Ferro: il documentario su Prime Video di Tiziano Ferro è il manifesto della rinascita dell’artista

Tiziano Ferro ph Giovanni Gastel

Tiziano Ferro ph Giovanni Gastel

Non importa come cadi, importa solo come ti rialzi. Se non fai nulla, ricorderanno solo la caduta. Ma se recuperi alla grande, la cosa che più ricorderanno di te è come ti sei rialzato. Partiamo proprio da queste parole per parlare di “Ferro”, il documentario Amazon Original in esclusiva su Prime Video in Italia e in tutto il mondo con cui Tiziano Ferro sceglie di prenderci coraggiosamente per mano e accompagnarci attraverso un viaggio intenso, vero e trasparente nella sua vita privata e professionale. L’artista arriva subito al sodo cominciando il racconto proprio dall’ultima lotta che ha dovuto combattere e che in pochissimi conoscevano, quella contro la dipendenza dall’alcol. In realtà sono tanti i demoni contro cui Tiziano ha dovuto fare i conti: il continuo confronto con se stesso, i disturbi alimentari, le dipendenze, la depressione, l’ansia. In realtà più che demoni, Tiziano Ferro li definisce cicatrici attraverso cui filtrare la vita per trovare nuove soluzioni. Ecco perché sebbene il documentario sia un lavoro che mette in risalto le imperfezioni e l’emotività di Tiziano, l’obiettivo è trasmettere un messaggio a tutti coloro che si trovano a lottare contro loro stessi per divenire se stessi. Il film è ricco di filmati inediti che ci mostrano gli esordi di Tiziano, la sua trasformazione, il trionfo e la gloria ma anche gli incontri ormai regolari con altri ragazzi alcolisti anonimi, il matrimonio e le promesse ricche di amore e di consapevolezze finalmente raggiunte, la vita casalinga a Los Angeles con Victor Allen e le visite alla famiglia a Latina. La musica rimane sempre il filone che Tiziano riconosce come salvifico insieme ad un forte impegno quotidiano grazie al quale cui ha finalmente ottenuto l’equilibrio e la serenità. Nessun santino, Ferro è verità e noi lo ringraziamo perché mai come oggi mostrarsi fino in fondo è appannaggio di pochi ed è veramente un peccato.

Raffaella Sbrescia

 

Tiziano Ferro guerriero del pop in “Accetto miracoli”. Intervista

Tiziano Ferro

Esce il 22 novembre 2019, il nuovo album di inediti di Tiziano Ferro. Composto da 12 tracce, il disco mette in luce la nuova vena creativa da parte del cantautore che, per questo lavoro, ha ottenuto la produzione del guru del sound R&B americano Timbaland. Già dal primissimo ascolto appare evidente la forte volontà di mettersi in gioco, di raccontare l’intimità più dolorosa, più scomoda, più intima e personale. Fa impressione notare come dopo 18 anni di carriera, Tiziano Ferro scelga ancora di dare fondo alle emozioni senza timori. Lui, uomo pop per eccellenza, si conferma sempre più cantautore dell’umanità nel senso letterale del termine.

Qui le sue dichiarazioni in conferenza stampa.

Mi sembra di rivivere le stesse emozioni vissute nel giorno dell’uscita di 111. Era Milano e c’era un disco nuovo in uscita. Oggi rieccomi qui, non potrei essere più felice ed emozionato. A maggio 2018 è iniziato un percorso che ha cambiato completamente le carte in tavola. Questo album è testimone di un cambiamento totale, radicale, totalizzante. Tutto è diverso. Mi sono ritrovato a vivere in California senza sceglierla. Non amavo questo posto, ho imparato a scoprirlo e farmi abbracciare. Se tre anni fa mi avessero detto che mi sarei sposato e che avrei lavorato ad un disco con Timbaland, non ci avrei neanche lontanamente creduto. Vi racconterò per gradi com’è andata in entrambe i casi.

Mi sono trovato quasi per caso a prendere un caffè con Timbaland, uno dei miei idoli fin da quando ero un ragazzino. L’idea di andare a conoscerlo mi gasava, da quell’ incontro sono uscito non solo con un caffè ma anche con una canzone prodotta da lui e una sua proposta di collaborare insieme ad un progetto più completo. Questo passaggio ha significato uscire dalla mia comfort zone e dall’ abitudine di lavorare con le stesse persone da 18 anni. Mettersi in gioco a quasi 40 anni e farlo con un guru come Timbaland mi ha costretto a rimettermi in gioco da alunno con tutto da perdere. Avevo bisogno di questo processo per rinverdire la mia creatività. Lavorare con lui mi ha spinto a ripropormi da zero, Timbaland doveva capire come canto, chi sono, cosa voglio, cosa cerco e cosa desidero comunicare. In ogni caso abbiamo parlato poco, abbiamo fatto principalmente musica. Mi ha fatto sentire protetto e questa microcrisi iniziale si è trasformata in un’opportunità di crescita creativa. Per questo motivo vi dico molto schiettamente che sono molto soddisfatto di questo lavoro. Tra gli aneddoti che mi piace sottolineare è che c’è un gesto d’affetto che Timbaland ha fatto nei miei riguardi. Alla fine del disco, in “Accetto miracoli”, un brano che non ha niente a che vedere con il suo repertorio, ha usato una drum machine 808. Quel momento mi ha fatto capire che con la musica si può ancora giudicare anche dopo 20 anni di carriera. Dirlo oggi, mi vede chiaramente in una posizione di vantaggio ma per me è stata una bella lezione.

