X Factor 9: la revolution delle band, la carica dei 4 giudici musicisti e l’adrenalina della gara

La giuria di X Factor 9

La giuria di X Factor 9

L’attesa per X Factor 2015  si fa vibrante. Con la conferenza stampa di presentazione, sono emerse tutte le novità del programma più amato dal pubblico.  Anno dopo anno, X Factor cresce e convince e, a tal proposito, i numeri parlano chiaro: nel 2014 lo show di Sky ha raccolto 1,2 milioni di spettatori medi a puntata (+ 45% rispetto alla precedente edizione). Due i milioni di persone che hanno seguito la finalissima che ha decretato la vittoria di Lorenzo Fragola (share dell’8%). Numeri stellari anche sui social: i tweet dedicati a X Factor 2014 sono stati ben 2,4 milioni, tangibile testimonianza non solo della forte affiliazione del pubblico ma anche della cura maniacale di ogni minimo dettaglio da parte della produzione del programma. Caratterizzato da un’interattività capillare e da una forte vocazione internazionale, il talent show riparte dalla novità più importante: la giuria dei giudici sarà composta per la prima volta da quattro musicisti, persone che vivono di musica e che la conoscono a fondo: Elio, Fedez, Mika e Skin saranno i mattatori di un’edizione che raggiunge una nuova completezza grazie all’inserimento delle band musicali. Dopo una meticolosa ricerca e migliaia di casting,  X Factor 9 partirà proprio dalle audizioni, aggiungendo una puntata in più, con l’intento di coinvolgere il pubblico in  un colorato viaggio tra volti, storie e sogni. Per il quinto anno consecutivo sarà Alessandro Cattelan a svolgere il ruolo di Virgilio all’interno del programma: “Di anno in anno i concorrenti sono sempre più consapevoli, più preparati, più pronti. Quest’anno si respira un bel clima e per quanto mi riguarda non vedo l’ora di ripartire.  Luca Tommassini mi ha cercato lo giugno scorso per farmi proposte sempre più spettacolari ma, per ora, non l’ho ancora sentito e dunque non so se ci ha ripensato oppure mi farà una sorpresa”.

La new entry più attesa è sicuramente Skin, la celebre pantera del punk, inimitabile voce degli Skunk Anansie: “Trovo molto interessante trovarmi in una situazione come questa. Conosco molto di musica anche se ho ancora parecchie difficoltà con l’italiano. Ho molto rispetto per tutti i miei compagni di giuria, io sono più underground per cui abbiamo diversi punti di vista, in ogni caso mi piace il fatto che siamo tutti musicisti. Per me l’X Factor è  qualcosa di speciale, di insolito, di unico. Il fatto che quest’anno ci saranno anche le band rappresenta una importante opportunità per poter intraprendere un percorso serio. Questo programma offre per pochi mesi tutto quello di cui un artista normalmente necessita, sarà importante riuscire ad ascoltare, imparare e mettere in pratica tutto nel miglior modo possibile”.

Un’altra garanzia di divertimento sarà la presenza di Elio: “Sono tornato per una serie di ragioni: In primis per il fatto che ci saranno i complessi, mi piace dirlo in italiano e non inglese, anche perché io faccio parte di uno che non si scioglie (ribadendo il concetto a più riprese). Sono abituato a vivere, suonare, lavorare con altra gente e a questo aggiungo che i gruppi di sole voci mi lasciavano la sensazione che mancasse qualcosa. Poi c’è Skin, la mia cantante preferita in assoluto. In giuria c’è una atmosfera leggera, che sa quasi di scampagnata e mi piace questo clima. Infine l’ edizione italiana di X Factor viene vista altrove come un centro sperimentale,  questo mi fa sentire al centro di un laboratorio dove si offre qualcosa di nuovo”.

