Mama Marjas racconta la sua fame di musica. L’intervista

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Mama Marjias torna sulle scene musicali italiane con “Mama”, un concept album di 12 tracce, promosso con il sostegno di “PUGLIA SOUNDS RECORD 2015 - REGIONE PUGLIA “, di cui l’artista è autrice sia delle musiche che dei testi. Giunto a tre anni di distanza dal precedente lavoro, “Mama” fonde al suo interno atmosfere latinoamericane e ritmi caraibici e afroamericani insieme alla lingua italiana. Una sfida sicuramente impervia eppure brillantemente superata per Mama, ormai considerata  punto di riferimento nella cultura musicale underground. Abbiamo avuto il piacere di poterle fare un pò di domande, principalmente incentrate su questo nuovo album. Ecco cosa ci ha raccontato.

Intervista

“Mama” è un omaggio alle musiche del mondo. Un viaggio in cui la tua voce ci accompagna in Giamaica, ma anche in America latina, con canzoni invase dai ritmi della cumbia e della rumba. Raccontaci il centro, l’origine e la destinazione di questo percorso.

Il centro è la mia crescita artistica e la mia “fame di musica”. Sentivo di dover assecondare la mia volontà di affrontare tutti i generi che mi accompagnano da sempre , che mi fanno vibrare. L’origine è stata l’istallazione di Logic sul mio pc! (ride ndr).  Nei miei 3 dischi precedenti ho sempre scritto su musiche non prodotte e pensate da me, mentre in questo ho “buttato su progetto” ogni mia idea, ogni mio desiderio musicale, anche perché sono un tipo di artista molto ispirata: ho bisogno del momento giusto per farmi venire un’idea e, quando all ’improvviso arriva, scappo al pc per imprimerla. La destinazione ancora non la conosco….seguirò come sempre la corrente delle buone vibrazioni!

Quale ruolo esercita nella tua musica “Mama Africa”?

Mama Africa con la sua triste storia di schiavitù ha portato la sua cultura e i suoi colori nel mondo, contaminandone la musica e le tradizioni. Nel Mondo, già dai tempi della comparsa dei primi ominidi, tutto è nato dall’africa subsahriana e il mondo non è che una grande MAMA per come la vedo io.

Sei autrice sia delle musiche che dei testi. Perché hai scelto l’italiano e quali sono i messaggi che intendi sottoporre all’attenzione del pubblico?

Ho scelto l’italiano anche un po’ per sfida, quella di far scorrere le parole sulla musica come se non fosse italiano, come se fosse inglese o spagnolo o francese e dimostrare il legame tra tutte le musiche del mondo, compresa la nostra Italia e la sua “scuola di melodia”. Il groove è una componente importante nella mia musica, amo intrattenere e far star bene il pubblico ma altrettanto importante è dare dei messaggi che siano quelli giusti. In questo disco lotto contro l’individualismo e il qualunquismo, per tornare ai veri valori di tempi in cui prima di giudicare una persona o di dire che “sei suo amico” la guardavi negli occhi, in cui la gente si conosceva di persona, in cui c’era maggior rispetto per le professioni altrui. Lotto contro il razzismo, perché ognuno è libero di vivere dove vuole nel mondo e lotto per la libertà di essere se stessi in ogni luogo indipendentemente da sesso, etnia, colore e/o religione, siamo tutti fratelli e figli di MAMA.

Hai dichiarato di voler portare in Italia generi musicali meno conosciuti come con la Soca di Trinidad il Dembow della Repubblica Dominicana. Ci parleresti delle caratteristiche e delle origini di questo tipo di sonorità?

Si tratta di musica urbana, popolare, è la musica del popolo piena di energia e spensieratezza ed unisce la gente grazie a messaggi di aggregazione e rispetto nel nome del divertimento collettivo.

In molti ti definiscono la “regina del reggae italiano”. Come vivi la cosa?