Sapere con un anno di anticipo che questo disco diventerà un tour, già molto atteso, che ha venduto tantissimo, mi riempie di felicità e di orgoglio. Ho il terrore di crollare nell’abitudine anche se sono molto lontano dal farlo. Ho iniziato l’attività live partendo dai piccoli club, mi sono esibito nei palazzetti al terzo disco. Arrivare agli stadi a 40 anni ha un sapore completamente diverso. Sapere di raddoppiare una data un anno prima, senza un disco fuori, è un atto di fiducia cieca da parte del pubblico. Il tour sarà la mia festa dei 40 anni e in scaletta ci saranno solo singoli. Farò ogni cosa con estrema cura.

Mi sento un privilegiato e, tra le varie cose, non vedo l’ora che arrivino le date europee. Sono grande fan dell’Europa, ritengo che sia il continente più figo del mondo, mi piace l’idea di poter viaggiare da un paese all’altro con solo un’ora e mezza di distanza. Mi diverte pensare che ogni paese mi dia modo di guardare le cose in modo diverso, da porte e finestre che regalano una prospettiva sempre nuova in una lingua completamente diversa.

Colgo l’occasione per specificare che vivere in California significa vivere in una bolla in cui succedono cose che al di fuori non esistono proprio. La vita ha scelto per me, mi ci sono trovato senza volerlo e mi fa strano dire che adesso la mia famiglia è lì. Io posso viaggiare, mio marito no. Se non dovessi farlo, non so se vivrei lì. Mi sento italiano al 100%, rimango con la radio sintonizzata. In quel posto ho trovato l’amore da 4 anni a questa parte ma non mi sentirò mai a stelle e strisce. L’Europa è casa mia, rido e piango per la Brexit, spero nell’evoluzione della civiltà nei confronti della carità e verso chi ha bisogno di aiuto. Mi piace quando mostriamo di voler essere persone che accolgono con la voglia di integrare”.

Tornando al disco: “Se mi chiedete perché scrivo – Sono solo ed è sempre stato così- vi rispondo che questo è il tema più complesso non solo del disco ma della mia vita. Mi sono sempre sentito un outsider, un fuori concorso. Da piccolo ero grasso, mi piace studiare, sognavo di lavorare alla radio e metto i dischi con il mio mixer mentre gli altri andavano alle feste. Quella linea fissa sia emotiva che sentimentale mi devastava, la musica mi ha permesso di trovare un tunnel alla cui fine c’era la luce anche se però questo modo di sentirmi non è mai veramente cambiato quasi come se fare il cantante non mi bastasse. Questa mia caratteristica caratteriale mi ha portato la voglia di migliorarmi ma è diventata anche molto complessa da gestire. Oggi faccio quello che ho sentito dire a Meryl Streep: “Fai arte del tuo cuore spezzato”. C’è sempre un’ombra che mi fa pensare che questo elemento sia parte di un copione. Ho imparato a rispondere alle offese, ho imparato a scrivere le canzoni, ogni tanto faccio cazzate ma le ho accettate quasi come se fossero un super potere. Non c’è niente più forte della verità.

Tiziano Ferro

In mezzo a questo inverno è la mia canzone preferita del disco, nonché il prossimo singolo in uscita. Si parla della separazione da una persona importante, in questo caso mia nonna Margherita. Non so perché ma ho voluto declinarla al maschile, ho lasciato che il brano volasse per conto suo. Con lei ho capito cosa volesse dire perdere una persona chiave nella propria vita. Faccio persino fatica ad ascoltare il brano.

Il valore catartico delle canzoni è innegabile per me. Le ho sempre usate per dire quello che non riuscivo a dire faccia a faccia, poi sono diventate qualcos’altro. La canzone è di vitale importanza, l’autore pop si sobbarca di questa responsabilità di parlare di cose normali, semplici, vere, cose che cambiano l’animo delle persone. Ho sempre suggerito alle persone di abbracciare le proprie ferite e di scoprire cosa potesse esserci dietro. Sono uno scrittore pop con lo scopo di cambiare gli animi, in questo senso quindi guerriero. In un mondo in cui pare che nessuno riesce a sopportare l’altro, ci riscopriamo più uniti che mai cantando a squarciagola in uno stadio. Questo mi fa pensare che il pop abbia un potere reale anche se noi artisti abbiamo una credibilità diversa, sicuramente minore delle istituzioni che potrebbero fare qualcosa di concreto. Io mi limito a dire: votate se potete. Non vi lamentate se poi non votate. Non ho risposta su chi e amo e chi odio, sono confuso così come dimostrano di esserlo i politici stessi. Mi fa male constatare che c’è più mancanza di civiltà tra le istituzioni che tra le persone. In ogni caso rimango un fiero uomo pop, il caposquadra degli uomini pop. Il pop arriva dove non arrivano i filosofi.