Oggetto di entusiastico clamore anche Mika, sempre più amato dal pubblico italiano per la sua spiccata sensibilità: “Ho iniziato con la stessa paura che ora ha Skin nella pancia. Sono passato attraverso una serie di emozioni contrastanti ma, piano piano, ho preso sempre più confidenza con la lingua e ho potuto esprimermi. Tra noi quattro c’è una bella sintonia: possiamo divertirci, essere stupidi senza pregiudizi, litigare, parlare di musica e politica.  A parte ciò, tra un pò partirà la gara vera e propria e si questo si percepisce in maniera forte e chiara: X Factor senza gara non sarebbe la stessa cosa. Per vincere occorrono incoscienza e freschezza”. Mika è sicuramente il più diretto tra i 4 giudici: “Noi giudici litighiamo su tutto, dalla musica alla pasta alla politica, ma in totale amicizia. Se mi chiedete se questo clima è frutto dell’assenza di Morgan vi dico che eravamo sereni anche con lui. Magari adesso è più serena la produzione”, dice con schietta ironia. Un passaggio dedicato anche a Lorenzo Fragola, vincitore dell’ultima edizione: “Recentemente Lorenzo Fragola è venuto al mio concerto di Taormina e siamo stati insieme a chiacchierare fino alle prime luci del m attino, è rimasto sempre lo stesso ma  ha ansia e mancanza di pazienza, entrambe cose essenziali per crescere. La sua testa non si è gonfiata ma le ambizioni sì e questo è ciò che serve”.

Particolarmente carico anche Fedez: Mi sento meglio rispetto allo scorso anno, la mia prima apparizione non me la sono goduta, vivevo X Factor solo come un lavoro, ora mi diverto di più e comincio anche a conoscere Mika, siamo usciti insieme, abbiamo fatto musica insieme e tutto questo ha contribuito ha rendermi più sereno. Allo stesso tempo, però, la figura del rapper non è ancora stata ben metabolizzata dal pubblico, si guarda più al canto che alla stesura dei testi. A questo aggiungo che c’è ancora una reticenza ad apparire in un contesto televisivo da parte dei rapper”.

Tutto e pronto, dunque, l’appuntamento è per domani 10 settembre su Sky con le attesissime ed esilaranti audizioni, quest’anno commentate dall’amata Mara Maionchi con il suo “Mara dixit” e con “Extra Factor”, poi si partirà con i live in diretta da Milano il prossimo 22 ottobre.

Raffaella Sbrescia

Madh presenta “Madhitation”: un esordio internazionale tra flussi orientali e correnti elettroniche

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 Marco Cappai, in arte Madh, è un giovane artista sardo che, a pochi mesi di distanza dalla sua partecipazione all’ultima edizione di X Factor, presenta “Madhitation”, un album che  non solo segna il suo esordio discografico ma decreta, a tutti gli effetti, l’affermazione di un nuovo filone musicale in cui la parola chiave è contaminazione. A caratterizzare ogni singola traccia contenuta nell’album sono le ispirazioni musicali di cui Madh ha tratto l’essenza da connettere ai suoi testi decisamente eterei, astratti e concettuali.  Muovendosi dal pop al rap, dall’Hip Hop al Reggae, dalla Drum and Bass alla Dancehall, Madh ha lavorato all’album in tempi ristretti senza, tuttavia, rinunciare alla ferma di intenzione di realizzare un lavoro di respiro internazionale. Aperto a mille interpretazioni e fluide immedesimazioni, “Madhitation” si presta ad un ascolto ludico e sorprendente. Melodie lineari e complesse si alternano ad intense incursioni di drum & bass finalizzate alla metaforizzazione di contrapposti stati d’animo. Durante l’incontro con la stampa, negli uffici Sony Music a Milano, Madh ci ha raccontato nel dettaglio le fasi di realizzazione di un lavoro che rappresenta soltanto il primo passo di un percorso artistico decisamente più articolato.

 Durante la tua partecipazione ad X Factor ti sei distinto per la scelta di brani molto diversi tra loro, anche per genere. Potremmo considerare questo album come la continuazione di un percorso che avevi già intrapreso con “Experimental”?

Sì, già in quel periodo cominciavo a scrivere a prendere ispirazione da tanti generi diversi e ho mantenuto la voglia di contaminazione anche in questo album.

Come spieghi la presenza di tanti elementi di rimando al mondo e alla musica orientale?

