“1993″, prendetevi del tempo per ascoltare la musica di Boosta

Boosta

Boosta

Musica che richiede e che merita tempo. Questa è quella di Davide Dileo aka Boosta, carismatico tastierista dei Subsonica ed artista a tutto tondo. “1993” è il primo capitolo della sua avventura da cantante solista che confluirà nell’album di inediti “La Stanza Intelligente”, in uscita il prossimo 28 ottobre per Sony Music. Entusiastiche le reazioni di fan e critica nei riguardi del bel testo scritto da Stefano Sardo, cantante dei Mambassa e sceneggiatore della serie tv Sky “1992” e “ 1993″: « Il tempo ci ha cambiati un po’, il tempo ci ha cambiati un po’ Una sola cosa non cambia mai La guerra fra di noi», canta Boosta, coadiuvato nei cori da Yendry Fiorentino, tessendo le trame di uno dei pezzi più semplici di un disco che è frutto di un desiderio tanto naturale quanto estemporaneo.

Questo primo step del progetto che coinvolge anche Malika Ayane, Nek, Luca Carboni, Raf, Giuliano Palma, Cosmo, Briga, Enrico Ruggeri, Marco Mengoni e Diodato, racchiude un prezioso momento di raccoglimento con se stessi ma intende offrire anche una altrettanto rara occasione di incrocio tra dimensioni e mondi distanti. Il fatto è reso tangibile dal videoclip girato da Giacomo Triglia tra il Piemonte e la Calabria, ispirato al film “Se mi lasci, ti cancello” in cui Boosta è protagonista in due versioni: Davide che interpreta se stesso nei giorni nostri e lui vent’anni prima, alle prese con il suo grande amore. A dare voce e volto al giovane Boosta è l’attore Andrea Sorrentino, mentre la giovanissima youtuber star Greta Menchi, per la prima volta nelle vesti di attrice, interpreta la sua fidanzata.  Questo incrocio tra mondi e generazioni segna, dunque, il primo step di una passeggiata in solitaria fuori dall’astronave madre. Boosta si fa cantante, suona tutti gli strumenti (tranne le batterie), rifugge gli integralismi e si apre al dialogo a viso scoperto; senza filtri, senza maschere, senza limiti. Con queste premesse, ci prenderemo  sicuramente del tempo per scoprire cosa bolle in pentola.

Raffaella Sbrescia

Video: “1993″

“Sai che”: Marco Mengoni canta la dirompenza dei sentimenti.

Marco Mengoni

Marco Mengoni

Il capitolo finale della playlist in divenire di Marco Mengoni prende vita con “Sai che”. Un brano che riprende alcuni tratti della già fortunata collaborazione con Fortunato Zampaglione e Michele Canova Iorfida e che rinsalda a doppio giro tutti i punti fermi dei precedenti “Guerriero” e “Ti voglio bene veramente”. L’atmosfera creata da questa ballad intensa e dolorosa è ibrida e sognante. Lo sfondo è una dimensione sospesa in cui i rintocchi del tempo sono dettati dall’incedere dei pensieri, tanto forti da non poter essere ignorati. La base di partenza è una sensazione di gioia, pura e cruda, così lontana, così distante da sembrare ormai quasi sconosciuta. Il fulcro del brano è la purezza e la consistenza di un sentimento genuino e speciale, pronto a sfidare ogni tipologia di ostacolo: «Eravamo davvero felici con poco. Non aveva importanza né come nè il luogo. Senza fare i giganti e giurarsi per sempre ma in un modo o nell’altro sperando nel mentre», canta Marco, rivelando la caducità dei rapporti umani ma anche l’irrinunciabile voglia di crederci a dispetto di tutto. E poi, ancora: «Sai che ho cercato un modo per dimenticare ma di contro c’è il mio volerti bene che è ancora più grande di me» mettendo a nudo l’impotenza della razionalità al cospetto della dirompenza dell’amore, quello vero, quello che perdona tutto, quello che va avanti ad oltranza e che non conosce ragioni o limitazioni.

A queste parole cariche di pathos, Marco Mengoni sceglie di associare un videoclip ambientato in 5 diversi stati degli USA girato da You Nuts Production, quasi come se volesse declinare in modi diversi le vorticose evoluzioni di un solo animo inquieto e solitario. Scenari mozzafiato accompagnano un viaggio interiore, sempre più simile ad un processo di purificazione spirituale. Sarà, a questo punto, interessante scoprire come saranno gli altri 4 inediti contenuti in “Marco Mengoni Live”, il nuovo progetto discografico che Mengoni pubblicherà il prossimo 25 novembre su etichetta Sony Music. Si tratterà di un racconto degli ultimi due anni da record e includerà tutto il repertorio live diviso in due dischi come i due leg di tour che hanno totalizzato oltre 300mila spettatori senza dimenticare un duetto con un’artista internazionale. Due album live e un dvd per fissare nel tempo e nella memoria 26 date completamente sold out, un viaggio incredibile su due palchi completamente diversi, anch’essi parte integrante dell’evoluzione del progetto e della playlist stessa.

Per chi volesse completare l’esperienza di conoscenza di questo straordinario artista, Marco Mengoni tornerà in tour a partire dal 12 novembre per 13 date in tutta Italia.  MENGONILIVE2016, prodotto e distribuito da Live Nation sbarcherà poi per la prima volta in Europa con concerti a Francoforte, Bruxelles, Amsterdam, Parigi, Città di Lussemburgo, Zurigo, Colonia, Vienna e Varsavia.

Raffaella Sbrescia

Video: Sai che

http://www.vevo.com/watch/IT5081600279?isrc=IT5081600279&share_location=ingestion

 

Scoppia la Depeche Mode mania: in arrivo l’album “Spirit” ed un tour mondiale.