Ecco perché il disco prende forma dalla voglia di vivere anche se nasce dal testo di “Accetto miracoli”, scritto nel 2016. MI fa strano pensare che stavo andando via da Los Angeles e che solo tre giorni prima avevo incontrato quello che oggi è mio marito. Ero fermo agli ostacoli, ho accolto i cambiamenti anche se li capivo e ho scritto il disco. Nel frattempo ho tentato di vivere la mia relazione in modo personale, innamorarsi in maniera diversa a 40 anni ha un valore che non conoscevo. Il mondo dentro di me stava cambiando, ho protetto questo sentimento anche da amici e famiglia, mi facevo paranoie. Mi sembrava tutto troppo giusto in un contesto così lontano da me. Dopo due anni e mezzo, questa relazione è diventata una verità nella mia vita e ho ritenuto giusto celebrare questa unione, così come si è sempre fatto nella storia dell’uomo.

Uno degli episodi più felici è stato il duetto con Jovanotti in “Balla per me”. Lui è stato il mio primo idolo, la sua musica e la sua scrittura hanno scandito la mia vita. L’ho conosciuto nel 2005 ma ho sempre mantenuto una certa venerazione nei suoi riguardi. In questa canzone, che non è solo un featuring, sembra che cantiamo insieme da 15 anni. Solo che io canto lui dall’88 e lui no (ride ndr).

Ai miei fan dico di imparare a vincere come persone, di lasciar perdere le polemiche, di aspettare un lungo ma fondamentale minuto prima di reagire alle offese. Il bullismo non è ma finito ma le persone che parlano a caso ci saranno sempre. Ho imparato ad essere ironico tranne quando la presa in giro è legata alla sessualità. Mi spiace che non ci sia una legge contro l’odio. Le parole sono importanti, con le parole siamo diventati grandi nel mondo, sento il bisogno che si impari a dire le cose con intelligenza emotiva con dei tempi, dei modi e dei toni che possano portare rispetto e fare la differenza.

Raffaella Sbrescia

Tiziano Ferro dal vivo a Radio Italia Live: un set intimo per la nuova versione de “Il mestiere della vita”

Tiziano Ferro @ Radio Italia Live

Tiziano Ferro @ Radio Italia Live

A pochi giorni dall’uscita del doppio cd intitolato “Special edition Il Mestiere della vita Urban vs Acoustic”, Tiziano Ferro ha voluto regalare una performance intima ai fortunati spettatori di Radio Italia live, il programma dedicato alla musica italiana, in onda su Real Time (canale 31 del digitale terrestre free) e in contemporanea su Radio Italia, Radio Italia Tv e in streaming sul sito radioitalia.it.

«Ho riarrangiato e ricantato il disco esattamente come avrei fatto oggi», racconta l’artista agli emozionati fan che hanno preso parte al live show aggiungendo che: «Dopo lo straordinario tour negli stadi, se dovessi pensare a qualche sogno nel cassetto, penso che vorrei crearmi una famiglia mia, che mi piacerebbe lavorare con tanti giovani autori e, perché no, collaborare ancora con One Republic fino ad arrivare al mio artista preferito che, in questo momento è Ed Sheeran».

Tiziano Ferro @ Radio Italia Live

Tiziano Ferro @ Radio Italia Live

Visibilmente emozionato, Tiziano Ferro ha elaborato una scaletta speciale in cui ha voluto inserire una selezione di brani in versione urban/acustic. Il set si è aperto con quello che Tiziano definisce il brano preferito del disco, ovvero “Solo è solo una parola”. Poi un salto indietro con “E fuori è buio”: «Una canzone piccola e silenziosa, resa forte dal mio pubblico. Un brano senza complessità dal punto di vista canoro ma che, ad oggi, è uno dei più solidi del mio repertorio». Poi, il turno del nuovo singolo in arrivo “Il mestiere della vita” e di “Valore assoluto” che, in questo progetto, vede Tiziano Ferro duettare con Levante.

Tiziano Ferro @ Radio Italia Live

Tiziano Ferro @ Radio Italia Live

Immancabile la suggestiva “Potremmo ritornare”, intense le vibrazioni de “L’ultima notte al mondo”, cantatissima da tutti “Il conforto”, resa celebre dal duetto con Carmen Consoli. Chiude il live set “L’incanto”. Tiziano Ferro mette insieme i tasselli della propria carriera, riempie tutti gli spazi e mette un punto al passato. Quello che incontriamo oggi è un uomo sicuro, forte, un trascinatore che, forte della sua capacità di entrare in empatia con le persone, si avvia verso una nuova fase della sua vita e della carriera con nuovo piglio e con una manciata di desideri in tasca.

