Elisa: nuove emozioni grazie a “L’anima vola – Deluxe Edition”

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Nuove emozioni con Elisa. La cantautrice inserisce nuovi brani nel repack “L’anima vola- Deluxe Edition” offrendo inedite sfumature della sua voce in italiano. Dopo aver deliziato il pubblico dal vivo con il suo apprezzatissimo  “L’Anima vola tour”, l’artista torna sul suo bellissimo disco completando un discorso già di per sé ricco di molteplici spunti. Il primo brano da prendere in esame è “Pugni sotto la cintura”, un brano caratterizzato da un testo che lascia trasparire rabbia, voglia di rivalsa, di puntualizzazione, di specifica. Potenti chitarre rock donano ulteriore energia e carica espressiva al brano che, tra l’altro, offre una sfumatura interpretativa di Elisa particolarmente intensa. I rintocchi del tempo scandiscono e delineano il ritmo, la melodia e la timbrica di “L’abitudine di sorridere”, una traccia delicata e preziosa, proprio come può esserlo la forza di un sorriso in un giorno grigio e affollato da pensieri che sembrano non poter lasciare spazio alla poesia e alla bellezza della vita.  Un’intro elettronica ed enigmatica permea le prime parole di “Tirò di si” l’inedito più intenso e più intimo della triade proposta: “sogni di vetro resina che non lasciano la scia”, riempiono i vuoti e gli spazi temporali di una vita vissuta troppo velocemente  anche quando “speri che il tempo si fermi”. Elisa canta viaggiando alla scoperta di se stessa e della famosa parte oscura che “si ama o si odia” offrendo spunti e suggestioni anche a chi di solito non è avvezzo a mettersi così a nudo. Due sono, invece, le cover proposte, si tratta della celeberrima “One” degli U2, riveduta e opportunamente riarrangiata in chiave onirica. Lo scenario surreale si anima di colori e disegni grazie alla magica voce di Elisa che raggiunge il picco massimo in “Bridge Over troubled water” di Simon & Garfunkel, una ballad assolutamente struggente, essenziale e minimalista, in grado di arrivare anche al cuore degli animi più algidi. L’incantesimo si amalgama, infine, con il live documentary comprensivo di interviste esclusive e le più belle immagini del recente tour nei palazzetti. Un documento audio-visivo in cui la Toffoli racconta davvero molto di sé, così come aveva già iniziato a fare in questo ultimo periodo della sua vita così ricco e così intenso da ogni punto di vista. Mamma, compagna, poeta, autrice, interprete, musicista, artista; Elisa è davvero al culmine della sua carriera; anche per questo sarà molto interessante capire in quali vesti e con quali intenti l’artista calcherà i club d’Italia e d’Europa, a partire dal prossimo 30 novembre.

Raffaella Sbrescia

Acquista “L’anima vola – Deluxe Edition” su iTunes

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Ecco le date ad oggi confermate: il 30 novembre al Koko di LONDRA (Regno Unito), il 2 dicembre all’Obihall di FIRENZE, il 5 dicembre all’Estragon di BOLOGNA, il 6 dicembre al Phenomenon di NOVARA – Fontaneto D’Agogna, l’8 dicembre all’Alhambra di PARIGI (Francia), il 9 dicembre all’ Alcatraz di MILANO, il 12 dicembre alla Supersonic Music Arena di TREVISO – S. Biagio di Callalta, il 13 dicembre all’Ancienne Belgique di BRUXELLES (Belgio), il 15 dicembre a LKA Longhorn di STOCCARDA (Germania), il 16 dicembre alla X-Tra di ZURIGO (Svizzera), il 18 dicembre al Sala But di MADRID (Spagna), il 19 dicembre alla Casa della Musica di NAPOLI e il 20 dicembre all’Atlantico Live di ROMAI biglietti per le date dell’“L’ANIMA VOLA LIVE IN THE CLUBS” in Italia e all’estero sono acquistabili in prevendita online e presso i punti vendita del circuito TicketOne e nelle prevendite autorizzate (per info: www.fepgroup.it).