Depeche Mode

Depeche Mode

Scoppia la Depeche Mode mania: Dave Gahan, Andrew Fletcher e Martin Gore annunciano un nuovo album di inediti, intitolato “Spirit”, che vedrà la luce durante la prossima primavera su etichetta Columbia Record ed un tour mondiale che prenderà il nome di “Global Spirit Tour”. L’occasione è un evento di portata internazionale al Teatro dell’Arte nella Triennale di Milano: «Abbiamo trascorso gli ultimi due anni a lavorare al nuovo album tra Santa Barbara e New York insieme al nuovo produttore James Ford. Il disco si intitolerà “Spirit” e la sua uscita è prevista per la prossima primavera. I tempi sono prematuri per parlarne nel dettaglio ma il suono è davvero incredibile, siamo molto orgogliosi di questo lavoro e speriamo che piacerà anche a voi», spiega Dave Gahan all’affollata platea.

Depeche Mode

Depeche Mode

Grande attenzione rivolta ovviamente alla tournèe: «Il tour, che seguirà l’album, si articolerà in 32 concerti per 21 Paesi, prenderà il via il 5 maggio a Stoccolma mentre la tappa finale sarà il 23 luglio a Cluj-Napoca in Romania. Ovviamente suoneremo anche in Nord e Sud America ma ci sarà tempo per dirvi di più in merito». In Italia la band arriverà a giugno (grazie a Live Nation): il 25 sarà all’Olimpico di Roma, il 27 allo stadio San Siro di Milano e il 29 al Dall’Ara di Bologna.I biglietti saranno in vendita dalle 10:00 del 15 ottobre su livenation.it e ticketone.it. I Titolari di American Express potranno accedere ad una prevendita dedicata, di 48 ore, dalle 9:00 del 13 ottobre alle 9:00 del 15 ottobre.

Depeche Mode

Depeche Mode

 Entrando nei dettagli di questo nuovo progetto, i Depeche Mode raccontano anche del loro supporto a Charity Water: «Per il Global Spirit Tour continueremo la collaborazione con la casa di orologi svizzeri Hublot, per sensibilizzare e raccogliere fondi a favore di Charity Water, organizzazione non profit che fornisce acqua pulita alle persone di tutto il mondo». Tornando al tour: «Ancora una volta l’elemento visuale sarà fondamentale all’interno dello show. Per il tour collaboreremo nuovamente con Anthony Corbin ma ancora dobbiamo studiare il concetto visuale. Per quanto riguarda le tematiche che affronteremo, certamente il disco subirà l’influenza del difficile contesto socio-culturale che viviamo ma anche in questo caso i tempi non sono ancora maturi per svelarvi i dettagli; ci stiamo ancora lavorando ma possiamo dirvi che siamo sicuri di poterci spingere oltre quello che abbiamo fatto con “Delta Machine”», spiegano i Depeche Mode.

Depeche Mode - Dave Gahan

Depeche Mode – Dave Gahan

Dopo il rigoroso “no” in merito all’ipotesi reunion con Alan Wilder, un paio di specifiche in merito alla scaletta: «I brani del nuovo album rappresenteranno la struttura portante della scaletta mentre quelli vecchi verranno opportunamente riarrangiati per poter configurare uno spettacolo omogeneo. Non siamo in un club dove si può pensare di stravolgere una scaletta e improvvisare, ad ogni modo non vi faremo mancare delle sorprese! Sicuramente ci saranno fan entusiasti e grandi delusi in merito ad eventuali esclusioni in quella che sarà la nostra set list definitiva ciò ma alla fine ci interessa rendere felice il maggior numero di fan sparsi nel mondo».

Raffaella Sbrescia

Video: Presentazione Depeche Mode – Triennale – Milano

Global Spirit Tour –  Calendario Tour Europeo Estate 2017

 

May 5             Stockholm, Sweden                         Friends Arena
May 7             Amsterdam, Netherlands                  Ziggo Dome
May 9             Antwerp, Belgium                             Sportpaleis
May 12           Nice, France                                    Stade Charles-Ehrmann
May 14           Ljubljana, Slovenia                            Dvorana Stožice
May 17           Athens, Greece                                Terra Vibe Park
May 20           Bratislava, Slovakia                          Štadión Pasienky
May 22           Budapest, Hungary                           Groupama Aréna
May 24           Prague, Czech Republic                    Eden Aréna
May 27           Leipzig, Germany                              Festwiese
May 29           Lille, France                                     Stade Pierre-Mauroy
May 31           Copenhagen, Denmark                      Telia Parken
June 3             London, United Kingdom                   London Stadium
June 5             Cologne, Germany                           RheinEnergieStadion
June 9             Munich, Germany                             Olympiastadion
June 11           Hannover, Germany                          HDI Arena
June 18           Zurich, Switzerland                           Letzigrund Stadion
June 20           Frankfurt, Germany                           Commerzbank-Arena
June 22           Berlin, Germany                                Olympiastadion
June 25           Rome, Italy                                       Stadio Olimpico
June 27           Milan, Italy                                        Stadio San Siro
June 29           Bologna, Italy                                    Stadio Rentao Dall’Ara
July 1               Paris, France                                    Stade de France
July 4               Gelsenkirchen, Germany                    Veltins-Arena
July 6               Bilbao, Spain                                     BBK Live Festival
July 8               Lisbon, Portugal                                 NOS Alive Festival
July 13             St. Petersburg, Russia                        SKK
July 15             Moscow, Russia                                 Otkritie Arena
July 17             Minsk, Belarus                                   Minsk-Arena
July 19             Kiev, Ukraine                                      Olimpiyskiy National Sports Complex
July 21             Warsaw, Poland                                  PGE Narodowy
July 23             Cluj-Napoca, Romania                         Cluj Arena