 Sono sempre stato affascinato dalla cultura orientale. Già durante i primi anni dell’adolescenza ho maturato una forte passione per il Giappone, sono un disegnatore, mi piace l’arte orientale e ho studiato lingua giapponese da autodidatta. Successivamente ho ampliato questa passione interfacciandomi anche con le altre culture orientali soprattutto quelle di Cina e India che rappresentano appieno il mio modo di pensare le cose. Mi piace il fatto che questa passione si rifletta all’interno della musica che creo.

Il discorso riguarda anche quello religioso?

Da poco più di due anni mi sono avvicinato al buddhismo anche se intendo questa religione più come una filosofia di vita. Non pratico, però molti aspetti di questa filosofia rappresentano il mio modo di pensare.

Recentemente sei tornato in Giappone e hai conosciuto anche Justin Bieber. Ci racconti questa esperienza?

Sono stato invitato a un evento organizzato da Calvin Klein a Hong Kong in qualità di influencer, in rappresentanza dell’Italia. Ho conosciuto diverse persone importanti tra cui anche Justin Bieber ma è stato un incontro molto veloce.

Madh ph.  Iconize

Madh ph. Iconize

Cosa è successo da X Factor ad oggi? Come hai lavorato al disco?

In verità non ho mai avuto una vera e propria pausa perché ho iniziato subito un club tour con 50 date da gennaio a maggio. In quei mesi non ho avuto tanto tempo per lavorare al disco, ho potuto lavorarci seriamente solo dopo la fine del club tour, da maggio a giugno. Al suo interno ci sono brani che avevo già scritto prima di X Factor, parte dell’album era già stata scritta però ho rivisitato tutto.  A mettermi pressione sono state le tempistiche di realizzazione perché chiudere 13 tracce in 2 mesi non è stato semplice, soprattutto visto il gran numero di collaborazioni presenti.

Come mai i featuring inseriti sono tutti con artisti sardi?
Una delle motivazioni principali è sicuramente la mancanza di tempo sufficiente. Avrei ugualmente ingaggiato questi artisti ma, con più tempo a disposizione, forse avrei potuto lavorare anche con persone non sarde. In ogni caso penso che la Sardegna sia molto valida a livello musicale e ho scelto coloro che secondo me potevano dare un tocco di originalità all’album.

Fedez è supervisore artistico del disco.

Sì ma non mi ha mai imposto nulla, mi ha lasciato esprimere al 100%, così come successo all’interno del talent, d’altronde. Devo molto a lui perché tra l’altro mi sta aiutando a promuovere il mio progetto ove e quando possibile. Di questo progetto ha sentito tutto e, anche se lui appartiene a un ambito musicale molto diverso dal mio, è interessato a tantissimi altri generi. Mi dà sempre molti consigli, primo tra tutti quello di scrivere sempre a prescindere dal giudizio degli altri.

Qual è il tuo sogno in questo momento?

Vorrei condividere la mia arte con il resto del mondo. Proprio ad Hong Kong ho fatto ascoltare parte del materiale a un po’ di persone e nessuno credeva fosse stato prodotto in Italia. Non rinnego di essere italiano ma ciò che voglio fare si addice di più al mercato internazionale, quindi spero di promuovere l’album anche al di fuori dell’Italia

A quale target di pubblico si rivolge la tua musica?

Sui miei social noto la presenza di persone di diverse fasce d’età. Non credo di avere un target univoco, sono più i giovani a seguirmi, senza dubbio, ma penso che anche gli adulti possano essere interessati a ciò che propongo.

Madh durante l'incontro con la stampa a Milano

Madh durante l’incontro con la stampa a Milano

Per diversi brani mi sono affidato al mio produttore storico Mitch (Michele Figus, ndr) che aveva già lavorato con me all’EP del 2013 Experimental.  Ho scelto di essere affiancato da Mitch perché è con lui che ho iniziato a fare musica e mi capisce artisticamente. La cosa più bella di questo disco è che ho fatto quello che volevo realmente fare.

A cosa leghi la scelta di  aver voluto inserire nell’album anche un brano in italiano?

“Vai” nasce da una sfida personale: non avendo mai proposto al pubblico un pezzo in italiano volevo ci fosse. Scrivere in italiano è molto più complicato rispetto all’inglese sia a livello di metrica sia per quel che riguarda il dare un senso a ciò che si dice, soprattutto per me che ho una scrittura decisamente astratta. Sono abbastanza soddisfatto del risultato ma per adesso non ho in mente di realizzare un disco completamente in italiano.