Video: “A modo tuo”

Cesare Cremonini live a Napoli: Logico è il tour più bello dell’ artista bolognese

Cesare Cremonini @ Palapartenope Ph Luigi Maffettone

Cesare Cremonini @ Palapartenope Ph Luigi Maffettone

Grande successo per Cesare Cremonini in occasione del concerto tenutosi al Palapartenope di Napoli lo scorso 14 novembre, all’interno del suo nuovo e tanto desiderato Logico tour. Gremito il teatro tenda in cui  il cantautore bolognese si è esibito insieme all’ inseparabile Ballo al basso,  Andrea Morelli (chitarre); Alessandro De Crescenzo (chitarre); Michele (Mecco) Guidi (hammond); Nicola Peruch (elettronica e tastiere); Andrea Fontana (batteria); Chris Pescosta (cori e chitarra); Roberta Montanari(cori). Carico, adrenalinico ed entusiasta, Cremonini si è subito calato al centro del suo ormai vastissimo repertorio dando vita ad una speciale dimensione magica, avulsa da limiti e confini spazio-temporali. All’interno della scaletta pensata dall’artista per il suo pubblico ci sono poesie e canzoni che da vent’anni regalano emozioni e sorrisi.  Eseguite in parte al centro del palco, in parte sulle passerelle laterali, le perle forgiate dall’artista vengoono illuminati da luci e colori studiati ad hoc.

Cesare Cremonini @ Palapartenope Ph Luigi Maffettone

Cesare Cremonini @ Palapartenope Ph Luigi Maffettone

Poche parole e tante note per Cremonini, cantore dell’amore in tutte le sue sfumature. La scelta di elegantissimi abiti e di una scenografia imponente si accompagna alla raffinatezza dei suoi leggiadri movimenti al pianoforte.  “Dicono di me” “Padre Madre”, “Io e Anna”, “Grey Groose”, “Figlio di un re”, “Una come te”, “Il Comico”,”La nuova stella di Broadway”, la hit dell’estate “Logico #1”  sono solo alcune delle tantissime canzoni condivise con il pubblico, pronto a cantare ogni parola a squarciagola. Con oltre due ore di musica, sudore ed emozione, Cremonini ci ricorda  che quando il pop  è pregno di contenuti che vengono dal cuore il risultato non potrà essere altro che un inarrestabile successo.

Fotogallery a cura di : Luigi Maffettone

Cesare Cremonini @ Palapartenope Ph Luigi Maffettone

Cesare Cremonini @ Palapartenope Ph Luigi Maffettone

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Cesare Cremonini @ Palapartenope Ph Luigi Maffettone

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Cesare Cremonini @ Palapartenope Ph Luigi Maffettone

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Cesare Cremonini @ Palapartenope Ph Luigi Maffettone

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Cesare Cremonini @ Palapartenope Ph Luigi Maffettone

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Cesare Cremonini @ Palapartenope Ph Luigi Maffettone

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Cesare Cremonini @ Palapartenope Ph Luigi Maffettone

Cesare Cremonini @ Palapartenope Ph Luigi Maffettone

 

 

 

 

 

Classifica FIMI: Fiorella Mannoia, U2 e Fedez i più venduti

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Fiorella Mannoia entra subito in testa alla classifica FIMI/GFK degli album più venduti della settimana in Italia con l’omonima antologia “Fiorella Mannoia”. Al secondo posto ci sono gli U2 con “Songs of Innocence” mentre “Pop-Hoolista” di Fedez si piazza sul gradino più basso del podio. Al quarto e quinto posto ci sono altre due new entries di caratura internazionale, si tratta di Eros Ramazzotti con la raccolta “Eros 30” e di Taylor Swift con “1989”. Paolo Conte scende, invece, al sesto posto con “Snob” mentre al settimo posto c’è l’ultima novità della settimana: è Annie Lennox con “Nostalgia”. All’ottavo posto ritroviamo Francesco Renga con “Tempo Reale” mentre il trio Fabi Silvestri Gazzè si piazza in nona posizione con “Il padrone della festa”. A chiudere la top ten è Cesare Cremonini con “Logico”, ancora in classifica dopo ben 26 settimane di permanenza.

Nadàr Solo: la recensione di “Fame”

