Fabi, Silvestri, Gazzè: la recensione dell’album “Il padrone della festa”

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Divertimento, passione, armonia; sono questi gli elementi essenziali che racchiudono l’anima de “Il padrone della festa”, il nuovo album di Fabi, Silvestri, Gazzè. I tre cantautori romani hanno lasciato da parte i propri percorsi artistici individuali mettendosi l’uno al servizio dell’altro all’interno di un progetto che, sebbene sia stato concepito con un inizio ed una fine, ha riscosso davvero parecchio entusiasmo da parte dei fan e della critica di settore. Anticipato da “Life is Sweet” e da “L’amore non esiste”, “Il padrone della festa” non rappresenta la summa del meglio di ciascuno anzi, la prima impressione è che ci si trovi al cospetto di un lavoro pensato per unire diverse identità all’interno di una nuova, inedita personalità artistica.

Ancora prima di addentrarci nel commento di ogni singola traccia, troviamo sia doveroso sottolineare la delicatezza, l’intensità emotiva e l’intelligenza dei testi proposti in questo album. Passando attraverso i più disparati generi musicali Niccolò Fabi, Daniele Silvestri, Max Gazzè sono riusciti a mettere nero su bianco i pensieri di chi è solito fermarsi a riflettere sulle dinamiche della vita, sulle leggi della natura, sui rapporti interpersonali. Possibilisti sì, ma con garbo e moderazione, i tre cantautori cesellano suoni e parole con cura e parsimonia senza, tuttavia, rinunciare ad un tocco di creatività lessicale e a qualche sconfinamento semantico, indice di una ricercata ironia e di una sofisticata padronanza della struttura testuale dei brani.

“Il padrone della festa” è un album che si presta in maniera assolutamente naturale ad un ascolto plurimo e stratificato. Si va dalla curiosità all’incanto, alla meraviglia, alla commozione; sentimenti, questi ultimi, scaturiti dalla sensazione di essere stati scoperti e messi a nudo. Fabi, Silvestri Gazzè non vanno alla ricerca del cosiddetto tormentone, i tre cantautori sono ricercatori di emozioni e, nelle loro vesti di esperti minatori di cuori, scavano sotterranee gallerie tra i più intimi cunicoli dell’anima.

Fabi Silvestri Gazzè

Ad inaugurare la tracklist è “Alzo le mani”, un brano ispirato dalla forza incontrastata della natura e della sue leggi ineludibili, arricchiti da immagini di rumori che, seppur descritti attraverso le parole, offrono dei nitidi frame tratti dal nostro quotidiano. Si prosegue con la ritmica veloce e coinvolgente di “Life Is Sweet”, il bellissimo singolo che ha anticipato la pubblicazione dell’album, ispirato al viaggio in Sud Sudan che i tre artisti hanno fatto insieme in fase di scrittura del disco. “L’amore non esiste” è il secondo singolo apripista. Grazie ad un brillante testo incentrato sul rapporto a due, inteso come qualcosa di molto lontano dalle mode e dal conformismo contemporaneo, il brano ha riscosso un notevole successo da ogni punto di vista. La lunga durata della title track “Il padrone della festa” si sposa con il mood dolce e ovattato del testo: “Un passo alla volta, 1 per 1 fino alla svolta”, Fabi, Silvestri, Gazzè ci accompagnano per mano sui binari del nostro futuro. Un cammino impervio, faticoso, troppo spesso oscuro e dispersivo ma che, tuttavia, non potrà distoglierci dal perseguire la nostra meta finale.