 Raffaella Sbrescia

La track list del disco:

01. ORA PERDONA Urban

02. “SOLO” È SOLO UNA PAROLAUrban

03. LA TUA VITA INTERA Urban

04. VALORE ASSOLUTO feat. Levante

05. POTREMMO RITORNARE Acoustic

06. LENTO/VELOCE Urban

07. IL CONFORTO Urban

08. IL MESTIERE DELLA VITA Acoustic

09. MI SONO INNAMORATO DI TE (Luigi Tenco)

10. VALORE ASSOLUTO Printz Board Rmx

11. NO VACANCY with One Republic

12. A TI TE CUIDO YO (LENTO/VELOZ) feat. Dasoul

 Tiziano Ferro @ Radio Italia live

Tiziano Ferro tour 2017: il racconto del secondo dei tre concerti a San Siro

Tiziano Ferro tour 2017 - Stadio San Siro

Tiziano Ferro tour 2017 – Stadio San Siro

Il tour della consapevolezza è quello che ha portato Tiziano Ferro allo stadio San Siro di Milano per ben tre concerti. D’altronde tutto è molto chiaro fin dalle prime battute dell’introduzione: “Non concedo una seconda possibilità al cinismo, all’insistenza, alla mancanza di empatia e carità. Ho smesso di perdere tempo con ciò che mi rammarica o intristisce”, dice Tiziano attraverso un messaggio pre-registrato. Dovremmo costeggiare l’altrui sensibilità – aggiunge- osservare e parlare con misura, avere il coraggio di cambiare quello che si può e vivere la vita all’insegna dell’equilibrio. Parole nobili, certo, ma sempre più difficili da mettere in pratica. L’esercizio che Tiziano Ferro cerca quindi di farci fare è quello di riavvicinarci al prossimo in modo diretto e consapevole. Dal suo canto, l’artista mette al centro del suo show internazionale la propria voce e tutto il meglio del proprio repertorio. Niente balletti e ballerini, il cantautore mette in primo piano se stesso facendosi affiancare dagli ottimi Luca Scarpa (piano e direzione), Davide Tagliapietra e Alessandro De Crescenzo (chitarre), Reggie Hamilton (basso), Christian Rigano (tastiere), Andrea Fontana (batteria). Mastodontica la struttura del palco, largo 60 metri, con due schemi led da 20 metri e una zona centrale comprensiva di uno schermo led verticale.  Giochi d’acqua, effetti scenografici e luci di pregevole qualità hanno completato la cornice di una produzione imponente.  In qualità di soldato “senza guerra”, Tiziano è sempre stato il rappresentante di chi vive una solitudine strana, una solitudine mai troppo spiacevole eppure mai cercata. Rappresentante di chi crede nell’amore dato, speso, mai reso. Rappresentante di chi è solito mettersi in un angolo a riflettere, analizzare, meditare sul passato. Ma ora è tutto diverso, c’è un capitolo nuovo da vivere e da scrivere. Certo, non mancano i rimandi alle origini, in questo senso Ferro non si risparmia assolutamente, salta da un genere all’altro spaziando tra pop, soul, r’n’b però è chiaro che nelle canzoni più recenti c’è un’energia diversa, c’è una maturità sentimentale più spessa e più consistente.

Tiziano Ferro tour 2017 - Stadio San Siro

Tiziano Ferro tour 2017 – Stadio San Siro

Un discorso a parte va fatto per le due cover proposte in scaletta: “La fine” di Nesli e “Mi sono innamorato di te” di Luigi Tenco. Tiziano si lascia ispirare da sensibilità completamente diverse eppure la sua permeabilità empatica lo mette in stretta connessione anche con mondi tanto distanti tra loro. A questo punto diventa semplice capire perché ci siano migliaia di persone che si sentono coinvolte a tal punto da commuoversi con il cuore in tumulto e con un fremito che attraversa la pelle in una caldissima serata di giugno. Poi succede che l’artista si fermi per un attimo e decida di godersi lo spettacolo che ha di fronte, che gli si illuminino gli occhi e che inviti una fan a salire sul palco per condividere con lui lo stesso tipo di privilegio. Che la ragazza salga sul palco e si lasci sopraffare dall’abbraccio di Tiziano che, alla fine, le dice: “Vai e prova a spiegare a qualcuno quello che si vede da questo palco perché io non ce la faccio”. Non ci è dato sapere cosa si provi in determinati momenti ma in ogni caso non sono mancati i sentiti ringraziamenti da parte di un artista che, con il trascorrere negli anni, è riuscito a capitalizzare le intuizioni del passato e a renderle spendibili in uno stranissimo ed incerto presente: “Sono arrivato a Milano da piccolo, quando ancora non avevo la minima idea di cosa avrei fatto. Quando 16 anni fa iniziai a cantare probabilmente non avrei mai creduto di tenere tre concerti a San Siro. Il punto comunque è che non ci credo ancora adesso. I miracoli esistono e questo è uno di quelli. Grazie a tutti voi per avermi cambiato la vita”.