"Fame" Nadàr Solo Ph Annapaola Martin

“Fame” Nadàr Solo Ph Annapaola Martin

“Fame” d’amore, di spazi, di certezze, di  emozioni, di vita. I nuovo album del lanciatissimo trio torinese Nadàr Solo, in uscita il prossimo 11 novembre , ci offre un interessante esempio di come il rock italiano di nuova o recentissima leva sia in grado di tenere botta, in alcuni casi, in maniera piuttosto convincente. Per questo full lenght Matteo De Simone (voce e basso), Federico Puttilli (chitarra) e Alessio Sanfilippo (batteria), scelgono un titolo semplice, immediato, inciso ed efficace centrando direttamente il nocciolo di una questione che attanaglia parecchi di noi. Una buona dose di chitarre ed una prepotente batteria accompagnano e scandiscono i racconti di storie e miserie umane. “Fame” è un termine che sottintende il concetto di mancanza, il quale determina, a sua volta, il desiderio di mostrare tutto lo spettro dei sentimenti ad esso correlati. “Mi ritrovo a stento quando cerco nel pagliaio”, canta Matteo in “La vita funziona da sé” mentre la paura del confronto con l’universo emerge con perturbante chiarezza in “Non volevo”.  Attenzione, affetto, contegno, rimorso e paura fanno capolino in “Cara madre”, impreziosita dal violoncello di Mattia Boschi, mentre “Jack lo Stupratore” è il racconto in prima persona di un mostro impotente. Il genere umano è messo con le spalle al muro ne “La gente muore” e, a dirla tutta, anche “Piano, piano, piano” è un brano che non conosce le mezze misure e le cose dette a metà. “Ignoranza, tanti soldi ed un po’ di religione” riassumono l’entità della “Ricca provincia” mentre storie di guerra, di morte e di fame attraversano le note di “Akai”. Il vigore e la foga contenuta in questo album trovano il loro naturale epilogo nella triade conclusiva composta da “Splendida idea”, “Shhh” e “Non sei libero”: una vorticosa immersione nei più reconditi angoli del cuore in cerca di cinica soddisfazione. Per colmare l’impeto, la vibrante energia e la puntigliosa cura con cui solitamente operano i Nadàr Solo, sarà necessario arrivare ai loro live consapevoli e pronti a lasciare l’anima sul parterre.

Raffaella Sbrescia

Video: “Non volevo”

Intervista a Giuseppe Capuana: “Il Sangue di Giuda? L’ album della mia rinascita artistica”

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Giuseppe Capuana, è un pittore, cantautore e musicista di origini siciliane e provenienza milanese che vive, ormai da tempo, in Toscana. Dal fortunato incontro con Giulio Iozzi (arrangiatore e produttore artistico) nasce “Il Sangue di Giuda”, l’ album in uscita il prossimo 7 novembre su etichetta Raimoon Ed. Musicali Srl, in cui parole e musica convergono seguendo i ritmi e le linee di stili diversi tra loro, eppure uniti dal fascino senza tempo del genere cantautoriale. Capuana racconta le storie di uomini e donne in potersi rispecchiare per emozionarsi al pensiero che determinate fasi della vita ci accomunano tutti, aldilà di qualsiasi preconcetto. Raffinato e sensibile, l’artista canta e sogna senza porsi troppi perché ed il risultato è di forte impatto emotivo.

Come hai maturato l’idea di scrivere, produrre e registrare questo album?

I testi e le melodie sono nate dal “bisogno” di ritornare ad esprimermi “artisticamente” e  visto che erano diversi anni che non riuscivo più a farlo, aver ritrovato questo “bisogno” nella musica è stata una rinascita. L’idea di produrre questo album è nata dopo aver conosciuto Giulio Iozzi, l’arrangiatore di tutti i pezzi, che ha creduto, anche forse più di me, nella realizzazione del progetto.

Di chi sono le 5 anime affacciate alla finestra del “Vicolo Carlotta”?

“Vicolo Carlotta” è la canzone dell’album a cui tengo di più perché legata a uno dei momenti più belli della mia vita. Questa canzone diversamente dalle altre è il mio primo “dipinto di parole”. Sono tanti piccoli fotogrammi che rendono visibile ciò che canto. Le anime affacciate alla finestra valgono quanto le persone che passeggiano nel dipinto di Van Gogh “Terrazza del caffè la sera”…semplicemente non possono non esserci, non sarebbe la stessa cosa.

Giuseppe Capuana

Giuseppe Capuana

Cosa racconti, invece, in “Il volo dei matti”?

“” il volo dei matti è il loro sorriso e cancella le pagine del loro destino”". Lucio Dalla cantava ” Il pensiero come l’oceano, non lo puoi bloccare, non lo puoi recintare” , così è per il sorriso di alcune persone, non lo puoi bloccare nè recintare e quando si apre sparisce persino quel briciolo di coscienza di appartenere a questa vita.

Alcuni brani sono ambientati in un contesto di registrazione differente dagli altri… cosa accomuna “Come un  dente di leone”, “Se”, “Se non si può ridere” e “Buonanotte a te”?

A volte mi capita di cominciare a scrivere una canzone e accorgermi che è finita dopo pochissime parole e non perché non so più portarla avanti, ma semplicemente perché aggiungere altro sarebbe superfluo. Così, io e Giulio abbiamo deciso di inserire alcuni di questi pezzi chitarra e voce e farli diventare degli “intermezzi” tra una canzone e l’altra.