Swing’n'Milan 2016: quattro giorni all’insegna del sogno allo Spirit de Milan

Swing'n'Milan 2016 @ Spirit de Milan

Swing’n'Milan 2016 @ Spirit de Milan

Il Festival Swing’n’Milan si conferma punto di riferimento per tutti coloro che amano calarsi completamente nelle ricche e calde atmosfere del dorato mondo anni ’20 e ‘30. Location ormai fissa di questo bellissimo appuntamento è stata lo Spirit de Milan (via Bovisasca 59), lo speciale locale sito nei suggestivi ambienti delle Ex Cristallerie Livellara in zona Bovisa. Quattro serate danzanti in cui si sono riuniti i migliori musicisti swing, ballerini professionisti italiani e internazionali ma anche tantissimi appassionati. Il tutto anche grazie ai corsi del Dance Camp divisi in quattro livelli dal principiante all’avanzato. Spazio anche ai curiosi e ai principianti con i corsi gratuiti Lindy Start e First Steps a cura di Golden Swing Society. Non solo ballo ma anche cultura, cibo e moda; lo Swing’n’Milan è un vero e proprio universo vintage: abiti, acconciature, accessori scelti ad hoc hanno riportato un’intera comunità indietro nel tempo per una manciata di ore da vivere all’insegna del sogno.

 

Swing'n'Milan 2016 @ Spirit de Milan

Swing’n'Milan 2016 @ Spirit de Milan

Swing'n'Milan 2016 @ Spirit de Milan

Swing’n'Milan 2016 @ Spirit de Milan

Swing'n'Milan 2016 @ Spirit de Milan

Swing’n'Milan 2016 @ Spirit de Milan

Swing'n'Milan 2016 @ Spirit de Milan

Swing’n'Milan 2016 @ Spirit de Milan

Swing'n'Milan 2016 @ Spirit de Milan

Swing’n'Milan 2016 @ Spirit de Milan

Swing'n'Milan 2016 @ Spirit de Milan

Swing’n'Milan 2016 @ Spirit de Milan

Swing'n'Milan 2016 @ Spirit de Milan

Swing’n'Milan 2016 @ Spirit de Milan

 

 

 

 

 

Francesca Michielin: un tour nei club, gli studi da compositrice e nuove canzoni nel cassetto

Francesca Michielin ph Francesco Prandoni

Francesca Michielin ph Francesco Prandoni

Continua l’evoluzione artistica di Francesca Michielin. La giovane cantautrice ha inaugurato il nuovo tour nei club di20areLIVE al Fabrique di Milano con un concerto in grado di evidenziare nuove e più coinvolgenti sfumature della sua voce e della sua personalità. Accompagnata da Gianluca Ballarin e dai Blastema, Francesca ha modellato la scaletta del “Nice to meet you” tour aggiungendo diverse cover opportunamente riarrangiate in modo personale ma soprattutto sorprendente: «In “Nice to meet you” avevo stravolto il repertorio rendendolo più scarno. Essere da soli sul palco ti fa avere un feedback diverso, gli strumenti diventano una sorta di coperta di Linus. Questo nuovo tour è l’ultima prova di un anno molto ricco. Quello che ho fatto in questi mesi mi ha dato molta sicurezza, esibirmi nei club significherà avere un’attitudine più rock e più immediata», aveva raccontato Francesca ai giornalisti poco prima dell’inizio del concerto, ed effettivamente è proprio questa la più grossa novità. Finalmente disinvolta, libera e sicura, la Michielin ha dato prova di una evidente crescita; il risultato è uno show molto fruibile e senza momenti fermi.

Il concerto inizia con “Battito di ciglia”, con tanto di occhiali da sole e verve ironica; il messaggio è chiaro: mai prendersi troppo sul serio. Intensità in crescendo con “Amazing” e “L’amore esiste”, delicatezza ed intimismo con “È con te” e “Tutto questo vento”. Con il sopraggiungere della combo “Sola” e “Distratto”, la Michielin ha voluto ringraziare Elisa, autrice dei brani in questione: «I prossimi due brani li ha scritti per me Elisa, sono quelli con cui ho iniziato la mia carriera e li dedico a colei che per prima ha creduto in me». L’aspetto più interessante della scaletta proposta è racchiuso nella scelta e nel brillante rimaneggiamento delle cover. Nessuno stravolgimento eccessivo, sia chiaro, eppure la nuova veste di brani come “Sweet Dreams” degli Eurythmics o la già nota versione de “Il mio canto libero” di Battisti o, ancora, “Volcano” di Damien Rice” fanno proprio un bell’effetto.

Francesca Michielin ph Francesco Prandoni

Francesca Michielin ph Francesco Prandoni

Di grande impatto emotivo “Almeno tu”, colonna sonora del film in concorso al Festival del Cinema di Venezia “Piuma”: «A novembre inizierà il conservatorio, sarò lì a studiare composizione. La Francesca sognatrice vorrebbe lavorare come compositrice per musiche da film. Dopo l’esperienza di “Spiderman”, mi sono divertita con “Piuma”; trovo che sia un film intelligente. Quando compongo mi immagino sempre un film, il progressive mi piace in tutte le sue declinazioni», ha spiegato la Michielin alla stampa e, in effetti, i frutti di tanto impegno cominciano ad essere tangibili. L’ultima parte del concerto scorre veloce tra “Tutto è magnifico”, la hit portata al successo con Fedez, “Ho Heydi The Lumineers e l’immancabile successo sanremese “Nessun grado di separazione”.