Stupisce, ed è stata spesso oggetto di critiche, la tua singolare pronuncia inglese…

La mia passione per l’inglese è nata durante il percorso scolastico, ma non ho mai seguito corsi specifici, sono un autodidatta. Mi è capitato di svegliarmi pensando in inglese a volte, è la lingua con cui mi esprimo meglio. La mia pronuncia nasce dalla contaminazione. I miei ascolti partono dal british soul, in particolare Amy Winehouse, una musa per me, passando poi per l’elettronica, il reggae. Il mio accento è un mix fra quello british e quello giamaicano, ma ci tengo a sottolineare che non sono un’eccezione, ci sono molti artisti che ascolto che fanno il mio stesso lavoro sulla lingua. Voglio che il mio inglese si faccia notare, voglio che si capisca che sono io a pronunciarlo.

In “Triangle” due flussi contrapposti completano un concetto unico…come ti è venuta questa idea?

Ho unito due generi distanti seguendo l’idea di un processo compensativo. Nel caso specifico di questo brano la parte iniziale è molto più calma e rilassata: l’obiettivo è capire cosa sono e dove voglio arrivare. Nella seconda parte il brano si evolve fino ad arrivare alla drum & bass, che rappresenta la propria realizzazione individuale .

Come mai hai inserito nel disco due versioni di “Sayonara”?

Ho inteso “Sayonara” come l’inizio di qualcosa, in quanto inedito di lancio. Visto che si tratta del brano rimasto maggiornamente impresso nella mente del pubblico, ho voluto realizzarne una versione acustica perchè molti non ne hanno inteso il senso. Se ascoltato con un altro mood, è più facile percepirne il più profondo significato.

Che farai nell’estate 2015?
Parto con gli instore. Poi ho date ad agosto e punto a un club tour invernale.

Raffaella Sbrescia

Video: Gong ft. The Strangers

La tracklist

Tracklist “Madhitation”

1 – Sayonara

2 – Boomerang

3 – Triangle

4 – Gong feat. The Strangers

5 – River

6 – Tree feat. Anna Tifu

7 – Eyes On You

8 – Powa-Faya

9 – Kyoto Mind feat. Train To Roots

10 – Vai

11 – She feat. ArpXP

12 – Madhitation feat. The Strangers & Lukra

13 – Sayonara (acoustic version)

Pop-Hoolista Summer Tour: l’irriverente party di Fedez & Friends al Carroponte di Sesto San Giovanni

Fedez

Fedez

“Per quanto potrai guadagnare le tue debolezze resteranno un lusso che non ti potrai mai permettere di ostentare”, canta Fedez in “L’hai voluto tu”, una delle canzoni più intense e più intime del suo irriverente repertorio, proposta al pubblico anche in occasione del concerto sold out dello scorso 23 giugno al Carroponte di Sesto San Giovanni. Giunto a ridosso di un periodo piuttosto complesso per Fedez, il live lombardo ha rappresentato un banco di prova particolarmente importante per il controverso artista. A testimoniarlo le  sue lacrime di commozione a fine concerto e la massiccia presenza di ospiti con lui sul palco. L’amico e socio in affari J Ax, on stage per cantare “Maria Salvador” con Il Cile; Malika Ayane protagonista del duetto sulle note di “Sirene”, l’habituèe Francesca Michielin per dare vita alle amate hits “Magnifico” e “Cigno Nero” e il giovane Madh, che ha presentato al pubblico l’originale brano intitolato “Gong”, preludio del nuovo album in uscita.

Aprendo le porte del suo show agli amici, Fedez amplia anche una prospettiva più esaustiva sulla contemporaneità musicale e socio-culturale del nostro paese. A dispetto del fatto che il suo pubblico sia composto da tanti bambini e adolescenti, le sue canzoni e soprattutto le parentesi parlate del suo Pop-Hoolista Summer Tour contengono riferimenti, tematiche e ragionamenti che lasciano trasparire intelligenza, arguzia e audacia. Con un live davvero molto simile a quello proposto durante la fortunata trance di concerti tenuti nei palazzetti italiani, Fedez ripercorre le tappe della propria discografia arricchendole di spunti, approfondimenti, vistosi accenni polemici ed invadenti scenografie. L’intento di Fedez è quello di far ragionare il pubblico attraverso una cascata di rime non sempre comode. Il suo esporsi è sintomatico di un’onesta intellettuale difficilmente riscontrabile altrove e, per questo, meritevole del nostro plauso.

