Intervista a Rocco Hunt: quando il rap diventa l’espressione di un punto di vista generazionale

Rocco Hunt

Rocco Hunt ph Alessandra Tisato

Dopo il successo ottenuto sul palco del 66° Festival di Sanremo con “WAKE UP”, Rocco Hunt annuncia due speciali live anteprime del “Wake up tour” che prenderà il via in estate: 30 aprile Milano, Magazzini Generali e 6 maggio Napoli, Casa della Musica. Due date che sono solo un assaggio di un tour che si candida a seguire il successo già registrato dal brano sanremese, il più trasmesso durante la settimana del Festival e sempre al primo post della classifica Earone. Ritratti Di Note ha incontrato Rocco Hunt a Napoli, in occasione della promozione del nuovo progetto discografico “Signor Hunt – Wake Up Edition”. Ecco cosa ci ha raccontato.

Intervista

Rocco, parliamo subito della “Wake Up Edition” del tuo album “Signor Hunt”. Non una semplice riedizione dell’album ma un progetto ricchissimo di nuovi contenuti…

Sì, nello scorso ottobre è uscito l’album “Signor Hunt”. Dopo la partecipazione al Festival di Sanremo, abbiamo deciso di pubblicare un progetto nuovo, ma non mi andava di dare poche cose, poche novità, rispetto alla versione precedente, perciò abbiamo aggiunto ben nove tracce inedite nella Wake Up Edition, il brano sanremese “Wake Up” più altri otto inediti, tra cui la cover del brano di Renato Carosone “Tu vuò fa l’americano”

Uno degli elementi portanti di quest’album è il mare. Nel brano “Tengo voglia ‘e sunnà” ricordi che sei nato su una scogliera, ma il mare ritorna anche nel pezzo in cui hai duettato con Enzo Avitabile, “Eco del mare”. Il mare può essere vita ma anche terribilmente morte…

La mia musica è ricca di “mare”; il mare è una delle metafore che utilizzo per descrivere la vita. E’chiaro che in un pezzo come “Eco del mare”, questo elemento sia il mezzo che porta molte persone, i migranti, da una costa all’altra, e che spesso diventi tragicamente luogo di morte. E’un brano di forte impatto sociale. L’eco del mare rappresenta le voci che arrivano dal mare, voci di speranza, di disperazione, talvolta di morte…

Tra le canzoni della “Wake Up Edition” vorrei segnalare “Qualcosa di strano”, pezzo in cui tu hai fatto una cosa bellissima; hai dato seguito a canzoni storiche della musica italiana come “Silvia lo sai” di Luca Carboni e “Anna e Marco” di Lucio Dalla, raccontando come continuano quelle storie…

Sì, diciamo che ho fatto una versione 2.0 delle storie di quelle canzoni. E’ un brano che parla molto di Bologna; io sono stato a Bologna a casa di Lucio Dalla per il progetto “Bella Lucio” al quale abbiamo partecipato noi rappers italiani e sono rimasto folgorato dalla bellezza delle opere di Lucio, così ho deciso di fare questo omaggio alla storia della musica, vista anche da un ragazzo della mia età, dal punto di vista della mia generazione, perciò adesso Silvia è adulta e Anna e Marco hanno vissuto una storia che si è conclusa con un lieto fine. Diciamo che in questa canzone ho dato sfogo anche alla fantasia e alla creatività…

Rocco Hunt ph Alessandra Tisato

Rocco Hunt ph Alessandra Tisato

Il singolo sanremese “Wake Up” non è solo programmatissimo in radio ma è anche campione di visualizzazioni su YouTube…

Siamo ad oltre 10 milioni di visualizzazioni e di questo devo ringraziare anche le radio e tutti i media che mi supportano da sempre…

 In quest’album hai duettato anche con due donne: Chiara Galiazzo nel brano “Ma allora no” e Annalisa in “Stella Cadente”; in queste due canzoni sei stato quanto mai dalla parte delle donne toccando temi delicati…

Si, ho avuto la fortuna di fare tesoro della forza e della femminilità di queste due grandi artiste, che sono anche un po’ competitors tra loro dal punto di vista musicale. Mi è sembrato giusto scegliere due donne per parlare di donne ed arrivare al cuore di queste ultime. Il pezzo in cui duetto con Chiara parla di una ragazza succube di una storia non proprio felice, mentre il pezzo con Annalisa parla di una violenza subita da una donna e vista dagli occhi di un ragazzo di ventuno anni…

Rocco, vorrei citare altre collaborazioni eccellenti di quest’album, quella con J-Ax, Clementino, Neffa, Gue Pequeno e The Lord of Soul Mario Biondi, con il quale hai duettato in “Back in the days”

In effetti nelle due versioni di quest’album non ci siamo fatti mancare nulla, è ricchissimo di featuring e collaborazioni. A proposito di Mario Biondi, per me è stata una grandissima soddisfazione duettare con lui, ma è stato un onore anche cantare con tutti gli artisti che hai citato. Molti di loro sono amici…

Il 6 Maggio sarai in concerto a Napoli a “Casa Della Musica”…

Dopo il lungo tour di instore, non vedo l’ora di cantare per un pubblico che mi ha sempre supportato, il pubblico napoletano…

Giuliana Galasso

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Signor Hunt  “Wake Up Edition” -Tracklist

CD1 – “Tengo voglia ‘e sunnà”, “Vene e vvà”, “Eco del mare” feat. Enzo Avitabile, “Se mi chiami” feat. Neffa, “Una moneta e un sogno” feat. J-Ax e Guè Pequeno, “O’ posto mio”, “O’ reggae de guagliune” feat. Clementino, Speaker Cenzou e O’ Zulù, “SignorHunt”, “Allora no!” feat. Chiara, “Qualcosa di strano”, “Back in the days” feat. Mario Biondi, “Maletiempo”, “Nu brutto suonno” feat. Luchè, “Altri 100 anni” feat. Nazo, Zoa, Chief, “Marcos” feat. Maruego, “’Na stanza nostra”.