Gran finale a sorpresa con “Whola Lotta Love” dei Led Zeppelin; Francesca spiazza il pubblico dopo averlo commosso e divertito. La missione è compiuta non rimane che lanciarsi di cuore, di pancia e di testa verso una nuova avventura in studio: «In questo periodo sto scrivendo molto, più sto in giro, più scrivo. Il prossimo album sarà incentrato intorno ad un’idea organica e seguirà un determinato filo conduttore. Per quando riguarda il discorso collaboratori, mi trovo benissimo con Canova, mi capisce alla perfezione. Per il resto so esattamente cosa voglio fare e ci sono persone che penso possano darmi ciò che cerco; li andrò a cercare». Noi la aspetteremo.

Raffaella Sbrescia

Ben Harper and The Innocent Criminals live a Milano: il connubio perfetto

Ben Harper and The Innocent Criminals

Ben Harper and The Innocent Criminals live al Mediolanum Forum – Assago

Ben Harper & The Innocent Criminals live al Mediolanum Forum di Assago: la celebrazione di un incantesimo perfetto. Complice la recente pubblicazione di un nuovo album in studio ‘Call It What It Is’, Ben ritrova l’alchimia giusta con la super band grazie ad un set musicale variegato e potente. Muri di suoni ricchi e strutturati hanno catalizzato l’attenzione del pubblico, sempre partecipe e concentrato. Il concerto, della durata di due ore, inizia con “Oppression”: l’atmosfera si fa subito calda con una trascinante sessione ritmica guidata da Oliver Charles alla batteria e dal percussionista Leon Mobley. Eclatante la performance dell’eccellente bassista Juan Nelson, protagonista, tra l’altro, del rifacimento di un vecchio brano funky Blues di Buddy Miles, ‘Them Changes’.

Ben Harper, dal suo canto, sprigiona tutto il suo carisma in ogni istante: sia seduto chino sulla sua chitarra suonata in slide e in tapping, sia da solo e senza microfono sul pezzo ‘Where Could I Go’, estratto dall’album con i Blind Boys Of Alabama ‘Where The Light Is’. Lunghe sessioni strumentali, su tutte, quella pensata per il brano ‘Faded’ e trasformata in un autentico viaggio della durata di ben oltre dieci minuti, hanno offerto al pubblico il lussureggiante piacere di lasciarsi sedurre da suoni nitidi e fortemente evocativi. Con una scaletta poco scontata, Ben Harper ha voluto offrire al pubblico la possibilità di compiere un excursus conoscitivo della propria evoluzione artistica. Pochi cavalli di battaglia ma tanta vibrante energia. Immancabile ‘Diamonds On The Inside’, azzeccata la scelta di ‘With My Own Two Hands’ per salutare calorosamente il pubblico e mettere il sigillo su un connubio artistico davvero imponente.

 Raffaella Sbrescia

La scaletta del concerto

Oppression (Ben Harper song)
Diamonds on the Inside (Ben Harper song)
In the Colors
Don’t Take That Attitude to Your Grave (Ben Harper song)
Finding Our Way
Shine
Morning Yearning (Ben Harper song)
Roses From My Friends (Ben Harper song)
Fight for Your Mind (Ben Harper song) / Them Changes (Buddy Miles cover)
Call It What It Is
Faded (Ben Harper song)
How Dark Is Gone
Burn One Down (Ben Harper song)
Where Could I Go (Ben Harper and The Blind Boys of Alabama cover)
Steal My Kisses
With My Own Two Hands (Ben Harper song)

 

 

Briga presenta “Talento”, un album pensato per sorprendere l’ascoltatore. Intervista

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Mattia Briga torna in pista con “Talento” a due anni di distanza da “Neveragain”. Il nuovo album di inediti dell’artista esce oggi per Sony Music Italy, sia in versione standard che deluxe, comprensiva di 4 tracce in più ed un ricco booklet. “Talento” è un album pensato per sorprendere l’ascoltatore. In questo progetto Briga ha lavorato senza porsi limiti ed il risultato supera di gran lunga le aspettative. L’aspetto più importante è legato alla produzione artistica: la lavorazione dei suoni è strutturata e versatile, ci sono numerosi passaggi di genere ricchi di echi, riferimenti e commistioni. Presenti anche diversi brani di stampo propriamente cantautorale in grado di lasciar affiorare la trasversalità vocale di Briga. Metriche precise, melodie accattivanti, testi d’autore ma anche tante collaborazioni importanti, frutto di reciproca stima e condiviso amore per la musica.

Intervista.

Cosa rappresenta per te l’uscita di questo disco?

Non è facile scrollarsi di dosso l’etichetta dell’ex talent. Con questo album ci tengo molto a mettere in evidenza le mie capacità artistiche. In questi due anni si è parlato troppo della mia personalità e troppo poco della mia trasversalità musicale. Questo lavoro mi rende molto orgoglioso della mia carriera da musicista, vengo dalla scena rap italiana, ho lavorato con un’etichetta indipendente con cui continuo la mia avventura professionale; è bello vedere una comune crescita di intenti.

Quali sono i punti forti di questo lavoro?

Ho potuto fare un disco con dei mostri sacri della canzone italiana. Ho lavorato con Tagagi e Ketra per i primi due singoli estratti dall’album, ho collaborato con Massimo Colasanti, ci sono diversi brani con un quartetto d’archi ed il primo violino dell’orchestra di Morricone. Ho inciso dei brani con tanti artisti come Gianluca Grignani, Lorenzo Fragola, Clementino, Mostro, Gemitaiz, Alessio Bernabei.

Perché definisci questo disco come quello della maturazione?