Una delle perle più luminose del disco è “Il Dio delle piccole cose”. Il brano, che porta lo stesso nome del volume pubblicato da Arundhati Roy nel 1997, è stato scritto da Gae Capitano, autore vincitore del Premio Lunezia 2012, l’unico ad aver firmato un brano ne “Il padrone della festa” in cui i testi sono tutti scritti dal trio di cantautori. “Il Dio delle piccole cose” è molto più di una poesia, è un’istantanea  di gesti invisibili, di silenzi mai diventati parole, di estati scoscese, delle briciole perse di ogni esistenza, dei respiri sui vetri di ogni partenza. Bando ad orpelli, artifici ed esercizi di retorica, questo brano riesce a raccontarci quello a cui non riusciamo a dare voce, qualcosa di simile ad una vera e propria magia. “Canzone di Anna” è, invece, uno dei brani scritti da Niccolò Fabi che, mettendo da parte il racconto in prima persona, veste i panni di un dolce cantastorie. La protagonista di questo racconto è Anna di cui conosciamo quello che non ha, quello che non sa, quello che non è. Senza meta e senza amore, Anna, si affida semplicemente al destino.

Decisamente diverso è il mood che attraversa le note di “Arsenico”, un brano caratterizzato da una sorniona linea ironica. Ad accentuare questa allure fiabesca è la voce di Gazzè, insieme ad un particolare arrangiamento dal tocco fortemente onirico. Brillante, pungente, pragmatico è “Spigolo tondo”, un brano che, dall’alto della sua coinvolgente ritmica latineggiante, si propone ad un necessario ascolto plurimo. “La natura ha leggi complesse ma facili da rispettare”, canta, in coro, il trio, mentre la dissacrante dicotomia latente racchiusa in “Come mi pare” ci mette con le spalle al muro di fronte a cose tanto ovvie, quanto difficili da mettere in pratica: “Chi vuole scrivere, impari prima a leggere, chi vuole suonare prima deve imparare ad ascoltare, chi vuole ridere impari prima a piangere, chi vuole capire prima deve riuscire a domandare, chi vuole amare prima deve imparare a rinunciare” , cantano Fabi, Silvestri, Gazzè lasciandoci, infine, liberi ed incoscienti di fare esattamente come ci pare. Concreta, realistica ed intimamente delicata è la trama di “Giovanni sulla terra”, un uomo che non può permettersi di mollare la presa perché “il sole brucia chi sta fermo di più”. Burle, scherzi e scaramucce colorano le note de “L’Avversario”, una dichiarazione di “guerra” a quello che si rivelerà il proprio alter ego mentre l’intimismo di “Zona Cesarini” incastra l’ultimo prezioso pezzo in un puzzle sonoro tutto da ammirare. Da qualsiasi angolazione osserverete, ascolterete, interpreterete “Il padrone della Festa” potrete sempre trovare il brano perfetto per il vostro mood del momento, uno spunto sonoro su cui distendervi per lasciarvi andare, una parola di conforto a cui appigliarvi quando vi accorgerete che la cima “appare sempre più su”.

Raffaella Sbrescia

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Date tour europeo:

26 settembre Colonia  (Club Bahnhof Ehrenfeld)

27  Berlino (Frannz Club)

30 settembre Parigi (La Bellevilloise)

1° ottobre a Londra (Bush Hall) 

2 ottobre a Londra  (Dingwalls)

3 ottobre Bruxelles (VK)

4  ottobre Lussemburgo (Conservatoire De La Musique)

5  ottobre Amsterdam (Sugar Factory)

9 ottobre Valencia (Sala Salomè)

10 ottobre Madrid (Sala But Madrid)

11 ottobre Barcellona (Sala Razzmatazz)

Date tour italiano:

14 NOVEMBRE – RIMINI – 105 STADIUM

18-19 NOVEMBRE – ROMA – PALALOTTOMATICA

 

21 NOVEMBRE – MODENA – PALAPANINI

22 NOVEMBRE – PADOVA – PALAFABRIS

 

24 NOVEMBRE – MILANO – MEDIOLANUM FORUM

28 NOVEMBRE – NAPOLI – PALAPARTENOPE

3 DICEMBRE – FIRENZE – NELSON MANDELA FORUM

 

5 DICEMBRE – TORINO – PALA ALPITOUR (EX-PALAOLIMPICO)

12 DICEMBRE –  CATANZARO

13 DICEMBRE – CATANIA

 

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Video: “L’amore non esiste”