CD2 – “Wake up”, “Sto bene così”, “Stella cadente” feat. Annalisa, “Non parlarmi”, “Girare il mondo”, “Tu vuò fa l’americano”, “Ninna nanna, ninna oh”, “Una lacrima” feat. Lucio Dalla

Anteprime Tour:

il 2 aprile al Campus Industry Music di Parma

Il 30 aprile ai Magazzini Generali di Milano

Il 6 maggio alla Casa della Musica “Federico I” di Napoli

 Video: Wake Up

Torna il Market Sound: il Festival dei Record si prepara a scaldare l’estate di Milano

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Dal 4 giugno al 7 agosto 2016, con un programma che offrirà musica live con grandi nomi italiani e internazionali, quality street food e puro divertimento per tutte le età, si terrà la seconda edizione di MARKET SOUND. Il festival, promosso da So.ge.Mi con il sostegno del Comune di Milano, è organizzato da Punk For Business, in collaborazione con AADV Entertainment, agenzia che ha maturato un’importante esperienza nell’ambito degli eventi live e dei progetti di sponsorizzazione per le aziende, che lo scorso anno ha contribuito al successo della prima edizione. Questa nuova edizione di Market Sound continua il percorso iniziato lo scorso anno con Expoincittà con una formula che intende valorizzare l’area riqualificata dei Mercati Generali dove, oltre alla musica saranno protagonisti arte, intrattenimento e cultura dell’alimentazione.

Holidance

Holidance

Dopo aver battuto diversi record con 6 mesi di programmazione, oltre 400.000 presenze, più di 200 artisti, 30 appuntamenti a ingressi gratuiti, uno spazio di 15000 mq, ecco i primi artisti confermati per la nuova edizione: NEIL YOUNG & PROMISE OF THE REAL (18 luglio), THE CHEMICAL BROTHERs (22 luglio), i due deejay e produttori inglesi Tom Rowlands e Ed Simons tornano in Italia per un’unica data con il loro ultimo lavoro “Born in the echoes”. Un ritorno atteso è quello degli OFFSPRING (13 giugno) che mancano dal nostro paese da ben quattro anni. Ad accompagnare la band californiana ci saranno i Pennywise, istituzione del punk rock con i loro quasi 28 anni di carriera e i Good Riddance, altro nome di punta del melodic hardcore. I TAME IMPALA (5 luglio), saliranno sul palco dei Market Sound per una nuova e unica data in Italia. BAD RELIGION (1 luglio) la band punk rock per eccellenza, made in California.  Tornano anche i format che tanto successo hanno riscontrato l’anno scorso, insieme a tante novità: Deejay Time (11 giugno, Holi Dance Festival (26 giugno), Zarro Night – Schiuma Party (9 luglio), Cosplay Party (16 luglio). Torna anche il Blue Note Sunday Music Village, le domeniche dedicate al miglior Jazz italiano. Inoltre, in calendario anche UnaFestaLungaUngiorno, mercato di piazza itinerante che porterà artisti, artigiani e workshop.

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Market Sound non è solo musica! Ritornano i weekend, quest’anno a partire dal venerdì, con appuntamenti gratuiti, spettacoli per bambini e tornei sportivi. Verrà allestito un parco divertimenti per bambini, dotato di assistenza con personale qualificato. Inoltre, ci sarà uno spazio dedicato agli Europei di calcio dove verranno trasmesse tutte le partite. Il pubblico avrà così la possibilità di vivere un’esperienza unica, tra relax, cibo e divertimento, anche nel corso della giornata e non solo durante le performance degli artisti. Anche quest’anno, uno dei contenuti importanti sarà il cibo, declinato per l’occasione in un’esperienza di Quality Street Food con i prodotti di eccellenza dei Mercati Generali. Quest’anno, Punk for Business gestirà direttamente l’area food, dando valore ai prodotti dei Mercati a Km 0. I visitatori potranno vivere giornate incredibili, dove intrattenimento, musica e cultura dell’alimentazione saranno i protagonisti del percorso di riqualificazione dell’area dei Mercati Generali, partito già durante i mesi di Expo nel 2015. L’obiettivo è confermare l’area dei Mercati Generali come centro di aggregazione per i cittadini, con un’offerta artistica e culturale di primissimo livello.

Sul sito www.marketsound.it verranno annunciati tutti gli appuntamenti.

 Video:

Alessia Cara presenta “Know-it-all”. II primo mattoncino di una carriera che si prefigura stellare

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La sua musica è un fresco concentrato di energia e riferimenti, lei è Alessia Cara, all’anagrafe Alessia Caracciolo. I suoi genitori sono calabresi ma le sue origini italiane si sposano piuttosto bene con la sua identità canadese. Forte del clamoroso successo ottenuto dal singolo “Here”, che le ha fruttato fama e visibilità in tutto il mondo, la giovane cantante ha pubblicato l’album d’esordio intitolandolo “Know-it-all”, un titolo ironico che gioca sulla giovane età dell’artista che, fin dall’inizio, si è sempre schierata contro preconcetti e convenzioni. I suoi testi traggono ispirazione dalla quotidianità e testimoniano una formidabile tendenza sperimentale. Ecco cosa ci ha raccontato Alessia in occasione dell’incontro stampa avvenuto a Milano qualche giorno fa.

Intervista

Sei canadese ma le tue origini sono italiane. Quanto tricolore c’è in te?
A casa mia si respira molto “l’aria italiana”. Sono cresciuta con Tiziano Ferro, Eros Ramazzotti e Laura Pausini. So parlare sia italiano sia calabrese visto che i miei genitori parlano per lo più in dialetto!

In che senso ti consideri un’outsider?

Se si pensa ad una popstar, viene sempre in mente qualcosa di stravagante e pazzo, ma io non sono così. Certo, faccio musica pop per cui non posso essere propriamente una anti-popstar eppure ci sono delle cose che proprio non mi piacciono come l’eccessiva attenzione prestata all’immagine. A questo proposito in “My Song” canto: “Io voglio essere imperfetta!”.