Raffaella Sbrescia

Setlist

Pop-Hoolista

Generazione Bho

Cardinal Chic

Pensavo Fosse Amore

Love Cost

Voglio Averti Account

Olivia Oil

Amore Eternit

Sirene Ft Malika

Medley Blink 182

Non c’è Due Senza Trash

Look at Me Now (special Vivian)

Alfonso Signorini

Vivere in Campagna Pubblicitaria

L’hai Voluto Tu

Si Scrive Schiavitù

Faccio Brutto

Polaroid

Magnifico ft. Francesca Michielin

Cigno Nero ft. Francesca Michielin

Maria Salvador   J Ax feat Il Cile

Gong Madh

Ti porto Con Me

L’arte di Accontentare

Pop Hoolista tour, il trionfo del concept show di Fedez a Milano

 

Fedez live @ Mediolanum Forum Assago ph Francesco Prandoni

Fedez live @ Mediolanum Forum Assago ph Francesco Prandoni

Provoca, diverte, informa, destabilizza, emoziona: lui è Federico Leonardo Lucia, in arte Fedez, che, grazie ad uno show al vetriolo, retorico per scelta, segna il debutto del suo “Pop-Hoolista tour” con un sonoro doppio-sold out al Mediolanum Forum di Assago a Milano. Dopo la riuscita anteprima di Rimini, ben 26000 anime sono accorse alla corte del rapper milanese che, tra monologhi, video, visual animati, guest star ed effetti scenografici giganteschi, conferma di essere un brillante ed ambizioso imprenditore di se stesso. Rispettando l’intenzione di approfondire e sviluppare i concetti del disco, Fedez non lascia niente al caso. Ad inaugurare lo show è un irriverente comizio elettorale, seguito da clip televisive con le critiche indirizzategli da Matteo Salvini e Maurizio Gasparri, alternate alle confortanti parole di sostegno di Alessandro Di Battista e Dario Fo. Populismo, incoerenza, meritocrazia, qualunquismo, conformismo sono i concetti, introdotti dalla voce di Francesco Pannofino, perfetti per inondare il pubblico di input su cui poter fare mente locale sull’attuale stato delle cose.

Fedez live @ Mediolanum Forum Assago feat. Noemi  ph Francesco Prandoni

Fedez live @ Mediolanum Forum Assago feat. Noemi ph Francesco Prandoni

Sorprendente anche il contributo video di Francesco De Gregori che sa di investitura: “Io guardo solo l’autenticità di quello che fanno gli artisti, chi si concentra sulla coerenza spicciola spesso è invidioso”.  Fedez spara le sue cartucce migliori senza soluzioni di continuità in uno show di stampo dichiaratamente internazionale: l’imponente struttura circolare del palcoscenico, i maxischermi, le imponenti scenografie e forte versatilità dei contenuti proposti confermano le ambizioni di un artista mai uguale a se stesso. Tra tutti gli elementi proposti in scaletta, colpisce l’invettiva contro l’opulenza del clero in “Cardinal Chic”, accompagnata da un crocifisso incastonato in un gigantesco Rolex. Decisamente riuscito il medley dedicato alle mille sfumature dell’amore: si va dal sesso per interesse (‘Pensavo fosse amore e invece…’), ispirato alla figura di Nicole Minetti, all’amore nel tempo della crisi (‘Love cost’), passando per le relazioni virtuali (‘Voglio averti account’), l’amore da fumetto (‘Olivia Oil’) e l’amore vero, sancito dall’applauditissimo duetto con Noemi sulle note de ‘L’amore eternit’. L’anima punk di Fedez salta fuori con il tribute ai Blink 182, mentre il picco satirico arriva con il massacro del palinsesto televisivo scandito da ‘Non c’è due senza trash’, arricchito dalle divertenti gigantografie dei volti di Fede, Vespa, Belen, De Filippi intorno al santino di Barbara D’Urso, raffigurata nelle vesti della Madonna.