Raffaella Sbrescia

La scaletta

SCALETTA:
Il mestiere della vita
“Solo” è solo una parola
L’amore è una cosa semplice
Valore assoluto
Il regalo più grande
Medley: My Steelo / Hai delle isole negli occhi / Indietro
La differenza tra me e te
Ed ero contentissimo
Sere nere
Xdono
Medley: Il sole esiste / Senza scappare mai più / E Raffaella è mia
Ti scatterò una foto
Medley: Imbranato / Troppo buono / E fuori è buio
Per dirti ciao!
La fine
Lento/Veloce
Rosso relativo
Stop! Dimentica
Xverso
Alla mia età
L’ultima notte al mondo
Mi sono innamorato di te
Incanto
Lo stadio

Bis:
Il conforto
Non me lo so spiegare
Potremmo ritornare

 

Tiziano Ferro presenta “Il Mestiere della Vita”. Intervista e recensione

Tiziano Ferro - Il Mestiere della Vita

Tiziano Ferro – Il Mestiere della Vita

“Una vita in bilico, un libro epico…. Fine primo capitolo”. Tiziano Ferro va punto e a capo con “Il Mestiere delle Vita” (Universal Music) certificato da FIMI terzo disco di platino, dopo solo quattro settimane dalla pubblicazione. Con questo nuovo album registrato tra Los Angeles e Milano con la produzione di Michele Canova, Ferro si prende il lusso di osare e di contraddirsi. Smarcatosi dalla gelosia per il foglio bianco, Tiziano si è aperto al mondo, si è lasciato ispirare da Los Angeles aprendo le porte a freschezza, vivacità e forza. “Con la serenità per accettare le cose che non riesco a cambiare e il coraggio per cambiare quelle che posso in precario ma sufficiente equilibrio. Lascio che sia, il mestiere della vita”, con queste parole Tiziano Ferro consegna questo album al pubblico che, nel corso degli anni, ha imparato ad amarne la profonda e controversa sensibilità. Oggi ritroviamo un cantautore pronto a rimettersi in gioco, ad emozionarsi e a divertirsi per primo. Dal punto di vista sonoro, l’album è caratterizzato da un ampio uso dell’elettronica e della programmazione ritmica con suoni ottenuti da beats vintage e moderni coadiuvati da sintetizzatori modulari, tanto vocoder e parentesi trap, hip hop. A trainare il disco è stato il singolo “Potremmo ritornare”, una ballata semplice e diretta, per un approccio tradizionale che non rispecchia il mood dell’album. Ci sono momenti più vicini al pop sincopato, altri in cui si gioca più sul downtempo.  Tra i brani più belli del disco segnaliamo “Il conforto”, in duetto con Carmen Consoli, “Solo è solo una parola,” in cui si Tiziano affronta magistralmente il tema della solitudine, e la title-track scritta Alex Vella, in arte Raige: “Goditi il trionfo, crea il tuo miracolo, cerca il vero amore dietro ad ogni ostacolo”; una ballata veramente potente. Non solo tormento dunque, ma anche leggerezza senza rinunciare alla profondità di cui Tiziano Ferro ha ormai fatto il suo inconfondibile marchio di fabbrica.

Intervista

Come nasce il “Mestiere della vita”?

Questo è un disco importante scritto senza starci troppo a pensare su. In quel periodo Canova aveva trasferito tutto lo studio a Los Angeles, città in cui ho anche preso una casa. Ho scritto i brani da solo, senza registrare o produrre demo insieme a lui. Ero in camera mia, cazzeggiavo, ogni tanto facevo delle cose senza la pressione di pensare che sarebbero finite in un disco.

Che tipo di responsabilità senti di avere nei riguardi di chi ti segue?

L’unica è questa: non avere paura di esporre la mia ricerca personale. All’inizio mi spaventano e mi chiudevo dietro le mie canzoni ma poi mi sono reso conto che la scrittura poteva essere utile anche per me. Ho amato questo tipo di processo, invece di mettermi in un angolo, ho assunto un atteggiamento di attacco e apertura. Non amo molto i social, tendo a non esserci troppo, scrivere è l’unico modo che conosco per vivere. Ogni tanto ho fatto salti nel buio che hanno funzionato più delle scelte a tavolino, queste canzoni nascono proprio così: con un atteggiamento più divertito e disinvolto.

Perché il disco si apre con “Epic”?

Questo capitolo suona quasi come una negazione del precedente. Ci tenevo a tracciare questa linea, è molto importante per chi ascolta capire chi c’è dietro le canzoni. L’inglese usato in questo brano è un caso, avevo in mente di farlo cantare ad un artista ma non è successo. Non sapevo neanche che l’avrei usato, il ruolo del brano è cambiato nel tempo.

Tiziano Ferro

Tiziano Ferro

Raccontaci de “Il Confronto”, in cui canti con Carmen Consoli

Carmen è la mia cantante preferita da sempre. Per una serie di suggestioni soltanto mie, la ritengo la vera erede di Mina. Possiede quel suo gusto per il canto istintivo e per la scrittura, non ho mai pensato che lei volesse scrivere una canzone con me ma ho finito con lo scoprire una persona molto simile a me. Due anni fa al Forum la presentai come la mia controparte maschile. In questa canzone cantiamo come se cantassimo insieme da 20 anni, le nostre sono voci diverse ma simili, non ci sono armonie. Il risultato è un duetto lontano dai manierismi degli ultimi anni, si evita la rincorsa all’acuto e all’urlo, non si tratta di un duetto di facciata, ci tenevo a lasciar trasparire tutto il contenuto che c’è al suo interno.