Ci parli del bellissimo ed intenso brano intitolato “Incomprensioni”?

 ”Incomprensioni” e “Il matto Jim” sono gli unici due testi che non nascono dalla mia penna. Il primo è stato scritto da Domenica Borghese e quando Giulio mi ha proposto di dargli voce ho accettato subito perché prima di ascoltare l’arrangiamento ho letto il testo e l’ho trovato , come hai detto tu, intenso. Il secondo è stato scritto da Alessandro Secci, una tra le persone più “pazze”  nello scrivere testi che abbia mai conosciuto.

Giuseppe Capuana

Giuseppe Capuana

A cosa è dovuta la scelta della data 20.07.2011 come titolo di un brano e cosa si cela al centro della trama del brano?

“Di quel misfatto, sia chiaro il fatto, che di cantarlo non darò giudizio”". Racconto, col giusto peso che bisogna dare alle canzoni, uno dei tragici giorni del G8 a Genova…

Cosa rappresenta per te la musica e in che modo riesci a veicolare la tua essenza al suo interno?

In questo momento la musica rappresenta una rinascita, e l’interpretazione, più che la voce, è lo “strumento” che uso per filtrare ciò che è giusto esca dalle mie parole.

Dove e quando potremo ascoltarti dal vivo?

Spero prestissimo, stiamo lavorando per questo! Tutte le date e informazioni usciranno sulla mia pagina Fb: https://www.facebook.com/pages/Giuseppe-Capuana/664584030236289?fref=ts e sul sito giuseppecapuana.com

 Raffaella Sbrescia

Video: “Il Sangue di Giuda”

“Forgotten Dream”: la recensione dell’album di Luka Zotti

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Forgotten dream” è  il titolo dell’opera discografica dell’artista comasco Luka Zotti. Musicista, liutaio, pittore, membro fondatore della band ON, Zotti ha raccolto spunti, emozioni, suggestioni e idee strumentali in nove composizioni sospese fra atmosfere folk, acustiche e lievemente psichedeliche, di chiara ispirazione Pink Floydiana. Inventore di strumenti come la “Tree Pad Key Guitar”, che ingloba chitarra, tastiera, pad-percussioni e multi effetto, Luka scrive, compone, canta, arrangia testi e partiture dalle suggestioni oniriche, a tratti crepuscolari. Sebbene rimangano auspicabili alcuni necessari miglioramenti relativi alla resa vocale del cantautore, i  brani proposti da Zotti racchiudono un’intensa pregnanza semantica. Simili ad accennate bozze di piccoli affreschi, le visioni dell’artista comasco seguono fluttuanti linee evocative: si va dall’enigmatica “In tears tomorrow” alla struggente “The Sky was crying for me” , passando per la trama variopinta di “Floated away” alla folk  ballad “We could be one”, ulteriormente arricchita da dolci note di armonica. Le immagini figurate della title track “Forgotten Dream” lasciano poi il passo alla vitale energia di “Raise the earth” con la chitarra ritmica in primo piano. “Get in the game” determina la svolta evolutiva della texture emotiva intessuta da Luka Zotti e la sua band, il viaggio onirico prende, dunque, un’inaspettata piega stimolante.  Delicatissima la trama della love song intitolata “So fine” mentre il folk sound della conclusiva “Up to the stars” è l’ultimo step di un cammino intimo e personale, intriso di gradite e coinvolgenti spruzzate di eccentricismo.

Credits: Luka Zotti: vocals, guitars, piano, keyboards, harmonica. Paolo Benzoni: drums, percussion. Fabrizio Di Stefano: bass, backing vocals. Damiano Della Torre: hammond organ, piano. Virginia Lanfranconi: backing vocals. Beth Wimmer; backing vocals. Filippo Casati: saxophone. S.N. Dilush: percussion.

Raffaella Sbrescia

Acquista “Forgotten Dream” su iTunes

Video: “Forgotten dream”

#Mentre tour: un viaggio tra musica e parole per Zibba

Zibba @ Lian Club Ph Roberta Gioberti

Zibba @ Lian Club Ph Roberta Gioberti

Zibba si conferma uno dei cantautori più creativi e originali d’Italia. Lo scorso 30 ottobre l’artista ligure si è esibito in concerto sul palco del suggestivo Lian Club di Roma nell’ambito del suo nuovo tour in solo intitolato #Mentre. Dopo aver attraversato la penisola italiana in lungo e in largo insieme agli Almalibre, Zibba ha dunque intrapreso questa nuova avventura live con il preciso intento di costruire un progetto cinematografico integrato, in uscita nel 2015, ideato e diretto da Zibba e Almalibre per la regia di Nicolò Puppo. Il titolo di questo lavoro sarà “Mentre-un film per tutti” è risponderà alla forte esigenza comunicativa del cantautore, nonché dei suoi storici compagni di viaggio. La particolarità del nuovo concerto pensato da Zibba sta nel fatto che la scaletta comprende non solo i brani ormai classici del suo repertorio ma anche racconti, poesie e canzoni completamente inedite, presentate subito al pubblico per stabilire una nuova forma di contatto e rodaggio di parole che arriveranno presumibilmente anche in studio di registrazione per un nuovo lavoro discografico.