La vivo benissimo, perché dovrei vivermela diversamente? Sono chiaramente onorata di tale riconoscimento ho lavorato tantissimo per arrivare a questo. Non è semplice essere donna e fare musica “da maschi col vocione”. E’ per questo che nel 2009 davanti a Marjas misi Mama: mi piaceva l’idea di diventare il punto di riferimento femminile nel genere vista la gavetta e la quantità di dancehall che ho visto e alla quale ho partecipato alla pari con i miei colleghi maschi in Italia in lungo e largo dal 2004 al 2009.

Che rapporto hai con i 99 Posse?

Un fantastico rapporto di rispetto e amicizia vera. Siamo stati come fratelli dal primo momento, loro per me sono stati tra i tanti maestri e ora è un onore per me far parte della loro famiglia e essere “la loro sorellina” come mi dice sempre Luca Zulu’. E’ importante far divertire la gente per evadere dalla realtà almeno a un party ma è fondamentale comunicare e dare i giusti messaggi.

In che senso “Mai” è un atto di amore per la tua terra?

Lo è semplicemente perché amo ogni ulivo, ogni conca, ogni grotta della mia regione e mai me ne scorderò. La consapevolezza e il radicamento sono valori importanti, specie oggi: il Sud Italia vive una condizione drammatica e c’è bisogno di noi giovani per ostacolare chi vuole ammazzarci e contaminarci il territorio…casa nostra!

Mama Marjas

Mama Marjas

“La gente” ha riscosso un entusiasmante riscontro da parte del pubblico. Ci racconti come è nato questo brano e cosa racchiude al suo interno?

E’ nato nel giorno in cui ero a Firenze a lavorare su “Poco Poco” con Arge (numa crew), finito il riddim per il brano, mi ha fatto ascoltare delle sue produzioni “libere” e appena ho ascoltato quella che sarebbe diventata “La gente”, ho intonato il ritornello e scritto di getto le strofe. Al suo interno c’è il Messico, un po’ di Cuba ma anche molto Peru,Cile e Sud America. La canzone racchiude la rabbia di non poter cambiare le sorti della nostra società che sembra si rovini lentamente e inesorabilmente con le sue stesse mani e armi. E’ una canzone di rassegnazione, ma anche di lotta e speranza… “El frio que me hacen sentir nunca deja mi mission de decir”.

Con “Mare” riscrivi un classico della musica italiana “Se puoi uscire una domenica sola con me” portata al successo da Gianni Morandi…

Anche questa è nata per caso: Niam (produttore e batterista dei Dot Vibes) mi ha mandato una cartella di riddim per un suo progetto, tra i vari riddim appena è partito quello che sarebbe diventato quello di “Mare” ho iniziato istintivamente a cantare la strofa di Morandi. La prima melodia che ti viene su un riddim è sacra, è sicuramente quella giusta e lo so per esperienza, quindi ho deciso di sceglierla facendola però un po’ più “Mama Marjas”. Ho invertito i ruoli: in questa versione è la donna che va a prendere il suo lui sotto casa troppo impegnato tra calcio, amici e la pasta al forno della mamma: triste specchio della società attuale!

“Poco poco” decanta la possibilità di vivere con poco. Un messaggio in controtendenza rispetto ai nostri usi e costumi…

Rispetto a quelli declamati dagli ultimi modelli musicali e televisivi sicuramente! Io sono una donna del sud cresciuta sudandosi i soldi quindi mi sento in dovere di mandare un tipo di messaggio del genere guardando come sta diventando materialista e consumista la nostra società. La bellezza e “lo swag” lo fai tu con il tuo stile e la tua personalità, non lo fanno i soldi che spendi in una marca.

In “Dicono” ti sei ispirata ai tuttologi che affollano le timeline dei social network italiani?

Assolutamente! Ho scritto tutto quello che i tuttologi dei giorni nostri mi hanno scritto nel corso di questi anni, le ho messe insieme e ne è uscito un bel rock and roll! Menomale che c’è la musica! Ormai il network ha dato libertà di parola a tutti….ma proprio a tutti purtroppo.

Dove e quando potremo ascoltarti dal vivo?