La cover del disco è piena di riferimenti…

Questa copertina mi piace tantissimo, finalmente uso il linguaggio grafico e non solo fotografico. In questo scatto è racchiuso il percorso che mi ha portato a fare questo disco: il sogno, la realtà, lo spostamento geografico, la fantasia. Los Angeles è diventata inaspettatamente lo scenario di questo disco, ci ho messo 10 anni per capirla e per trovarmici discretamente. Devi vivere quella zona per capirla, se ci vuoi fare delle cose, lì le puoi fare, i musicisti vogliono suonare con te, gli autori ti danno ascolto ma soprattutto realizzano le cose. Da noi si parla, lì si fa. Questa cosa all’inizio mi ha spiazzato, sono sempre stato molto geloso della pagina bianca, invece qui ci sono sessioni di scrittura con altre persone, un fatto che non era mai successo e con autori giovani per di più. La cosa che più è piaciuta è che il mio percorso è stato quasi quello di tutor. Mi hanno inviato dei demo, li ho ascoltati, li ho aiutati a semplificare il linguaggio, a pulire un po’ l’atteggiamento in studio. Alla fine sono stati loro ad aiutare me, a rinfrescarmi, a rinvigorire la mia voglia di fare le cose. Ecco cosa metto in evidenza nella cover del disco. Esporsi agli altri e non sottrarsi: questo è il Mestiere della Vita.

Che idee stai maturando per il tour?

Succederà qualcosa di diverso, nella mia testa da fan che va ad un concerto del proprio artista preferito, immagino un live al servizio della musica e dello spettatore. Non ho mai fatto tour egoriferiti quello che deve emergere è il ricordo, la riflessione, la possibilità di rivivere delle esperienze attraverso le canzoni più importanti. In questo caso ci sarà anche il disco nuovo e, come ogni volta, sfoglieremo un album fotografico partendo dal passato. Non comprendo gli artisti che riducono i pezzi di maggiore successo ad un medley, lo considero un atto di autolesionismo, non c’è niente di più bello che vedere le persone che ti restituisco lo stesso messaggio in sincrono, un fatto che non si può descrivere a parole!

Cosa racconti nel brano di chiusura “Quasi quasi”?

Per credere alle cose che succedono devo confrontarmi, è difficile esistere come persona solitaria, lo specchio sono le persone che ho intorno. Per questo motivo ho abbassato i ritmi della mia vita, avevo perso i contatti con i miei amici e parenti, c’erano momenti in cui ero in un posto bellissimo ma non c era nessuno di quelli che io volevo accanto a me, non aveva senso fare un milione di cose senza poterle condividere.

Tiziano Ferro

Tiziano Ferro

A chi ti sei rivolto in “Casa è vuota”?

Questo è uno dei primi pezzi che ho scritto quando ho capito che Los Angeles era un angolo di mondo che poteva darmi qualcosa in più- Ho scritto il testo di getto ma ci tengo a dire che la rabbia fa parte di una fase di passaggio e di cambiamento. Non credo nell’ odio, credo nella zona grigia tra la serenità e il fastidio, non riesco a provare rancore, posso chiudere rapporti e relazioni amorose amichevoli e familiari ma posso farlo con serenità, passo la fase grigia ma poi vado avanti.

Come vivi questa Italia?

Sono andato in America nel momento peggiore per gli americani, per la prima volta immersi in un mare d’umiltà. Sono anni che vivo all’estero ma non sono mai andato veramente via da qua, prima vado poi torno, questa è la mia peculiarità ma forse anche la mia condanna.

Qual è il vero fulcro di “Potremmo ritornare”?

Ricordo esattamente dov’ero quando ho scritto questo brano. Al contrario degli altri è il frutto di un lungo lavoro. In questo caso ho fatto una cosa che non facevo da tanto, ho preso la musica e ho scritto il testo da zero senza nemmeno una parola da parte. Non si tratta di una canzone d’amore, è una canzone che parla di ritorno e l’ho scritta pensando a una persona che non c’ è più.

Che rapporto hai con la paura?

Non auguro a nessuno di fare scelte per paura. La verità è che bisogna imparare un po’ ad aspettare, alla fine le cose tornano ad essere centrate nella maniera giusta, non bisogna mai lasciare che la paura diventi la principale consigliera, ti dà sempre la versione sbagliata delle cose.

 Raffaella Sbrescia

TRACKLIST

  1. Epic
  2. Solo è solo una parola
  3. Il mestiere della vita
  4. Valore assoluto 
  5. Il conforto (feat. Carmen Consoli)
  6.  Lento / Veloce 
  7.  Troppo bene (Per Stare Male) 
  8. My Steelo (feat. Tormento)
  9.  Potremmo ritornare 
  10.  Ora perdona 
  11.  Casa è vuota 
  12.  La tua vita intera 
  13.  Quasi quasi 

Video; Potremmo Ritornare

 

Questo il calendario ufficiale di TIZIANO FERRO TOUR 2017:

11 giugno                    LIGNANO (UD)       Stadio Teghil

16 giugno                    MILANO                    Stadio San Siro

17 giugno                    MILANO                    Stadio San Siro

21 giugno                    TORINO                     Stadio Olimpico

24 giugno                    BOLOGNA                Stadio Dall’Ara

28 giugno                    ROMA                        Stadio Olimpico

30 giugno                    ROMA                       Stadio Olimpico – nuova data!