Zibba @ Lian Club Ph Roberta Gioberti

Zibba @ Lian Club Ph Roberta Gioberti

Passando tra “Farsi male”, “Distanze”, “Senza di te”, “L’odore dei treni”, “Bon voyage”, “Anche se fuori piove”, “O Mae Ma”, Nelle sere dinverno”, “Dove i sognatori son librai”, “Senza pensare all’estate”, Zibba trova anche gli spazi per dei coinvolgenti monologhi: “#Mentre”, “Come il suono”. Parole, queste ultime, pensate per entrare in intima connessione con il pubblico, invitato a lasciare dei pensieri scritti su un piccolo quaderno e opportunamente utilizzati dallo stesso Zibba per comporre ed arrangiare al momento una canzone fatta di emozioni altrui. Un piccolo incantesimo musicale che solo animi dolci e delicati come quelli di Zibba possono realizzare.

 Fotogallery a cura di: Roberta Gioberti

Zibba @ Lian Club Ph Roberta Gioberti

Zibba @ Lian Club Ph Roberta Gioberti

Zibba @ Lian Club Ph Roberta Gioberti

Zibba @ Lian Club Ph Roberta Gioberti

Zibba @ Lian Club Ph Roberta Gioberti

Zibba @ Lian Club Ph Roberta Gioberti

Zibba @ Lian Club Ph Roberta Gioberti

Zibba @ Lian Club Ph Roberta Gioberti

Zibba @ Lian Club Ph Roberta Gioberti

Zibba @ Lian Club Ph Roberta Gioberti

Zibba @ Lian Club Ph Roberta Gioberti

Zibba @ Lian Club Ph Roberta Gioberti

Zibba @ Lian Club Ph Roberta Gioberti

Zibba @ Lian Club Ph Roberta Gioberti

Zibba @ Lian Club Ph Roberta Gioberti

Zibba @ Lian Club Ph Roberta Gioberti

Zibba @ Lian Club Ph Roberta Gioberti

Zibba @ Lian Club Ph Roberta Gioberti

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Zibba @ Lian Club Ph Roberta Gioberti

Zibba @ Lian Club Ph Roberta Gioberti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sognando Cracovia Tour: Immanuel Casto e Romina Falconi conquistano l’Alcatraz di Milano

Immanuel Casto & Romina Falconi @ Alcatraz

Immanuel Casto & Romina Falconi @ Alcatraz

Irriverente, originale, dinamico e spiazzante. Il concerto tenuto dal re del porn groove Immanuel Casto e dalla cantautrice Romina Falconi all’Alcatraz di Milano, nell’ambito del “Sognando Cracovia Tour”, lo scorso 29 ottobre, ha fatto registrare un’abbondante ed entusiasta presenza di pubblico, accorso in massa per ballare e godersi un show originale e coreografico, arricchito dai numerosi e anticonvenzionali videoclip realizzati dallo stesso Immanuel nel corso di lunghi anni spesi a costruire con instancabile energia creativa quello che, ad oggi, rappresenta un filone musicale unico nella scena discografica italiana. All’interno della serrata scaletta proposta al pubblico, i due artisti, amici ed affiatati partner musicali, hanno inserito i propri brani ritagliandosi spazi e momenti ad hoc costruendo un dinamico “do ut des”. Non c’è spazio per equivoci: il tema delle canzoni è principalmente il sesso, raccontato, mitizzato, esaltato in tutte le sue forme. Nella prima tranche del live si va dall’inequivocabile intro di “Je t’aime”, alla triade composta da “Crash”, “Zero carboidrati”, “Touche” fino all’istrionica “Circe”.

