremmo dire istituzionale, la loro esperienza, seppur diversa, li riveste di autorevolezza causando meno sperimentazione e più coscienza. Dolcenera è l’outsider del gruppo. La sua personalità è esplosiva e la sua arte non è per tutti. Reduce da un’esperienza sanremese, che l’ha consacrata artigiana della musica, la cantautrice salentina ha subito mostrato di avere un approccio verace ed esuberante. La vera sorpresa di questa nuova edizione è Emis Killa. Il rapper vive la sfida ed il peso di non far rimpiangere il carismatico J Ax e, a giudicare, dal suo porsi in maniera diretta e non stereotipata, sia con i giudici che con i ragazzi, sembrano esserci i presupposti per un percorso televisivo altamente performante.

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Entrando nello specifico della blind audition, l’adrenalina data dall’elemento sorpresa non basta a soddisfare la nostra fame di talento vero.  I ragazzi s’ingegnano nel proporre brani ad effetto ma quello che ancora una volta ci preme sottolineare è che  ci troviamo in Italia e che, a programma finito, il pubblico a cui ci si rivolgerà sarà quello italiano. Bisogna dare risalto all’interpretazione, all’emozione, al testo, alle parole, ai dettagli. Solo così si potrà davvero fare la differenza. Il canto è l’effluvio dell’anima, il colore dei nostri sogni, la linfa che ci nutre ogni giorno e la musica è l’ala che riesce a farlo veleggiare. Tutto il resto è sinceramente superfluo, l’idea di apparire in tv per provare a diventare una star è mero fumo negli occhi, il talent serve per trovare una persona che possa offrire le condizioni migliori per mettere a frutto la propria passione in maniera concreta e gratificante, non riduciamo tutto ad un meccanismo trita carne e trita sogni. Ragazzi, concentratevi  e focalizzatevi sulle vostre risorse, sulle vostre storie, sulle vostre voci, sulle vostre reali  motivazioni e, soprattutto, scegliete la nostra lingua per raccontarcele ed emozionarci.

Raffaella Sbrescia

Riepilogo Team:

#TeamKilla: Debora Cesti, Davide Ruda, Mariangela Corvino

#TeamCarrà: Foxy Ladies, Samuel Pietrasanta

#TeamPezzali: Kevin Pappano, Cristiano Carta, Aurora Lecis, Virna Marangoni

#TeamDolcenera: Annamaria Castaldi, Giorgia Alò, Fabio De Vincente

L’appuntamento con la seconda #Blind è per mercoledì 2 marzo alle 21:10 su Rai 2.

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