5 luglio                          BARI                          Arena della Vittoria

8 luglio                          MESSINA                 Stadio San Filippo

12 luglio                        SALERNO                 Stadio Arechi

15 luglio                         FIRENZE                 Stadio Franchi

Ascolta qui l’album:

Giordana Angi: “Tiziano Ferro ha creduto in me, ora posso farvi vedere chi sono”

Giordana Angi

Giordana Angi

Autrice, interprete, dj e musicista, Giordana Angi è originaria di Latina è ma nata in Francia e scrive in tre lingue italiano, francese e inglese. “Chiusa con te (xxx)” è il primo brano dell’artista pubblicato su etichetta Sugar e prodotto da Tiziano Ferro. “Chiusa con te (xxx)” è un brano r’n’b che fonde la tradizione alle nuove sonorità. Un beat minimale scandisce un testo esplicito e sensuale che racconta di una notte travolgente passata sul dancefloor.

Intervista

Giordana, perché scrivi canzoni?

Le mie canzoni sono il frutto della voglia di scrivere non per un pubblico ma per consentirmi di essere sempre in contatto con me stessa. Nonostante tutto quello che mi è successo, questo è sempre stato il mio punto di riferimento. Solo dopo aver completato la scrittura di un pezzo mi ritrovo a capire che si tratta di una canzone che magari qualcuno sta aspettando.

Da dove nasce l’esigenza di trascrivere quello che senti?

Mi ricordo che ho preso per la prima volta la penna in mano per scrivere qualcosa di mio quando avevo 11 anni. Ero reduce dall’ennesimo trasloco, mia madre è stata assistente di volo e per questo motivo abbiamo viaggiato tanto. Il passaggio dalla quinta elementare alla prima media mi ha vista passare dall’Italia alla Francia; quella è stata la molla che mi ha spinto a cominciare a scrivere.

Come è arrivato l’incontro con Tiziano Ferro?

Gli ho inviato un demo contenente tre tracce e una lettera di presentazione circa due anni e mezzo fa ma ero convinta che non l’avrebbe mai ascoltato; sarà per questo che dimenticai di allegare i miei recapiti al plico! A dispetto dei miei presentimenti, Tiziano mi ha cercata, non senza difficoltà, e mi ha detto che non gli era mai successo. Successivamente abbiamo scritto altre canzoni, mi diceva sempre quello che pensava e nel frattempo cercava di capire chi potesse credere in me quanto lui; alla fine è arrivata Sugar.

Cosa ci racconti del brano “Chiusa con te”?

Questa canzone è nata alle Maldive durante i tre mesi che ho lavorato lì. E’ nata di notte ma l’ho chiusa nel computer per poi tirarla fuori solo in Sugar, quando mi è stato chiesto se avevo scritto altre cose. Per quanto riguarda la base l’obiettivo era fare qualcosa che non fosse convenzionale, almeno in Italia. Per questo un grazie va a Tiziano perché comunque è lui che ha sposato la mia causa con un brano che esce dal coro.

A proposito della concezione della scrittura come metodo di connessione per te stessa, quali sono le tue influenze?

Per quanto riguarda le influenze musicali, aldilà di quelle pop, Tiziano è sempre stato diverso dagli altri con brani come “Xdono”, “Perverso”, conservo tutti i suoi singoli! Mi piace anche Pharell e devo dire che anche l’ultimo lavoro di Justin Bieber mi ha piacevolmente sorpreso.Recentemente ho ascoltato anche molta musica classica alternativa e mi è piaciuta tantissimo!

Hai frequentato anche delle lezioni, cosa ti hanno lasciato?

Innanzitutto un amore sconfinato per artiste immense come Areta Franklin, Nina Simone, Ella Fitzgerald. L’approccio alla musica è fondamentale e a me quella esperienza ha lasciato la consapevolezza che, per quanto sia bello sperimentare, è giusto conoscere le regole, partire da basi solide e applicarsi sul serio.

Ci sono state esperienze lavorative che ti hanno forgiata nel tempo?

Certo! Due anni fa lavoravo a Palermo, grazie alla mia conoscenza del francese avevo trovato un piccolo impiego e di sera andavo a cantare. Lavoravo 20 ore al giorno guadagnando pochissimo…uno dei pochi che mi è sempre rimasto a fianco è stato proprio Tiziano, qualunque cosa gli mandassi da ascoltare, lui c’era sempre!

Cosa significa per te essere una dj?

Mi piace molto giocare con le basi, posso far capire alla gente qual è il mio gusto; trovo che sia il modo migliore per raccontarmi senza cantare.

E il disco?

Ci stiamo lavorando, dovrebbe uscire il prossimo inverno…

 Raffaella Sbrescia

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Video: Chiusa con te (XXX)

La musica non si deve fermare: Tiziano Ferro riaccende i cuori del Mediolanum Forum con il suo live.