Il pubblico esplode sulle note di “Sexual navigator”, ormai considerato un classico della discografia di Casto. Bando alle etichette, alle barriere, alle discriminazioni sessuali : Casto e Falconi celebrano l’amore a 360 gradi tra fiumi di elettronica, in pieno stile anni ’80. Eclettici e padroni della scena, i due proseguono il proprio personalissimo live con “Freak & Chic”, “Anal Beat”, “Stupida pazza” e l’imprevedibile rivisitazione di “Fever”. “Fist fucking” e “Anus, mouth, hand” mettono in evidenza le buone doti da ballerino di Immanuel Casto, opportunamente affiancato dal corpo di ballo delle The Beat Girls. Ottima l’interpretazione di Romina Falconi della sua “Attraverso”, la giovane cantante ha ancora una volta saputo mettere il luce la grande potenza  della propria voce, senza mai trascurare la notevole presenza scenica che la caratterizza. Decisamente in sintonia nel duetto proposto con “Eyeliner”, Casto e Falconi hanno incentrato l’ultima parte del concerto su alcune delle canzoni forse più distanti dal repertorio conosciuto come “Non la do/Io la do”, “Il mio prossimo amore”, “Da quando sono morto”. Destabilizzante il testo e la versione acustica di “Che bella la cappella”, un brano a metà strada tra sacro e profano, al limite del blasfemo, con un’ironia davvero molto tirata. Intenso e struggente “Lista nera”, l’inedito che Romina Falconi includerà nel suo prossimo Ep intitolato “Un filo d’odio” e che l’artista ha inserito in scaletta a sorpresa.

Immanuel Casto & Romina Falconi @ Alcatraz

Immanuel Casto & Romina Falconi @ Alcatraz

Riservato al gran finale il successone “Tropicanal” con il suo testo che non lascia adito a dubbi: “Alle Hawaii prima lo prendi e poi lo dai”, canta, Immanuel Casto, con un inappuntabile aplomb. Il concerto giunge alle battute conclusive con un encore ovviamente dedicato a “Sognando Cracovia”, il brano che dà il titolo al tour celebrando il sogno di un amore senza tempo. La degna conclusione di un concerto leggero, divertente e spassoso, un’occasione per vivere e affrontare il tema dell’amore senza pregiudizi.

Raffaella Sbrescia

Eugenio Bennato in concerto all’Arenile Reload: la nuova Italia che balla

Eugenio Bennato @Arenile Reload Ph Luigi Maffettone

Eugenio Bennato @Arenile Reload Ph Luigi Maffettone

Annoverato tra i più importanti cantori dei sud del mondo, Eugenio Bennato si è esibito in concerto all’Arenile Reload di Bagnoli lo scorso 25 ottobre nell’ambito del “Balla la Nuova Italia tour” proponendo al pubblico partenopeo un live incentrato soprattutto sulla musica popolare, concepita come strumento di aggregazione socio-culturale. Sono tanti i temi affrontati da Eugenio Bennato all’interno del suo concerto: si va dalla fondazione di Taranta Power, che rappresenta storicamente l’avvio di tutto il movimento, per poi proseguire con l’apertura agli altri sud del mondo, dalla sponda meridionale del Mediterraneo alle profondità dell’Africa e di tutte le terre della tradizione e dell’emigrazione, fino ad approdare a tematiche complesse e decisamente attuali quali la globalizzazione e la rivendicazione della storia negata dell’Italia del Sud, che coinvolgono oggi centinaia di migliaia di persone.

Eugenio Bennato @Arenile Reload Ph Luigi Maffettone

Eugenio Bennato @Arenile Reload Ph Luigi Maffettone

Il concerto si snoda sul percorso di tutte le più importanti composizioni di Eugenio, da “Brigante se more” alla recentissima “Notte del sud ribelle”, scritta la scorsa estate in occasione della partecipazione alla Notte della Taranta, e si avvale della collaborazione della consolidata band, impegnata da anni in concerti in tutto il mondo, costituita da Sonia Totaro, Chiara Carnevale, Stefano Simonetta ed Ezio Lambiase, fidati compagni di viaggio che, attraverso la musica, restituisce onore e considerazione a storie troppo spesso dimenticate.