Sarò in giro con il nuovo live dal 19 dicembre a Cassano Murge per continuare con 27 e 28 in giro per il sud a presentare il nuovo show a Bari, Taranto e in provincia di Benevento per le altre date ci sono i siti internet: www.mamamarjas.com, www.loveuniversityrecords.it  e chiaramente le pagine Facebook.

Stai organizzando un tour? Che idee hai a riguardo? Andrai anche all’estero?

Sarà un live-set carico di musica e tanto ritmo all’insegna della Negritude! Spero anche di fare un giro all’estero, il mondo è il mio pubblico. One Love… e Bless the Ladies!

Raffaella Sbrescia

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Questa la tracklist di “MAMA” (distribuzione digitale Believe Digital/distribuzione fisica Self): “MAMA intro”“Mai”“La Gente”“Più Guardo Lei”“Come Dimenticare”“Mare”“Chi Sei”“Alla Fine”“Tiene Tumbao”“Poco Poco”;“Il Pollo”“Dicono”

Video: Poco Poco

Il Jazz Italiano per l’Aquila: le foto della mobilitazione a sostegno della ricostruzione della città

Il Jazz Italiano per l'Aquila ph Luigi Maffettone

Il Jazz Italiano per l’Aquila ph Luigi Maffettone

Domenica 6 settembre c’è stata la grande mobilitazione di tutto il jazz italiano per animare con i suoni del jazz il centro storico della città in ricostruzione e contribuire nell’opera di sensibilizzazione indirizzata ad accelerare i tempi della ricostruzione dell’Aquila. Fortemente voluta dal Ministro Dario Franceschini, dal Sindaco dell’Aquila Massimo Cialente e dal musicista e direttore artistico Paolo Fresu, e grazie al sostegno della Società Italiana degli Autori ed Editori, con il contributo di Puglia Sounds, l’iniziativa ha coinvolto 600 jazzisti per 100 concerti in sole 12 ore.

Il Jazz Italiano per l'Aquila ph Luigi Maffettone

Il Jazz Italiano per l’Aquila ph Luigi Maffettone

Una giornata che passerà alla storia come il momento jazzistico più ricco e importante che abbia mai avuto il nostro Paese. La maratona musicale ha avuto inizio alle ore 12,00 per terminare intorno alla mezzanotte. L’impegnativo allestimento della manifestazione, nei luoghi decentrati e sul palco centrale di Piazza Duomo è stato curato dal Comune dell’Aquila con venti diverse postazioni disseminate lungo un percorso a stretto contatto con i cantieri della ricostruzione e attraverso la suggestiva e drammatica vicinanza con i luoghi, i palazzi ed i monumenti che lentamente stanno iniziando a rivivere.

Il Jazz Italiano per l'Aquila ph Luigi Maffettone

Il Jazz Italiano per l’Aquila ph Luigi Maffettone

Il percorso musicale, indicato man mano dalle marching band, ha coinvolto la Basilica di San Bernardino, la Chiesa di San Giuseppe Artigiano, il Chiostro di San Domenico, i Portici di Via San Bernardino, Piazza dei Gesuiti, Via del Castello, Largo Tunisia, l’interno e l’esterno del nuovo Auditorium, Piazza Chiarino, Via Borgo Rivera, la Fortezza, la Fontana delle 99 Cannelle senza tralasciare i numerosi happening improvvisati; il tutto si è concluso in Piazza Duomo per il concerto serale.

Il Jazz Italiano per l'Aquila ph Luigi Maffettone

Il Jazz Italiano per l’Aquila ph Luigi Maffettone

Dai gruppi stabili più noti fino alle Big Band, passando per le marching band fino ai combos di insieme dei conservatori e delle scuole e a tantissimi giovani talenti, ai gruppi espressione di festival o realtà regionali, la risposta del mondo del jazz italiano è stata unanime e positiva. La partecipazione massiccia dei musicisti e di tutti gli operatori del settore conferma quanto oggi il jazz italiano sia sempre più vivo e dinamico. Lo è sia nelle sue espressioni artistiche sia nella fitta rete di realtà che lo rappresentano su tutto il territorio nazionale, realtà che da qualche anno dialogano tese alla costruzione di un progetto comune con l’obiettivo di dare voce ad una musica oggi profondamente radicata nel nostro paese.