Alessia Cara ph Meredith Truax

Alessia Cara ph Meredith Truax

Da cosa trae ispirazione il singolo «Here»? 
Il brano racconta di un party in cui non mi sentivo a mio agio. Nel videoclip del brano ci sono le anche le mie amiche e gli invitati della festa…! In realtà, il mio venerdì ideale è davanti la tv!

Tra le tue tante ammiratrici illustri compare l’osannata Taylor Swift. Quando e come vi siete conosciute?

Tutto è iniziato grazie a Twitter. Mentre cercavo qualcuno che mi intervistasse per il disco, ho provato a chiedere a lei con la convinzione che non mi avrebbe risposto, invece non solo lo ha fatto subito, mi ha anche invitato a cantare per l’opening di un suo concerto nell’ambito del “The 1989 World Tour” e mi ha persino intervistato. Non sembrava neanche che fosse Taylor Swift, è stata molto carina e disponibile!

Qual è il tuo bilancio personale del percorso compiuto fino ad oggi?
Il mio è stato un percorso graduale. Spero di fare nuova musica, magari un nuovo album e perfezionarmi. Questo mio primo lavoro è come un esperimento in cui ho esplorato diversi stili, per il futuro vorrei concentrarmi sul soul e riuscire a trovare il mio sound.

Raffaella Sbrescia

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La tracklist di “KNOW-IT-ALL”

1. Seventeen

2. Here

3. Outlaws

4. I’m Yours

5. Four Pink Walls

6. Wild Things

7. Stone featuring Sebastian Kole

8. Overdose

9. Stars *

10. Scars To Your Beautiful

 Video: Wild things

Glasstress: l’esperienza della materia si converte in suono. Il viaggio visionario di Max Casacci e Daniele Mana aka Vaghe Stelle

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“Glasstress”, pubblicato il 18 marzo2016 per l’etichetta Bad Panda Records, è un album realizzato grazie alla registrazione e al campionamento di tutti gli elementi auditivi presenti nell’ambiente di una “fornace” di Murano: dal potente soffio del forno che raggiunge temperature oltre i 3000 gradi al rumore degli utensili, dalla frantumazione dei vetri di scarti al cannello della fiamma ossidrica. Gli autori di questo particolarissimo lavoro sono Max Casacci, produttore, compositore e fondatore dei Subsonica, e Daniele Mana, musicista e produttore elettronico di culto conosciuto con lo pseudonimo Vaghe Stelle. “Glasstress” nasce dall’omonima mostra d’arte contemporanea in vetro ideata da Adriano Berengo, una realtà che ormai dal 2009 è un evento collaterale della Biennale di Venezia, a cui hanno partecipato alcuni tra i più prestigiosi artisti dell’arte contemporanea internazionale: Jan Fabre, Thomas Schutte, Barbara Bloom, Patricia Urquiola, Zaha Hadid. Alcuni brani di “Glasstress” hanno già viaggiato per il mondo: dalle passerelle della fashion week di Shanghai (“Glasscape Grinder”), fino alle sfilate di moda a Vancouver (“Vetrosequenza”) e durante l’ultima Biennale di Venezia nella colonna sonora dello spot cinematografico del regista Mimmo Calopresti. Otto tracce che aprono le porte di una casa di vetro, come quella auspicata dal surrealista Andrè Breton nel romanzo “Nadja”, e lo fanno mediante un percorso sensoriale potente ed evocativo. Non si tratta di semplice musica d’atmosfera, ma di un viaggio trasparente attraverso nuove sonorità elettroniche e post industriali. Ecco cosa ci hanno raccontato Max Casacci e Vaghe Stelle in occasione del live set di presentazione tenutosi in occasione dell’inaugurazione dell’Affordable Art Fair di Milano.

 Intervista

Come è avvenuta la scelta di questa location così particolare e in che modo l’esperienza della materia si è convertita in suono?

Max Casacci: Nel momento in cui un imprenditore del vetro Adriano Berengo, appassionato nonché curatore e proprietario di un museo del vetro a Murano, stava decidendo di allestire un’enorme mostra d’Arte contemporanea in vetro proponendola alla Biennale di Venezia, mi sono proposto ad un tavolo di incontro proponendo un’opera sonora in vetro che partisse dalla materia e dalla sua lavorazione. Inizialmente la cosa è stata accolta con un po’ di titubanza poi mi è stata data la possibilità di approfondire il discorso e a quel punto mi sono rivolto ad una delle intelligenze elettroniche della mia città quale è Daniele Mana (Vaghe Stelle). Ci sono stati dati dei budget per realizzare quella che doveva essere un’opera d’arte musicale che potesse coesistere in mezzo ad opere di arte visiva. Siamo rimasti così convinti da questo esperimento da decidere, successivamente, di farne un album. I suoni sono stati pian piano messi a fuoco poi essere condensati.

Vaghe Stelle: Abbiamo preso spunto della funzione della fornace per creare la nostra texture di suoni. Il processo nel suo complesso è stato molto naturale, io e Max ci siam parlati, ci siamo raccontati i rispettivi ascolti. Il disco è un incrocio di suoni elettronici rivisitati partendo dalla matrice sonora vitrea.

Le ritmiche, ora meccaniche, ora metalliche, ora aperte e fluide rappresentano il modo perfetto per creare un viaggio visionario…

Max Casacci: Abbiamo capito subito che non volevamo collezionare rumori. Visto che ascoltiamo musica molto ritmica, il nostro approccio è stato quello di scomporre tutta la gamma sonora di quella fornace in zone di frequenza per rievocare la fisionomia della batteria.

Max Casacci e Daniele Mana (Vaghe Stelle)

Max Casacci e Daniele Mana (Vaghe Stelle)

C’è una traccia che più di altre risponde al vostro intento creativo?

Vaghe Stelle: Secondo me esiste una visione d’insieme dell’album che ti permette di capire come abbiamo raccontato quest’avventura. In “Murano Notte”, ad esempio, abbiamo immaginato quale potesse essere il suono della fornace di notte, considerando che i forni non vengono mai spenti; il risultato è un brano gelatinoso, la conclusione perfetta di un viaggio magico.