Perché ci ho lavorato con un intento preciso: fare in modo che il pubblico non schippasse nemmeno una canzone. La tracklist si apre con una traccia punk-rock, si prosegue con un sound molto più estivo con “Baciami”, poi un brano più rap con Gemitaiz, mio amico di sempre. Si va avanti con una ninna nanna d’amore introspettiva come può essere “Diazepam”, echi brit-pop con “Ti viene facile”. In questo album ho voluto lasciare molto spazio alla composizione strumentale e questo è un fatto molto particolare.

Approfondiamo la questione…

Nel mondo rap, chi scrive sente la necessità di riempire la base con moltissime parole. Ho voluto ricercare la sintesi, ispirandomi all’universo cantautorale degli anni ’70. “Bambi” e “Mily” sono le mie prime due produzioni musicali, le ho composte io chitarra e voce concentrandomi sul fatto che bastano poche frasi per esprimere un concetto nel modo giusto. L’arte lascia il beneficio del dubbio e la libera interpretazione, penso che sia giusto che l’ascoltatore possa leggere le parole e la musica nel modo che ritiene migliore. Per farvi capire meglio di cosa sto parlando, vi porto l’esempio di Antonello Venditti che nel brano “Quando verrà Natale” canta sempre la stessa frase con un’enfasi diversa per trasmettere all’ascoltatore un messaggio sempre diverso; ecco io trovo che questa sia una cosa molto bella e ci sto lavorando anche io.

L’idea di un packaging così curato è tua?

Sono abituato ad avere un rapporto molto diretto con il mio staff, metto parola praticamente su tutto. Fermo restando che la sostanza resta la musica, trovo che una grafica impattante possa essere d’aiuto affinchè la gente ne sia attratta fin da subito.

Briga ph nima-benati

Briga ph nima-benati

Cosa rappresenta e cosa cancella questo disco?

Non nutro rancore verso il passato. Guardo avanti ma non mi è piaciuto che sia parlato così poco della mia musica. Ho cantato in 4 lingue, ho rielaborato un brano di Tiziano Ferro, il quale mi ha telefonato per chiedermi se poteva inciderlo, sarò nel disco solista di Boosta, ho collaborato con Gigi D’Alessio e Venditti. Trovo che sia giusto attaccare quando si sbaglia ma è altrettanto giusto rendere giustizia a chi la merita. Questo disco mi rende felice perché si basa tutto sulla stima artistica. I featuring me li sono conquistati, questa è tutta farina del mio sacco e del mio staff, sono felice di essermi potuto confrontare con musicisti importanti.

“Talento” è tutto fuorchè un disco rap…

Tante cose vengono mistificare per quello che non sono. Non ho mai studiato da musicista, questo è un viaggio tutto nuovo, un processo evolutivo dettato dal desiderio di migliorarsi, un’asticella sempre più altra che pongo a me stesso. Spero di migliorarmi sempre più sia come essere umano che come artista, non condivido le etichette che mi appiccano, non per essere polemico ma perché non servono.

Quanto ti è costata in termini emotivi la ricerca della sintesi?

In realtà niente in termini di sacrificio, si tratta di un percorso che va avanti da anni, prima non sarebbe stato giusto e non mi sarebbe andato bene. Ero più piccolo, ero meno tutto. Lavoro tutti i giorni per potermi confermare ma soprattutto per poter sorprendere il pubblico. Ascolto veramente molte cose: dalla samba a Manu Chao, molta elettronica, Pino Daniele, canzoni napoletane, Battisti, mi piace ascoltare musica senza filtri né preconcetti. Lavoro per essere completo, da ragazzino compravo i dischi per esserne sorpreso.

Cosa è per il talento?

Il mio talento nasce dalla confusione, dal caos, da lì si sviluppa questo grande casino che rappresenta il mio talento; qualcosa con cui mi sono cacciato nei guai e da cui mi sono tirato fuori. Avrei potuto intraprendere la carriera universitaria che poi ho stoppato per  realizzare i miei sogni, ho preferito camminare da solo piuttosto che essere guidato, ho sbagliato tanto e tante volte ma mi sono sempre ripreso; questo e stato il più grande allenamento della mia vita.

La collaborazione di cui conservi il migliore ricordo?

Sicuramente “Rimani qui” con Fragola. Quel giorno avevo solo due ore di tempo per registrare il brano in studio, ero ospite al Coca Cola Summer Festival  a Roma e le tempistiche televisive mi hanno portato via più di otto ore. Quando sono tornato in sala, ho ritrovato Lorenzo insieme al mio fonico, mi ha detto che non voleva fare una cosa sommaria, ha voluto cantare la seconda strofa e ha voluto partecipare alla produzione musicale del brano; il risultato mi è piaciuto moltissimo. Questa cosa testimonia il fatto che ci vedo lungo con le persone, prima viene l’uomo e poi l’artista. Conoscersi implica fatica, siamo abituati ad etichettare ma alla fine quello che conta è lavorare divertendosi.

Chi c’è dietro le etichette?

Sono consapevole del fatto che ognuno può dire quello che vuole. Accetto le critiche personali, quelle musicali. Dietro le etichette c’è tutto quello che non è stato capito e che richiede fatica. Siamo improntati verso la svolta economica ma dietro questa impostazione di default c’è la superficialità e la mancanza di volontà nel voler comprendere il pensiero di una persona.

Briga

Briga

Uno dei brani più interessanti del disco è “Fuoco Amico”, in cui duetti con Mostro e Clementino lasciando convergere tre diverse scuole rap. Come ci hai lavorato?