Tiziano Ferro live @Mediolanum Forum Milano ph Francesco Prandoni

Tiziano Ferro live @Mediolanum Forum Milano ph Francesco Prandoni

“Le regole del terrore non sono casuali. Quei ragazzi celebravano qualcosa di meraviglioso: la grandezza immacolata di una rivoluzione di passione e libertà che ci ha cambiato la vita e che chiamiamo musica. Per questo è necessario tenere accesi i palchi e non abbassare il volume, perché morire vuol dire anche smettere di sognare… La musica non si deve fermare.” Questo il  messaggio audio con cui Tiziano Ferro ha fotografato il suo pensiero in merito ai tragici fatti accaduti a Parigi. Queste le parole con cui l’artista ha inaugurato la prima delle due date al Mediolanum Forum di Assago incluse nella tranche europea del suo tour. Materializzandosi nel suo elegantissimo smoking Tiziano dà vita ad un sogno animato da sentimenti puri e genuini. Fotogrammi di pensieri e di ricordi si susseguono a piè sospinto mentre coloratissimi e spettacolari fasci di luci e di laser impediscono alle iridi degli occhi di riempirsi di lacrime. “Xdono”, “La differenza tra me e te”, “Sere nere”, “Troppo buono”, “Indietro”, “E fuori è buio”, “Imbranato”, “Il regalo più grande” sono le gemme che Tiziano tira fuori una dopo l’altra dal suo forziere spostandosi con disinvoltura tra presente e passato. Le sue canzoni riescono a creare una naturale empatia con il pubblico, sono in grado di raccontare tante storie e questa è probabilmente la più grande forza del repertorio di Tiziano. “Questo palazzetto mi fa capire perché sto al mondo, fino a quando ci sarà il mio nome fuori a questo palazzetto, sarò felice di fare questo mestiere. Se questa sera siete qua, vuol dire che siamo sulla stessa linea d’onda”, ha spiegato l’artista al suo calorosissimo pubblico.

Tiziano Ferro live @Mediolanum Forum Milano ph Francesco Prandoni

Tiziano Ferro live @Mediolanum Forum Milano ph Francesco Prandoni

Non solo giochi di luci ma anche tanti cambi d’abito e momenti coreografici per Tiziano che, nell’intento di mostrarsi padrone del palco a 360 gradi, non si è assolutamente risparmiato. Poco importano le imprecisioni vocali, Tiziano si cimenta nel ballo con tanto di cappello nero in testa e corpo di ballo al suo fianco:  “Senza scappare mai più”, “Perverso”,  “L‘Olimpiade”, “Il vento”, “Hai delle isole negli occhi” e poi la speciale dedica alla città di Milano conL’Amore È Una Cosa Semplice” non lasciano tregua al pubblico immerso in un vortice di emozioni.

Intensa anche l’interpretazione di “Ti Scatterò Una Foto”, arricchita da uno speciale sfondo stellato. A stemperare i toni è la dance di “E Raffaella È Mia”, tutto il Forum si alza in piedi, compresa la tribuna, è il momento di distendere un attimo i nervi. Se con “Rosso relativo” si canta a squarciagola, sulle note di “Per dirti ciao” si ripiomba tra le lacrime con un videoclip in cui  Tiziano Ferro ringrazia amici e fan, per l’affetto che gli hanno sempre regalato in questi anni di carriera sulle note di “Alla mia età”.  Il video si  conclude con una frase tanto semplice, quanto immensa: “In amore vince chi fugge… Io no!“.

Tiziano Ferro live @Mediolanum Forum Milano ph Francesco Prandoni

Tiziano Ferro live @Mediolanum Forum Milano ph Francesco Prandoni

Tiziano si mette in gioco con coraggio e generosità. L’ultima parte della scaletta lascia spazio a “La Fine”, struggente e fortunatissimo brano di Nesli. Poi c’è l’ultimo singolo “Lo Stadio”, il grande classico “Non Me Lo So Spiegare” e, per concludere, l’esemplificativa magia di “Incanto”. “Dio, concedimi la serenità di accettare le cose che non posso cambiare, il coraggio di cambiare le cose che posso e la saggezza per conoscerne la differenza”; la preghiera  della serenità  scritta da Reinhold Niebuhr è il migliore augurio che Tiziano Ferro potesse fare a se stesso e al suo pubblico: “Questo era quello che volevo, questo è quello che rispondo a chi voleva che non facessi questo concerto”, ha spiegato l’artista. E allora, avanti, teniamo accesi i cuori non lasciamo che la nostra fiamma si spenga.

Raffaella Sbrescia

La scaletta del concerto

Xdono

La differenza tra me e te

Sere nere

Troppo buono

Indietro

E fuori è buio

Imbranato

Il regalo più grande

Scivoli di nuovo

Il sole esiste per tutti

Senza scappare mai più

Stop! Dimentica

Xverso

L’olimpiade

“Il vento”

Hai delle isole negli occhi

Ed ero contentissimo

L’amore è una cosa semplice

Ti scatterò una foto

Ti voglio bene

Le cose che non dici

E Raffaella è mia

Rosso relativo

L’ultima notte al mondo

Per dirti ciao!

Alla mia età

La fine

Lo stadio

Non me lo so spiegare

Incanto