Come siete stati accolti dal Mastro Vetraio?

Max Casacci: Siamo arrivati alla fornace convinti che il mastro vetraio fosse stato informato di quello che stavamo andando a fare. Lui, invece, pensava che fossimo dei tecnici venuti a registrare la dannosità dei rumori sull’ambiente di lavoro. Dopo una prima mezz’ora di studio reciproco, siamo riusciti a capirci (ride ndr).

Max Casacci e Daniele Mana (Vaghe Stelle)

Max Casacci e Daniele Mana (Vaghe Stelle)

Quali saranno gli spazi scelti per la resa live del progetto?

Max Casacci: Inizialmente volevamo integrare anche degli strumenti nel live. Ora stiamo valutando se è il caso di farlo o di proporlo nella sua natura originaria con una sorta di live set modificando le tracce in tempo reale. L’album è ovviamente più adatto un ascolto casalingo, una dimensione domestica in grado di esaltare un bel viaggio. In ogni caso ci piacerebbe dargli vita nei circuiti della musica elettronica o in location dedicate all’ arte.

Collaborerete ancora in un progetto legato ai rumori di strada…

Max Casacci: Sì, stiamo registrando tutti i suoni di Torino, tram, bus, sistemi di raccolta dei rifiuti e qualsiasi altra cosa. Terremo un concerto il prossimo 25 aprile durante il quale presenteremo questa produzione originale in cui coinvolgeremo importanti musicisti come Flavio Boltro, Furio Di Castri, Gianluca Petrella, Enzo Zirilli, Petra Magoni e Ferruccio Spinetti, Ensi e Enrico Rava e che confluirà nella pubblicazione di un album.

 Raffaella Sbrescia

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L’estate è alle porte: Milano scalda i motori con Street Music Art

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Milano scalda i motori in vista dell’estate 2016. Il primo dei grandi eventi annunciati è Street Music Art, la manifestazione organizzata da Live Nation che prenderà vita dal 9 giugno al 30 luglio presso l’Assago Summer Arena adiacente al Mediolanum Forum. Il guanto di sfida lanciato da Roberto De Luca, patron di Live Nation sarà trasformare un’area urbanisticamente residuale in un vero e proprio punto di riferimento culturale e artistico. Ad aprire le danze sarà la “Street Art Fest”, in programma dal 9 al 12 giugno, in cui artisti di strada da tutto il mondo animeranno la struttura ideata dall’architetto Carlo Carbone per dare forma all’Arena, che avrà ben tre tipi di configurazione. Si tratta di una maratona di quattro giorni che celebra le diverse espressioni della cultura “urban“, radunandole in un unico grande evento, e con gli artisti più rappresentativi delle varie discipline.  Straordinarie opere realizzate site-specific, installazioni, performance ed eventi tematici. Ampio spazio avranno anche altri linguaggi della cultura di strada, quali i Graffiti e l’Hip Hop, con una serie di attività collaterali – in collaborazione con Stradedarts – che offriranno la possibilità di vedere dal vivo delle vere e proprie sfide di Break Dance, di sentire le rime più raffinate di giovani Rapper, di ascoltare scratch di Dj di fama internazionale, di assistere a esibizioni di Skate e Bmx, e di dipingere su spazi murali liberi, dove la creatività non avrà freni. Inoltre, l’area ospiterà mostre, workshop, conferenze, documentari e film, punti vendita di prodotti a tema.

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L’iniziativa è ad ingresso gratuito, salvo per alcuni eventi speciali a pagamento in orario serale. La capienza sarà variabile da un massimo di 13.700 posti a un minimo di quasi 2.000. Saranno realizzate in legno delle prospettive urbane che poi prenderanno vita grazie alle opere degli artisti coinvolti e selezionati da Davide Loritano, gallerista torinese, che ha scelto tra il meglio del panorama internazionale: dal portoghese Vhils al belga Roa, dai polacchi Michael Sepe + Chazme agli italiani Pixel Pancho ed Etnik. A tutto questo si aggiungerà anche un ricco cartellone musicale: tra i big già confermati ci sono Mumford & Sons (4 luglio, ma già sold out), Max Pezzali (14 luglio), Robert Plant (20 luglio), Santana (21 luglio) e Sting (29 luglio). Molti altri nomi si aggiungeranno nelle prossime settimane ma siamo certi che non mancheranno altre clamorose sorprese.

 

Don Pasta e Orchestra Notturna Clandestina: la dignità del cibo. Storia di cucina e di anarchia.

Don Pasta @ Nuovo Cinema Palazzo - Roma ph Roberta Gioberti

Don Pasta @ Nuovo Cinema Palazzo – Roma ph Roberta Gioberti

Nasce così, dalla ricerca di un uomo pieno di passione, il progetto spettacolo che lo spazio sociale autogestito Nuovo Cinema Palazzo ha ospitato ieri a Roma nella sua struttura. Lo spettacolo di Don Pasta (al secolo Daniele de Michele) in collaborazione con l’Orchestra Notturna  Clandestina è davvero qualcosa di inatteso. Il pubblico che gremisce la famosa sala romana del quartiere di San Lorenzo, con gli occhi colmi di curiosità, non sa che sta per assistere a qualcosa che supererà per emozione e stupore, tutte le migliori aspettative. Immaginate una articolata e complessa ricetta gastronomicofilosoficomusicale, in cui si fondono innumerevoli e inconsueti ingredienti. Un soffritto di verdure, una spruzzata di vino rosso, una cascata di farina a pioggia, qualche nota musicale onomatopeica, un tocco di flauto, un arpeggio di chitarra, una pizzicata di violino, uova, arte, magia, teatro, documentario, qualche inserto di dj set, letture e tanto divertimento. Don Pasta, lo spirito anarchico della cucina italiana, ripercorrendo le tracce di Artusi, mette insieme una serie di testimonianze raccolte in loco dalle voci e dai volti di un nutrito gruppo di più o meno celebri cultori della cucina casalinga alla vecchia maniera, molto lontana dagli stereotipi affini alla nouvelle cuisine che fanno da filo conduttore nelle trasmissioni talent tanto in voga ai nostri giorni.