 Fotogallery a cura di: Luigi Maffettone

Eugenio Bennato @Arenile Reload Ph Luigi Maffettone

Eugenio Bennato @Arenile Reload Ph Luigi Maffettone

Eugenio Bennato @Arenile Reload Ph Luigi Maffettone

Eugenio Bennato @Arenile Reload Ph Luigi Maffettone

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Eugenio Bennato @Arenile Reload Ph Luigi Maffettone

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Eugenio Bennato @Arenile Reload Ph Luigi Maffettone

Eugenio Bennato @Arenile Reload Ph Luigi Maffettone

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Eugenio Bennato @Arenile Reload Ph Luigi Maffettone

Eugenio Bennato @Arenile Reload Ph Luigi Maffettone

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Eugenio Bennato @Arenile Reload Ph Luigi Maffettone

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Eugenio Bennato @Arenile Reload Ph Luigi Maffettone

Eugenio Bennato @Arenile Reload Ph Luigi Maffettone

Eugenio Bennato @Arenile Reload Ph Luigi Maffettone

Eugenio Bennato @Arenile Reload Ph Luigi Maffettone

Eugenio Bennato @Arenile Reload Ph Luigi Maffettone

Eugenio Bennato @Arenile Reload Ph Luigi Maffettone

Leggi l’intervista ad Eugenio Bennato:

http://www.ritrattidinote.it/interviste/intervista-ad-eugenio-bennato-il-meridione-e-la-risposta-allappiattimento-globalizzante.html

Amedeo Minghi “Suoni tra ieri e domani? Un progetto che racconta la mia vita”

Cover disco

Amedeo Minghi  torna sulle scene con un nuovo progetto editoriale e discografico intitolato “Suoni tra ieri e domani”. L’artista ha racchiuso alcuni dei più bei brani scritti da lui ed  interpretati dai nomi storici della musica italiana in un elegante cofanetto comprensivo di un cd audio, un bellissimo brano inedito “Io non ti lascerò mai”ed un libretto di 64 pagine in cui il cantautore ha ricordato aneddoti, artisti, poeti, musicisti, arrangiatori, produttori che hanno segnato le tappe salienti della sua lunga carriera artistica. Rilette e riarrangiate insieme al maestro Gangarella, le canzoni vivono una nuova identità  e, nella loro essenzialità piano e voce, si aprono con stupefacente facilità a nuove coinvolgenti interpretazioni. In questa intervista Amedeo Minghi si è soffermato a lungo non solo su questo importante progetto ma anche su numerosi aspetti strettamente collegati alla dimensione musicale contemporanea.

Così come ha spiegato nel libretto che accompagna il suo nuovo lavoro discografico “Suoni tra ieri e domani”, la scelta di pubblicare questa selezione di brani del suo repertorio è consequenziale ad una “spinta sociale”… ci spiega come le è venuta la voglia di recuperare queste gemme dal suo personale forziere di parole?

In questo album ci sono 10 brani che ho selezionato e che in passato ho affidato a miei colleghi interpreti. In realtà questo lavoro è una sorta di testimonianza di un modo di concepire la musica diverso da quello contemporaneo, un mondo in cui  i grandi compositori, i cantanti, i musicisti avevano una forte apertura verso gli altri, verso la collaborazione, non c’era l’individualismo che c’è oggi. Racconto un mondo in cui c’erano meno sovrastrutture, i cantanti non erano chiusi in torri d’avorio. Noi eravamo abituati a sperimentare, ricominciando ogni volta quasi daccapo. In ogni canzone c’è, inoltre, un piccolo aneddoto che svolge la funzione di collegamento tra brani composti in un arco temporale piuttosto lungo.

Tra tutti gli episodi citati, particolarmente emozionante è quello relativo alla registrazione del brano intitolato “Ma sono solo giorni” con Mia Martini…cosa ha reso quel momento così memorabile?

Mimì era considerata da tutti noi dell’ambiente musicale  la numero uno in assoluto. Lo dico con molta chiarezza, noi musicisti abbiamo amato moltissimo Mimì per cui, quando  mi chiamarono per scrivere questo brano per lei, si trattò per me di un vero e proprio salto di qualità. Scrivere per lei fu qualcosa di molto importante e lo fu anche il modo in cui avvenne: io nel box con la chitarra, lei al microfono. Eravamo da soli, tutto era sulle mie spalle. Il brano era anche molto difficile da suonare, non c’erano click, non c’era niente. Per me quello è un ricordo straordinario.

Nella presentazione del disco e del relativo volume, lei parla anche della crisi della discografia e della distribuzione musicale… quanti danni ha causato l’avvento del digitale?

Beh, il digitale ha sicuramente causato gravi danni soprattutto alle giovani generazioni perché magari un ragazzino potrebbe pensare che l’unico modo per ascoltare musica sia soltanto attraverso il pc, non si rende conto di quale sia la reale produzione di un album. A questo aggiungerei un problema tutto italiano: mentre in Germania per scaricare un brano paghi 4 euro, in Italia lo stesso brano costa 0.99 centesimi, un intero album in Germania però costa 7 euro qui, invece, viene 9.99 euro. Si tratta di un problema di impostazione. In casi come questo, in cui un artista propone un libro, il racconto di un percorso di vita, quello che offriamo diventa qualcosa di diverso, pensato per aggirare l’ostacolo: siamo sul digitale ma saremo anche nelle librerie e cercheremo di dare la giusta visibilità ad un lavoro importante e per certi versi addirittura utile per i ragazzi. Lo stesso libretto è stato realizzato dagli studenti dell’Università La Sapienza di Roma, che hanno voluto realizzarlo  in maniera del tutto volontaria e  sono stato davvero molto entusiasta di collaborare con loro.