In genere mentre faccio delle cose ne penso già altre. Con Mostro non avevo ancora avuto l’opportunità di fare qualcosa. Ho chiamato Clementino per coinvolgerlo in questo brano e si è mostrato subito disponibile. In quel periodo lui era a Lecce, abbiamo fatto i salti mortali ma alla fine ci siamo riusciti alla grande. Ho inserito questo brano nella versione deluxe del disco per poter offrire davvero qualcosa in più. Stesso discorso anche per “Per adesso sono inverno”, un brano interessante che potevo tranquillamente scegliere come singolo e che ho preventivamente denominato “Demo” in vista di un nuovo arrangiamento live.

Quali sono state le regole produttive che hai seguito per realizzare questo disco?

Qualunque cosa in questo disco tranne “Eo – Eo” è roba nuova per me. In ogni canzone c’è un pensiero dietro. La mia passione nasce dal cuore e dall’istinto. Il talento non si può innestare o comprare. Ho scelto due singoli estivi per fare breccia nel cuore del pubblico ma anche le cose semplici bisogna saperle fare.

Quali sono gli artisti a cui ti ispiri?

Ce ne sono alcuni che ho sempre ascoltato come De Gregori, Battisti, Grignani. Poi mi piacciono Cremonini, Subsonica (lo stile compositivo di Samuel e Boosta) e poi ci sono i Verdena che hanno un’iconografia veramente unica; ogni volta che li ascolto mi comunicano sempre qualcosa di diverso.

Rifaresti “Amici”?

Certo, senza dubbio. Il programma mi ha dato la possibilità di essere notato da Sony, di fare sold out con il mio tour, di vendere un quasi doppio disco di platino, di essere notato e stimato da tanti illustri colleghi. All’epoca ho fatto una scelta azzardata, venivo dal rap romano con “Neveragain” praticamente in uscita. A pochi giorni dalla pubblicazione ho fermato tutto, mi sono preso tanta merda addosso, avevo canzoni che avrebbero comunque spaccato in ambito underground ma ho comunque voluto farmi carico di un rischio. Si dice che “chi non risica, non rosica”, no?

Cosa ti aspetti dal pubblico?

Questo album ha dei connotati importanti a livello musicale, probabilmente non sarà disco di platino ma va bene; posso anche vendere meno ma la gente deve capire il lavoro che è stato fatto e che ci sono stati dei passi in avanti. Il pubblico dei talent è ballerino, sta nella tua bravura fare in modo che queste persone possano continuare a seguirti. Certo, qualcuno l’ho perso ma non sarà mai tanto importante come le persone che sono riuscito a mantenere al mio fianco. La cosa difficile è condurre per mano le stesse persone che due anni fa guardavano il talent e che ora stanno crescendo con la mia musica. In ogni caso non ho paura di fare quello che voglio, faccio la musica che decido di fare io, la mia missione è trainare le persone verso le mie scelte artistiche; non posso vivere con la paura di fare qualcosa che non piaccia al pubblico. Vivo con l’entusiasmo verso l’ignoto e con la predisposizione all’avventura; la mia unità di misura è il brivido.

 

Swing’n'Milan: dal 6 al 9 ottobre il Festival swing più cool d’Italia allo Spirit de Milan

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Tutto pronto per Swing’n'Milan. Da domani e fino al 9 ottobre allo Spirit de Milan si terrà infatti il Festival swing più cool d’Italia. Quattro giorni ricchi di musica, cultura, moda, cibo e danza che catapulterà il pubblico nell’affascinante atmosfera americana dei magici anni 30 e 40. Le migliori band italiane e internazionali infiammeranno l’atmosfera con le loro esibizioni dal vivo, mentre professionisti, appassionati e curiosi affolleranno la pista da ballo danzando sui ritmi travolgenti di lindy hop, swing, charleston e balboa.

Ecco un assaggio di quello che vi aspetta:

 

Tutti gli avventori potranno inoltre approfittare della presenza di professionisti di look, trucco e parrucco vintage che nei loro corner, pronti con forbici,spazzole, make up, abiti, occhiali, accessori e tutti gli strumenti del mestiere, daranno al pubblico un perfetto stile swing, dalla testa ai piedi!

Swing'n'Milan

Swing’n'Milan

Durante i quattro giorni al via anche il DANCE CAMP a pagamento dedicato a tutti i ballerini e diviso in quattro livelli: “Improvers”, “Intermediate”, “Intermediate -Advance” e “Advance” (info, costi e iscrizioni su www.swingnmilan.it).

Per la prima volta, ci sarà anche il corso LINDY START, dedicato agli aspiranti ballerini che vogliono avvicinarsi al mondo del lindy hop e non sanno come cominciare a muovere i primi passi.

Tutti i corsi sono tenuti da ballerini professionisti provenienti da tutto il mondo.

 

6 – 7 – 8 – 9 OTTOBRE

SPIRIT DE MILAN (CRISTALLERIE LIVELLARA – via Bovisasca, 59)

https://www.facebook.com/events/538246836353602/

tutte le info e programma completo su www.swingnmilan.it

Ingressi (tutti con consumazione compresa): giovedì € 15 – venerdì € 20 – sabato €25 – domenica € 10

Party pass per tutte le sere € 60 – pass venerdì e sabato € 40

GIOVEDÌ 6 OTTOBRE

Apertura porte ore 19.00

APERITIF & DINNER + Dj Marco Swing

Dalle ore 20.00 alle ore 21.00

FIRST STEPS a cura di Golden Swing Society

passi base per principianti gratuiti e senza iscrizione

Preliminary Strictly Competition, la competizione di ballo
a livello avanzato che vedrà sfidarsi le migliori coppie di ballerini

Dalle ore 21.30 alle ore 24.00

On stage: JUMPING JIVE BAND

 