Don Pasta @ Nuovo Cinema Palazzo - Roma ph Roberta Gioberti

Don Pasta @ Nuovo Cinema Palazzo – Roma ph Roberta Gioberti

Nessuna competizione, nessuno schema rigido, se non quello che nasce dall’esigenza di rivalutare tutta una serie di aspetti genuini e autentici che hanno caratterizzato per secoli la cultura culinaria della nostra nazione: aspetti legati alla terra, alla sostenibilità delle filiere, agli antichi metodi di cottura, all’elaborazione dei piatti così, nel rispetto di come nascono e non per come si ha la pretesa che vengano destrutturati e reinterpretati. “Non esiste che uno mangi e uno guardi: è immorale. La gente ha diritto al cibo”. Ed ha diritto ad averlo di qualità, una qualità non condizionata dalle regole dei mercati, rigidamente imposte da questioni di interesse economico. Un soffritto è sacrosanto, il consumo della carne di cavallo, in quei contesti in cui per tradizione se ne fa consumo, è sacrosanto, il fritto nello strutto, è sacrosanto, il pane carasau cotto nel forno a legna, è sacrosanto. E, mentre l’Orchestra mette in musica la realizzazione di un primo di tagliatelle con verdure, realizzato con abile e gigionesca maestria da questo incredibile personaggio che è Don Pasta, il pubblico resta ammutolito e incantato, a tratti commosso da tanta convinzione e da tanta determinazione nel voler dire no a tutte quelle imposizioni che oggi passano dalla produzione ai palati, attraversando la logica del portafoglio. Riscoprire non solo le ricette, ma anche tutto il loro retroterra, fatto di amore, di valori, di rispetto, di coinvolgimento, di anarchia. Il suono secco e percettibile di un tappo di sughero che abbandona la sua sede, il ritmo garbato e asciutto del coltello che batte sul tagliere, la cadenza sonora dell’olio che sfrigola nella padella, l’incanto della stesura della pasta, profumi che un tempo si era soliti incontrare negli androni delle case, lungo le scale dei condomini, sugli usci delle porte. Cucinare è un gesto d’amore. Ben lo sa chi, come me, non ha mai dovuto studiarlo, perché era consuetudine che in casa si facesse.

Don Pasta @ Nuovo Cinema Palazzo - Roma ph Roberta Gioberti

Don Pasta @ Nuovo Cinema Palazzo – Roma ph Roberta Gioberti

La cucina, la zona più viva e praticata della casa, dove ci si raccontava la vita, e così, in maniera del tutto naturale, si imparava, osservando, a fare un risotto, a friggere un calamaro, a mondare un carciofo. La vita era assai più affascinante, quando profumava di soffritto. Ed è così che questo meraviglioso spettacolo musicale, teatrale e gastronomico ci lascia: con tanta gioia negli occhi, la “puzza” nei capelli, e tanta tanta nostalgia di quei nutrimenti del corpo e dell’anima che riscoprire oggi diventa un atto veramente rivoluzionario. Grazie, Don Pasta.

Roberta Gioberti

Photogallery a cura di: Roberta Gioberti

Don Pasta @ Nuovo Cinema Palazzo - Roma ph Roberta Gioberti

Don Pasta @ Nuovo Cinema Palazzo – Roma ph Roberta Gioberti

Don Pasta @ Nuovo Cinema Palazzo - Roma ph Roberta Gioberti

Don Pasta @ Nuovo Cinema Palazzo – Roma ph Roberta Gioberti

Don Pasta @ Nuovo Cinema Palazzo - Roma ph Roberta Gioberti

Don Pasta @ Nuovo Cinema Palazzo – Roma ph Roberta Gioberti

Don Pasta @ Nuovo Cinema Palazzo - Roma ph Roberta Gioberti

Don Pasta @ Nuovo Cinema Palazzo – Roma ph Roberta Gioberti

Don Pasta @ Nuovo Cinema Palazzo - Roma ph Roberta Gioberti

Don Pasta @ Nuovo Cinema Palazzo – Roma ph Roberta Gioberti

Don Pasta @ Nuovo Cinema Palazzo - Roma ph Roberta Gioberti

Don Pasta @ Nuovo Cinema Palazzo – Roma ph Roberta Gioberti

Don Pasta @ Nuovo Cinema Palazzo - Roma ph Roberta Gioberti

Don Pasta @ Nuovo Cinema Palazzo – Roma ph Roberta Gioberti

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Don Pasta @ Nuovo Cinema Palazzo - Roma ph Roberta Gioberti

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Don Pasta @ Nuovo Cinema Palazzo – Roma ph Roberta Gioberti

Don Pasta @ Nuovo Cinema Palazzo - Roma ph Roberta Gioberti

Don Pasta @ Nuovo Cinema Palazzo – Roma ph Roberta Gioberti

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Don Pasta @ Nuovo Cinema Palazzo – Roma ph Roberta Gioberti

Don Pasta @ Nuovo Cinema Palazzo - Roma ph Roberta Gioberti

Don Pasta @ Nuovo Cinema Palazzo – Roma ph Roberta Gioberti

 

Negrita, guerrieri del rock: “9 Live & Live”, il tour nei club e il ritorno del pogo. L’intervista e le foto del concerto di Napoli

Negrita live @-Napoli ph Luigi Maffettone

Negrita live @ Casa della Musica – Napoli ph Luigi Maffettone

Dopo il successo dell’ultimo album in studio “9” i Negrita tornano con un cofanetto dal vivo dal titolo “9 Live & Live”. La nuova edizione dell’album (Cd + Dvd) – prodotto da Fabrizio Barbacci per Universal Music Italia – contiene: un CD con  nove versioni live tratte dall’album in studio, due brani inediti “I tempi cambiano”, “Quelli Che Non sbagliano mai” e una versione acustica del brano “Se sei l’amore”. Un DVD con le immagini del concerto di Milano registrato al Mediolanum Forum il 18 Aprile 2015 oltre al docu-film “Under The Skin”, registrato al “Grouse Lodge Studio” di Rosemount (Irlanda) durante le sessioni di registrazione di “9”.