Fonte: Ufficio stampa

Photogallery a cura di: Luigi Maffettone

Il Jazz Italiano per l'Aquila ph Luigi Maffettone

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Il Medimex conferma una vocazione sempre più internazionale. Le novità della nuova edizione

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Tornano gli incontri professionali del Medimex, il salone dell’innovazione musicale promosso da Puglia Sounds alla Fiera del Levante di Bari dal 29 al 31 ottobre. Oltre ai numerosi appuntamenti rivolti al pubblico, anche quest’anno il Medimex propone importanti opportunità di conoscenza e approfondimento per gli addetti ai lavori, che avranno l’occasione unica in Italia di incontrare esperti del mercato mondiale della musica. Per la sezione internazionale – che verrà affiancata da un segmento con i rappresentati dei principali festival italiani – arriveranno direttori artistici ed esperti in organizzazione, produzione e promozione da Glastonbury (Gran Bretagna), Eurosonic (Olanda), Roskilde (Danimarca), South by Southwest (Stati Uniti) e Great Escape (Gran Bretagna), tra i festival più importanti su scala planetaria.

medimex incontri

Iscrivendosi sul sito www.medimex.it, nell’area riservata, artisti e operatori musicali potranno confrontarsi con manager ed esperti provenienti dalle rassegne più prestigiose di quindici Paesi, dall’America alla Cina, e accrescere competenze e contatti. In particolare, durante la tre giorni del Medimex, sono previsti workshop sul mercato  degli Stati Uniti con il manager americano Mark Gartenberg e l’editore Eric Beall della Shapiro Bernstein, e su quello della Germania con il tedesco Ralph Christoph del c/o pop Festival. E ancora i workshop con André Faleiros, talent scout del Cirque du Soleil - la famosa multinazionale con base in Canada che ha cambiato il modo di intendere il circo – e con i ricercatori Mattia Bergomi, Frédéric Bevilacqua, Riccardo Borghesi e il compositore Daniele Ghisi dell’Ircam di Parigi, il principale centro di ricerca acustica ed elettronica e punto di riferimento per la musica contemporanea. In calendario anche i case history sui festival Roskilde e Glastonbury, dei quali parleranno rispettivamente Henrik Rasmussen e Malcolm Haynes, e su Eurosonic, con l’intervento del fondatore e direttore Peter Smidt. Verranno inoltre proposti focus sul Mediterraneo con i panel e i face to face di Rania Elias-Khoury del Jerusalem Festival (Palestina) e di Brahim El Mazned del Visa for Music e del Timitar Festival (Marocco). Finestre sulla world music, l’indie pop-rock, il jazz e la musica d’avanguardia si apriranno, inoltre, grazie alla presenza dei direttori artistici di Cross Kultur (Polonia), Kolkata International Music Festival (India), SummerStage (Usa), Waves Festival (Austria), Jazz in Seoul e Zandari Festa (Sud Corea), Hong Kong International Jazz Festival e Sound of the Xity (Cina), Usadba Jazz Festival (Russia), Europa Vox Festival, Printemps de Bourges e Le festival Kiosquorama (Francia), Jazz Fest di Sarajevo (Bosnia Herzegovina), Luminato Festival e Mundial Montréal (Canada).

Medimex è un progetto Puglia Sounds – FSC 2007-2013 – INVESTIAMO NEL VOSTRO FUTURO – il programma per lo sviluppo e la promozione del sistema musicale pugliese che la Regione Puglia, Assessorato al Mediterraneo e Assessorato al Turismo nell’ambito del fondo di sviluppo e di coesione 2007-2013 ha affidato al Teatro Pubblico Pugliese.

Fonte: Ufficio stampa