Amedeo Minghi

Amedeo Minghi

Quale sarà, dunque, il futuro del supporto fisico?

Ci sono alcuni segnali secondo cui il vinile potrebbe riprendere vita, anche perché con i mezzi che abbiamo a disposizione si potrebbe riuscire ad ottenere un disco in vinile con dei costi molto più ridotti. Se si potesse togliere il 4% di iva, come avviene già con i libri, sarebbe un’altra storia. Non siamo ancora riusciti a convincere il governo del fatto che la musica è cultura, se ci riuscissimo potremmo ottenere la realizzazione di lavori fruibili, concreti, tangibili, da vivere e toccare con mano.

A proposito di impostazione del sistema,  il suo lavoro sarà presto protagonista di un grande evento organizzato presso l’Università La Sapienza di Roma… cosa dovrà aspettarsi il pubblico?

Anche per me sarà una grande sorpresa!  Il 30 ottobre scoprirò cosa hanno organizzato i ragazzi che, tra l’altro, hanno realizzato un bellissimo videoclip e anche questo libretto. Insieme ai suddetti progetti è venuta fuori anche questa cosa del tutto inaspettata, quel giorno saranno presenti tantissimi ragazzi e numerosi gruppi, che hanno realizzato delle cover version di brani miei, rivisitati in maniera del tutto spontanea. Ovviamente faremo una ripresa audio e video di quest’evento in cui ci saranno rock, pop, jazz, hip hop, rap, reggae, un balletto ispirato alla musicoterapia , un altro ispirato alle musiche di “Fantaghirò”, insieme a delle coreografie classiche.  Io sarò ovviamente in prima fila a godermi tutto dall’inizio alla fine, adoro stare con i giovani!

Cantare è d’amore?

Certo, tutti cantano d’amore! Alcuni si sono forse celati dietro altre cose, magari buttandosi sul sociale, ma alla fine  l’amore è anche politica.

“In ogni giorno ci sei per sempre. Io non ti lascerò mai, non ti lascerò mai. Quel respiro leggero che hai, l’onda del petto  che scende e che sale  e mentre sogno ti penso e fa male . Un’altra vita  eravamo oramai e adesso sì che sto imparando a stare nel mondo…ancora qui per noi”.  Il suo ultimo inedito è una dedica d’amore incondizionato…

Avevo già iniziato a scrivere questa canzone prima che mia moglie se ne andasse, lei l’aveva ascoltata e le piaceva davvero molto per cui ho lavorato molto su questo testo. Alla luce di tutto questo è importante rileggere il video pensando che i riferimenti al mito di Orfeo ed Euridice e alla poesia di Ungaretti sono pensati per dare un senso all’ amore che è più forte di tutto, anche della morte.

Perché  il titolo della raccolta “Suoni tra ieri e domani” presenta un riferimento al futuro?

Il brano “Io non ti lascerò mai” è proiettato al futuro. Io canto canzoni del passato ma le sto eseguendo come in un probabile futuro .

Come ha lavorato con Cinzia Gangarella agli arrangiamenti?

Cinzia ha fatto un lavoro enorme, ha lavorato per mesi scorporando gli arrangiamenti originali per riarrangiare i brani e costruire un’architettura sonora straordinaria.

Hai rimpianti o rimorsi particolari?

Sì, ci sono state occasioni perse ma fa parte della vita. La maggior parte delle volte che fai progetti non ti riescono poi magari ti capitano delle cose strepitose, completamente inaspettate. Il rimorso si può anche avere ma alla fine è completamente inutile perché la vita ti dà quello che vuole lei. Il caso ha un’importanza clamorosa nelle nostre esistenze.

Come saranno i live che presenterà a breve al pubblico il 29 novembre a Bologna, il 21 dicembre a Torino ed il 22 dicembre al Teatro Nuovo di Milano?

La prima parte del concerto sarà con il maestro Gangarella mentre nella seconda parte coinvolgerò il pubblico in un viaggio nel nostro comune passato.

Raffaella Sbrescia

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Video: “Io non ti lascerò mai”

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