Intervista

Il club è per un musicista quello che il teatro è per un attore… è per questo che siete tornati a suonare in piccole location?

“Avevamo voglia di ritornare nei club e di viverci quella che è stata la genesi della nostra carriera, nei palazzetti si fanno gli show, nei club la musica fermenta, nasce, si sviluppa. Non è nel palazzetto che una band viene scoperta. Ritornare in questi posti ci fa ritrovare un contatto con il pubblico e con la nostra musica, con il nostro modo di approcciarci allo show, abbiamo la possibilità di scherzare tra di noi tra un pezzo e l’altro, di dare un plot al concerto sempre diverso. In più possiamo improvvisare: l’improvvisazione fa parte della nostra attitudine compositiva, ti fa anche riscoprire parte del tuo repertorio che nel palazzetto non puoi suonare, ci sono canzoni proprio scritte immaginandoci in un ambiente piccolo”.

Questo lavoro trae spunto dal tour di ”9″, il vostro ultimo album di inediti?

Abbiamo pensato di creare una sorta di appendice a “9”. Il CD audio contiene tutte le canzoni dell’album registrate durante il nostro tour estivo a Reggio Emilia, Nola e Golfo Aranci mentre il DVD contiene la registrazione video del concerto del 18 aprile 2015 al Forum di Assago. In più abbiamo inserito un docu-film sinora trasmesso solo su Sky Arte che racconta la nostra avventura irlandese al Grouse Lodge Studio di Rosemount durante le sessioni di registrazione di “9”.

“9 Live & Live” è dedicato a Carlo Ubaldo Rossi…
Un chitarrista fa suonare la band, lui faceva suonare una orchestra. Lui ci portò per la prima volta a suonare fuori dall’Italia, a New Orleans nel 1996. All’epoca volevamo uno studio residenziale, dove poter lavorare, stare insieme, dormire e lui lo trovò. Ci manca molto.

Negrita live @ Casa della Musica – Napoli ph Luigi Maffettone

Non vi siete fatti mancare nemmeno due brani inediti… partiamo da  “I tempi cambiano”, scritta con Ligabue.

Abbiamo coinvolto Luciano perchè era un pezzo con un titolo importante, siamo in contatto con lui da 23 anni e abbiamo pensato che il background di questo brano fosse comune sia a noi che a lui. Noi riuscivamo a chiudere come volevamo il ritornello del pezzo,  Luciano l’ha fatto magistralmente in pochissimo tempo e anche quando avevamo la versione buona lui continuava a mandarcene altre. Ci ha confessato che, quando ha visto il titolo del brano, gli è venuto un colpo pensando al brano di Dylan [“The Times They Are a-Changin'” di Bob Dylan, n.d.r.] poi però ha aperto il file e il pezzo gli è piaciuto e abbiamo cominciato a lavorarci insieme”.

E poi c’è ”Quelli che non sbagliano mai”, una sorta di invettiva contro i cosiddetti ‘leoni da tastiera’ …

“Ci sono cose avvenute a noi direttamente sui nostri social e i nostri canali ma anche strofe che si occupano dei commentatori selvaggi. Io [Pau ndr] ormai mi informo quasi esclusivamente in rete: quando leggo notizie che mi interessano poi vado a dare un’occhiata ai commenti sotto. E lì trovi un bestiario, uno zoo di atteggiamenti, di modi di fare e di pensare che a volte ti lasciano perplesso. Diciamo che se il cofanetto è un’appendice di “9” questa canzone può essere considerata l’appendice di “Poser”.

E la nuova versione di “Se sei l’amore”?
È nata tra l’una e le due di notte, quando abbiamo chiamato Enrico Giovagnola, che suona il sax nel pezzo e che è un amico del nostro nuovo bassista, Giacomo. A quell’ora era… impegnato, diciamo così, con la sua ragazza ma si è precipitato da noi facendosi la strada da Perugia ad Arezzo per registrare la sua parte”.

Negrita live @ Casa della Musica – Napoli ph Luigi Maffettone

Come nasce il “Whisky time”?
“Il Whisky time è una pausa tra due parti dello show che abbiamo introdotto per non scadere nel classico cliché della band che se ne va, il pubblico che la acclama perché sa che deve farlo e poi il ritorno sul palco per i bis. Così invece abbiamo diviso il live in due parti: una prima parte in cui torniamo alle nostre origini con pezzi funky, blues e rock e qualche b-side e una seconda parte con colori e suoni completamente diversi, più legata ai ritmi latino-americani e reggae. Poi concludiamo lo show con gli ultimi venti minuti di pezzi potenti. Chiamiamo la pausa “Whisky time” perché è il nome che gli diede una band croata, con cui suonammo nel 1990, e che ci adottò durante uno sgangherato tour fai da te che decidemmo di fare a bordo di un furgone. In quel caso non era solo un nome, la pausa serviva davvero per farsi un buon bicchiere”.

Cosa vi sta lasciando questo tour nei club?
“Ci ha stupito vedere il pogo, pensavamo che non esistesse più, come il punto e virgola (ridono n.d.r), invece è stato bello vedere ragazzi di vent’anni pogare insieme a gente brizzolata. Negli ultimi anni il pogo si è visto sempre meno ed è stato figo vederlo tornare nei club. Vedere la gente che poga ci emoziona: noi abbiamo una cultura musicale vasta e quella punk rock c’è sempre stata. E’ pazzesco vedere tanti strati e fasce sociali, tra cui i ventenni che noi chiamiamo l’invasione degli ultra-corpi. Un’altra differenza sostanziale è che nei palazzetti e negli stadi c’è una regia, nei club la regia è a braccio”.