Dalle ore 24.00 a chiusura

Dj set con Dj Marco Swing

***

 

VENERDÌ 7 OTTOBRE

Registrazione dalle ore 11.30

AUDITIONS per aiutare gli iscritti a capire in che corso saranno inseriti, a seconda del loro livello

Dalle ore 13.30 alle ore 18.30

DANCE CAMP con insegnanti italiani e internazionali

Alle ore 19.00

APERITIF & DINNER + Dj Marco Swing

Dalle ore 20.00 alle ore 21.00

FIRST STEPS a cura di Golden Swing Society

passi base per principianti gratuiti e senza iscrizione

Dalle ore 21.30 alle ore 24.00

On stage: MAURO L.PORRO’S ROYAL SWING LEEKERS + DIZZY BIRDS feat. MESCHIYA LAKE

The show: TEACHER’S JAM

A seguire Preliminary Jack’n’Jill Competition,
la competizione di ballo che vedrà sfidarsi i migliori ballerini, e la finale della Strictly Competition

Dalle ore 24.00 a chiusura

Dj set con Dj Marco Swing

 

***

 

SABATO 8 OTTOBRE

Registrazione dalle ore 12.00 alle ore 12.30

AUDITIONS per aiutare gli iscritti a capire in che corso saranno inseriti, a seconda del loro livello

Dalle ore 13.30 alle ore 18.30

DANCE CAMP con insegnanti italiani e internazionali

Dalle ore 14.00 alle ore 17.30

LINDY START a cura di Golden Swing Society
passi base per principianti gratuiti e senza iscrizione

Alle ore 19.00

APERITIF & DINNER + Dj Marco Swing

Dalle ore 20.00 alle ore 21.00

FIRST STEPS a cura di Golden Swing Society

passi base per principianti gratuiti e senza iscrizione

Dalle ore 21.30 alle ore 24.00

On stage: SWING VALLEY BAND + DIZZY BIRDS feat. MESCHIYA LAKE

The show: TEACHER’S JAM

A seguire Final Jack’n’Jill Competition,
la competizione di ballo che vedrà sfidarsi i migliori ballerini

Dalle ore 24.00 a chiusura

Late night swing and dj set con Dj Marco Swing & Doctor Swing

 

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DOMENICA 9 OTTOBRE

Dalle ore 13.30 alle ore 18.30

DANCE CAMP con insegnanti italiani e internazionali

Alle ore 19.00

APERITIF & DINNER + Dj Marco Swing

Dalle ore 21.30 alle ore 24.00

On stage: SWING VALLEY BAND + MAURO L.PORRO’S ROYAL SWING LEEKERS

Dalle ore 24.00 a chiusura

Dj set con Dj Marco Swing

Un mondo migliore, ecco il nuovo singolo di Vasco Rossi

Vasco rossi ph Michael Putland per chiaroscuro-creative

Vasco rossi ph Michael Putland per chiaroscuro-creative

Dopo le 4 “maggiche” giornate di giugno allo stadio Olimpico di Roma, il 2016 di  Vasco Rossi continua all’insegna delle sorprese. Dopo l’annuncio  di 4 brani inediti entro Natale, ecco l’arrivo di un’antologia  storica comprensiva di circa 70 canzoni tratte dai 17 album in studio, dal primo “Ma cosa vuoi che sia una canzone” a “Sono Innocente” (da due anni in classifica) e la conferma della data – 1 Luglio 2017 – per l’appuntamento di Modena, “Modena Park” dove tutto è iniziato 40 anni fa.

 Tra qualche giorno esce il primo dei 4 attesi inediti: Si intitola “Un mondo migliore”  il nuovo  singolo di Vasco e  dal 14 ottobre sarà in radio e disponibile in versione digitale. Tra cambiamenti e consapevolezze,  le sue riflessioni sulla Vita e sulla necessità di “essere libero” (Sai / essere libero / costa soltanto / qualche rimpianto), Vasco tratta uno dei suoi argomenti preferiti, come nella  migliore tradizione dai tempi di “Liberi liberi” (da chi da che cosa) fino a “Come vorrei”, passando per “C’è chi dice no” (“tanta gente è convinta che ci sia nell’aldi là – qualche cosa chissà..”) e  anche  per  “La noia”, ci sta. L’ironia e la malinconia ne sono l’espressione, il mood tipico di Vasco, beffardo e malinconico, l’attrazione fatale delle sue migliori interpretazioni ( Sì / tutto è possibile / perfino credere / che possa esistere / Un mondo migliore).

Il video che accompagna “Un mondo migliore”  è stato ideato e diretto da Pepsy Romanoff, che ha costruito una storia che assomiglia molto al mondo di oggi. Praticamente un corto con una sceneggiatura liberamente ispirata dal testo della canzone.  Una interpretazione onirica,  certamente condivisibile. La canzone lascia ampio spazio all’immaginazione, ognuno la farà sua. Straordinario il protagonista, l’altra faccia di Vasco nel video,  l’attore Vinicio Marchioni, che tutti conosciamo e abbiamo apprezzato in Romanzo Criminale. Grinta  da vendere e sfida all’ultimo sguardo tra i due antagonisti. Un onore e …un motivo di curiosità in più nell’attesa di condividerlo. Ambientato in Puglia con i suoi straordinari panorami suggestivi: dall’immensa campagna del foggiano tra maestose pale eoliche, alla cava di marmo con i suoi canyon dal sapore western, fino alla riscoperta di un  paesaggio industriale per il  finale con effetti speciali. Tutti non luoghi e spazi aperti che il regista ha scelto anche come ideale continuazione dei precedenti video da lui realizzati, “Come Vorrei” e “Tutto in una Notte” (il dvd sempre in classifica).