Negrita live @ Casa della Musica – Napoli ph Luigi Maffettone

C’è ancora spazio per il rock in Italia?
“Di rock se ne è fatto tanto, nel mondo, quindi oggi è difficile trovare qualcosa che non sia già stato detto o fatto. Le nuove band devono trovare qualcosa che colpisca. In Italia di rock non ce n’è mai stato tanto. La nostra generazione e quella precedente sono state più fortunate in questo: dai Litfiba ai CCCP prima e poi con Afterhours, Marlene Kuntz, Verdena e tanti altri è esploso un fermento tra il ’93 e il ’95″.

Siete insieme da 25 anni…qual è il vostro collante?
Anche quando litighiamo ci ricordiamo che siamo amici. Pensare alla musica è pensare a noi e avere sempre qualcosa da fare. Col tempo ognuno ha sviluppato il suo ego anche in maniera abbastanza forte però c’è anche una democrazia che lascia lo spazio a tutti. E c’è anche Fabrizio Barbacci, nostro storico produttore, nel ruolo di capitano non giocatore.

Prossimi programmi?
Saremo in tour fino al 9 aprile. Poi ci fermeremo un po’ per goderci tutta la gioia e l’entusiasmo che il nostro pubblico ci sta regalando.

Raffaella Sbrescia

Tracklist CD

I tempi cambiano, Quelli che non sbagliano mai, Mondo Politico, Il Gioco, Poser, Se sei l’amore, 1989, Que serà serà, Baby I’m in love, Ritmo umano, Vola via con me, Se sei l’amore (Alternative Love Version)

Tracklist DVD

Mondo politico, Poser, Baby I’m in love, In ogni atomo, Cambio, Se sei l’amore, 1989, Brucerò per te, La tua canzone, E sia splendido, Radio Conga, Bambole, Il libro in una mano la bomba nell’altra, Rotolano verso sud, A modo mio, Ho imparato a sognare, Il Gioco, Che rumore fa la felicità?, Mama Maé, Gioia Infinita + Under The Skin (Docu-Film)

 Photogallery a cura di: Luigi Maffettone

Negrita live @ Casa della Musica - Napoli ph Luigi Maffettone

Negrita live @ Casa della Musica – Napoli ph Luigi Maffettone

Negrita live @ Casa della Musica - Napoli ph Luigi Maffettone

Negrita live @ Casa della Musica – Napoli ph Luigi Maffettone

Negrita live @ Casa della Musica - Napoli ph Luigi Maffettone

Negrita live @ Casa della Musica – Napoli ph Luigi Maffettone

Negrita live @ Casa della Musica - Napoli ph Luigi Maffettone

Negrita live @ Casa della Musica – Napoli ph Luigi Maffettone

Negrita live @ Casa della Musica - Napoli ph Luigi Maffettone

Negrita live @ Casa della Musica – Napoli ph Luigi Maffettone

Negrita live @ Casa della Musica - Napoli ph Luigi Maffettone

Negrita live @ Casa della Musica – Napoli ph Luigi Maffettone

Negrita live @ Casa della Musica - Napoli ph Luigi Maffettone

Negrita live @ Casa della Musica – Napoli ph Luigi Maffettone

Negrita live @ Casa della Musica - Napoli ph Luigi Maffettone

Negrita live @ Casa della Musica – Napoli ph Luigi Maffettone

Negrita live @ Casa della Musica - Napoli ph Luigi Maffettone

Negrita live @ Casa della Musica – Napoli ph Luigi Maffettone

Negrita live @ Casa della Musica - Napoli ph Luigi Maffettone

Negrita live @ Casa della Musica – Napoli ph Luigi Maffettone

 La scaletta del concerto:

Ehi Negrita

War

Negativo

In ogni atomo

Militare

Poser

1992

Fuori controllo

Il gioco

I tempi cambiano

Bambole

Hollywood

whisky time

Radio conga

Rotolando verso Sud

Soy taranta

Alzati Teresa

Ululallaluna

Salvation

A modo mio

Cambio

Transalcolico

Mama maeè

 

Due date in Italia per John McSherry, uno dei massimi virtuosi al mondo della tradizionale cornamusa irlandese

John Mc Sherry

John Mc Sherry

Due date in Italia a marzo per l’irlandese John McSherry, uno dei massimi virtuosi al mondo di uilleann pipes: la tradizionale cornamusa irlandese, nata tra il ‘500 e il ‘600.  Il musicista originario di Belfast, fondatore dei Tamalin e Lúnasa, si esibirà venerdì 18 marzo alla Obihall di Firenze, nell’ambito di Irlanda in Festa e il giorno seguente, 19 marzo, alla Sala della Comunità di Brendola, in provincia di Vicenza, per l’atto conclusivo della XXI edizione del “Vo’ on the Folks”, storica rassegna veneta diretta da Paolo Sgevano.

Figura di punta della musica tradizionale del Regno Unito, nell’ultimo ventennio McSherry  ha dato vita a svariati progetti e lavori discografici: vanta, infatti, collaborazioni e registrazioni con Sinéad O’ConnorClannadThe CorrsDónal Lunny e Nancy Griffiths. Con gli statunitensi Tyler Duncan e Michael Shimmin ha formato la band The Olllam, pubblicando nel settembre del 2012 il debut album omonimo. Nell’autunno dello scorso anno ha, inoltre, esordito come autore (insieme a Colin Harper) con “The Wheels Of The World: 300 Years of Irish Uilleann Pipers”, edito da Jawbone Press.

 

Dal vivo presenterà il suo ultimo lavoro – realizzato con Dónal O’Connor & Seán Óg Graham – “Ulaid” (2015): un viaggio musicale emotivo ed esaltante nell’irish music di ieri e di oggi, dove si fondono la musica antica del Gael, la tradizione celtica e sonorità contemporanee.

In scaletta anche brani di altri suoi lavori, “Soma” – il suo primo album da solista pubblicato nel 2010 – “At First Light” con Michael McGoldrick (Miglior album tradizionale dell’anno per Irish American News) e “Tripswitch”.

John Mc Sherry

John Mc Sherry

Ad accompagnare il compositore, produttore e arrangiatore irlandese nelle due tappe italiane del suo tour europeo, una band di quattro straordinari musicisti: gli ex Flook, Brian Finnegan (flauti e tin whistle) e John Joe Kelly (bodhran), il fido Donal O’Connor alle tastiere e al violino e Paul Meehan alla chitarra, banjo e basso. In occasione del concerto al “Vo’ on the Folks”, inoltre, ci saranno anche come special guest duo italo-irlandese Valerio Vettori (cornamusa) e Sophie Liebregts (arpa celtica).  

Il tour italiano di John McSherry è organizzato e prodotto da Frame Evolution.

Parientes: suggestioni sonore e richiami vintage all’Unicredit Pavilion con il trio Girotto- Mangalavite- Servillo

Servillo- Girotto- Mangalavite @ Unicredit Pavilion

Servillo- Girotto- Mangalavite @ Unicredit Pavilion

Ritornano gli appuntamenti con la musica jazz all’Unicredit Pavilion di Milano. Il primo dei sei concerti previsti per la nuova stagione musicale si è tenuto lo scorso 15 marzo 2016 e ha visto sul palco della nuova prestigiosa struttura di Piazza Gae Aulenti il trio composto da Peppe Servillo: voce; Javier Girotto: sax soprano, baritono, clarinetto basso e flauti andini; Natalio Mangalavite: pianoforte, tastiere e voce. A sei anni di distanza dall’ultima fortunata uscita discografica “Futbol”, il trio delle meraviglie ha presentato il nuovo album “Parientes”. Il concept che attraversa questo lavoro è la narrazione di valori e culture dei popoli migranti. L’effluvio di note attinge suggestioni da un immaginario apparentemente lontano nel tempo eppure attualissimo nella sua più autentica essenza.

La narrativa, ironica e malinconica al contempo, vive attraverso il magnetico recitar cantando di Peppe Servillo e trova negli elaborati arrangiamenti di fiati e pianoforte molto più di una magnifica cornice. Il surplus ultra del concerto risiede senza alcuna ombra di dubbio nel potere evocativo dei sassofoni del sublime Javier Girotto. Milonghe, cumbe e tanghi accompagnano storie e personaggi, emozioni, ricordi e sentimenti ispirati alla tradizione popolare sudamericana rivista in chiave jazz.  Recuperato in scaletta un grande classico della Piccola Orchestra come  il brano “Figlio d’arte”, in felice variante sudamericana. Travolgenti le memorie narrate in “Milonga sentimental” e “Cafetin de Buenos Aires”, irriverenti  le rime di “Parientes”, (si vede dal naso che siamo parenti, gli stessi sorrisi, gli stessi commenti), curiosa la cultura culinaria espressa nelle rime di “Come si usa col ragù”, appassionati i versi di  “Chiquilin de bachin” e “Cambalache”.  Particolarmente intensa l’interpretazione, sia vocale che strumentale  di “Canta Nenè”. L’incanto, lo stupore e l’emozione convergono, infine, sulle note di “Felicità” di Lucio Dalla: “Ah felicita‘ su quale treno della notte viaggerai lo so che passerai ma come sempre in fretta non ti fermi ma”. Peppe Servillo e compagn, omaggiano l’artista e ripetono la strofa più volte, quasi una preghiera collettiva per incoraggiarci a prendere la vita con sana leggerezza. Un’impresa ardua in cui il ruolo della musica ricopre un’importanza quanto mai fondamentale.

Raffaella Sbrescia

L’avanguardia dark di The Kvb al Quirinetta di Roma. Le foto del concerto

The Kvb @ Quirinetta (Roma) ph Roberta Gioberti

The Kvb @ Quirinetta (Roma) ph Roberta Gioberti

Appuntamento decisamente singolare al Quirinetta Caffè Concerto di Roma in occasione dell’atteso live di The KVB. Insieme dal 2010, Nicholas Wood (chitarra e voce), e di Kat Day (synth e Drum machine) sono un duo dark wave inglese, autore di un’originale formula musicale in grado di sintetizzare pop mutante e industrial, sono nel pieno del tour europeo e, proprio in occasione delle date italiane, hanno pubblicato il loro nuovo album intitolato “Of Desire”. Dopo aver collaborato con Anton Newcombe (Brian Jonestown Massacre), Joe Dilworth (Stereolab) e Geoff Barrow dei Portishead, che ha pubblicato l’ultimo album ‘Mirror Being’ sulla sua Invada Records, i due artisti si pongono al centro della nuova avanguardia esplorando i sentieri della musica dark in versione 2.0 traendo linfa vitale dai mitici anni 70. Oscuri suoni psichedelici, eterei sussurri, drum machine, tastiere, riverberi e distorsioni sono il mare magnum sonoro in cui due amano districarsi in maniera infallibile regalandoci suggestioni tanto sinistre quanto profonde.

Ascolta White Falls

https://soundcloud.com/invadauk/the-kvb-white-walls

Photogallery a cura di: Roberta Gioberti

The Kvb @ Quirinetta (Roma) ph Roberta Gioberti

The Kvb @ Quirinetta (Roma) ph Roberta Gioberti

The Kvb @ Quirinetta (Roma) ph Roberta Gioberti

The Kvb @ Quirinetta (Roma) ph Roberta Gioberti

The Kvb @ Quirinetta (Roma) ph Roberta Gioberti

The Kvb @ Quirinetta (Roma) ph Roberta Gioberti

The Kvb @ Quirinetta (Roma) ph Roberta Gioberti

The Kvb @ Quirinetta (Roma) ph Roberta Gioberti

The Kvb @ Quirinetta (Roma) ph Roberta Gioberti

The Kvb @ Quirinetta (Roma) ph Roberta Gioberti

The Kvb @ Quirinetta (Roma) ph Roberta Gioberti

The Kvb @ Quirinetta (Roma) ph Roberta Gioberti

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