Regia e concept di Pepsy Romanoff  che  parla del suo lavoro:

“La straordinaria partecipazione di Vinicio Marchioni e le suggestive location proposte dalla Daunia production, di chiara ispirazione western, hanno creato il mood per un piccolo corto musicale dove lo stesso Vasco è protagonista assoluto e chiave di svolta della storia. Il “limbo” in cui Vasco resta bloccato è la fantastica Cava di Marmo che ci ha dato modo di creare un ponte spazio tempo davvero unico, raccontato da terra e cielo grazie a due droni cinematografici. Infine, grazie all’autorità portuale di Manfredonia abbiamo potuto riscoprire un paesaggio industriale che ci ha permesso di  enfatizzare, con effetti speciali,  il finale del video …to be continued?”

Produzione esecutiva di Maurizio Vassallo e il suo staff per Except. Il video è stato girato con tecnica cinematografica digitale, Red Camera, lenti anamorfiche in Cine Scope per accentuare ulteriormente il linguaggio cinema. Tre giorni di set in Puglia, con direttore della fotografia, Emanuele Cerri, e i location manager che avevano già lavorato al film “Tutto in una notte” e a “Come vorrei”.

Pierino e il lupo a Hollywood: Elio è la voce narrante nel nuovissimo prequel del classico di Prokof’ev

Elio - Pierino e il lupo

Elio – Pierino e il lupo

Elio ha registrato per Deutsche Grammophon “Pierino e il lupo”, il capolavoro di Prokof’ev che ha recitato numerose volte in tanti teatri italiani. Stavolta però le cose sono un po’ diverse. La novità più importante è la creazione di un prequel ambientato ad Hollywood e realizzato con la casa di produzione americana “Giants are Small”. Pierino, rimasto orfano, emigra dal nonno, un ex hippie, giardiniere a Hollywood nella villa di una super star del cinema. Pierino fa la conoscenza degli animali che incontrerà poi nella favola, viene a sapere dai telegiornali che il lupo è fuggito dallo zoo, decide quindi di costruire un robot per acchiapparlo, fallisce e riprende la caccia. Da qui in poi parte il classic di Prokof’ev.  Questo prequel viene raccontato da Elio che interpreta tutti i personaggi, maschili e femminili, uomini e bestie, raggiungendo un eccellente risultato.

Intervista

Cosa cambia in questa nuova versione del progetto?

La storia è rimasta uguale con tanto di approvazione da parte del nipote di Prokof’ev. Ci sono solo alcuni accorgimenti: il lupo non è cattivo, allo zoo lo trattano benissimo e i cacciatori diventano paparazzi. La vicenda è stata spostata ad Hollywood con l’intento di darle un’identità più contemporanea, sono state apportate delle modifiche al linguaggio con un adattamento alla sensibilità odierna.

Quali sono le differenze con le edizioni straniere del progetto?

Il cd avrà un narratore diverso per ogni Paese. Per esempio nella versione in inglese è Alice Cooper. Il lavoro di Giants Are Small diventerà anche uno spettacolo che debutterà il 21 maggio al Kennedy Center di Washington con un protagonista di cui non è stato ancora rivelato il nome. In Italia lo spettacolo arriverà in scena durante la seconda parte della stagione 2017-2018  e verrà realizzata anche un’app ad hoc.

Qual è lo scopo principale di questa operazione?

Si tratta di una favola accessibile ai bambini con dei riferimenti attuali. Il senso di questa operazione è rendere l’opera più vicina ai bambini di oggi. La prima parte si integra bene con la seconda senza apparire come un corpo estraneo. Si tratta di un progetto molto utile dal punto di vista didattico.

Quali sono stati i personaggi più divertenti e quali i più difficili da interpretare?

Mi sono impegnato molto per ogni singolo personaggio. Non sono un attore, sebbene mi piaccia farlo. Ho ricevuto continue indicazioni dall’America, mi hanno dato tante info utili e mi hanno accompagnato per mano benchè non capissero nulla della lingua italiana.

Hai ascoltato le edizioni storiche realizzate da Eduardo De Filippo e Roberto Benigni?

Sì anche se in quei casi essendo loro degli attori, si sono inventati anche cose che non sono state scritte. Io non c’entro nulla con questo tipo di discorso, quest’operazione è tutt’altra cosa: è una storia che al suo interno contiene “Pierino e il lupo”.

Cosa viene fatto secondo te facilitare il contatto tra musica classica e i bambini?

Ho bene in mente gli episodi in cui mi portavano a teatro e mi annoiavo molto. All’epoca prendevo lezioni di musica e mi domando quanto possa essere complesso per un bambino avvicinarsi a questo mondo senza che studi musica. Da anni porto avanti una serie di lavori che hanno proprio questo tipo di finalità. La musica classica è molto più interessante del pop, sotto ogni possibile aspetto: dalla composizione, alla qualità, al tipo di messaggio. Forse il problema è che non viene proposta nel modo giusto, non ci si preoccupa di renderla più interessante agli occhi di chi dovrebbe fruirne.

Come ti senti ad aver partecipato ad un progetto per Deutsche Grammophon?

Sono arrivato ad un età in cui non mi beo del fatto che il mio nome venga accostato ad un marchio importante. Sono contento di fare una bella cosa a prescindere. La prospettiva più felice è la certezza  del fatto che il progetto arriverà a tanta gente. Sono incuriosito dall’effetto che farà alle persone.

Altri progetti in corso?

Mi è stato proposto di lavorare all’”Opera da tre soldi” e ne sono ben lieto. Per una volta vorrei mettere l’accento più sulla musica di Weill che sul testo di Brecht.

Raffaella Sbrescia

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