Fedez live @ Mediolanum Forum Assago ph Francesco Prandoni

Fedez live @ Mediolanum Forum Assago ph Francesco Prandoni

A completare la velenosa triade di canzoni ispirate alla tv  sono ‘Alfonso Signorini’ e ‘Vivere in campagna pubblicitaria’, cantate da Fedez, prima nelle vesti di Superman in tenuta rosa fluo,  poi travestito da gigantesco assorbente macchiato. A risollevare gli animi più sensibili è il brano più intenso dell’interno concerto; stiamo parlando di  ’L'hai voluto tu’, una bellissima canzone di stampo cantautorale, suonata alla chitarra acustica dallo stesso Fedez. Particolarmente significativo anche l’inno politico ‘Si scrive schiavitù si legge libertà’. Pubblico in delirio con il momento hit: Francesca Michielin sale sul palco con Fedez per cantare  ’Magnifico’ e ‘Cigno Nero’, in un palazzetto illuminato a giorno dai flash degli smartphone. Scroscianti applausi anche per il neo vincitore di X Factor Lorenzo Fragola, chiamato ad eseguire ‘The Reason Why’, per decretare il trionfo del brand Fedez. Gran finale con tutti gli ospiti della serata sul palco per ballare sulle note dance di “ Ti porto con me” mentre Fedez si lancia sul pubblico in una bolla di pvc trasparente in uno stage diving fuori dagli schemi. In chiusura un saluto 100% populista:”Non siete voi che dovete sognare di diventare come me – dice – sono io che devo sperare di rimanere come voi”.

Raffaella Sbrescia

La scaletta

Pop-Hoolista

Generazione Boh

Cardinal Chic

Pensavo fosse amore

Love Coast

Voglio averti account

Olivia Oil

Amore Eternit

Sirene

Medley Jet set su base Blink 182

Non c’è due senza trash

Duetto Vivian

Alfonso Signorini

Vivere in campagna pubblicitaria

L’hai voluto tu

Si scrive schiavitù si legge libertà

Faccio Brutto

Polaroid

Magnifico

Cigno Nero

Ti porto con me

Fedez è il nuovo volto della campagna Sisley: “Sono passato dall’essere un “coso dipinto” a modello”

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Carismatico, comunicativo, iconico, il rapper milanese Fedez, all’anagrafe Federico Leonardo Lucia, si conferma sempre più personaggio mediatico dell’anno diventando il nuovo volto della campagna Sisley per la PE 2015. Sisleystories è, infatti, il titolo dell’intervista “visiva” di cui Fedez è protagonista insieme alla fidanzata Giulia Valentina, sexy studentessa di economia in Cattolica. Con le loro vite appassionate e fuori dagli schemi i due giovani sono stati scelti per incarnare ed interpretare il concept del marchio attraverso una serie di domande le cui risposte sono le immagini stesse della campagna. Realizzato a Milano da Factory 27, il progetto porta la firma del fotografo americano Wayne Maser, ritrattista acuto, dallo stile essenziale, amante del bianco & nero. Ricoperto di tattoo, occhi penetranti e labbra carnose, Fedez risponde alle provocazioni delle domande “piccanti” in modo sensuale e spregiudicato, forte della propria individualità ribelle: «Mai nella vita avrei pensato di fare il modello, ha raccontato il rapper alla stampa, invece sono passato dall’essere definito da Gasparri un personaggio esteticamente discutibile a testimonial…tie’ Gasparri!», dice Fedez rispondendo con fare polemico al tweet in cui era stato definito “coso dipinto”. A proposito della scelta di posare per Sisley,  Federico ha aggiunto: «Ho ricevuto tante proposte, ma quella di Sisley era l’unica con un’idea e che non mirava solo allo sfruttamento della mia immagine proponendomi al pubblico come un “figaccione photoshoppato».

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A conferma dello stretto rapporto che sempre più intercorre tra musica e moda, il giudice dell’ultima edizione di X Factor ha confessato di possedere più di 80 paia di sneakers: «Sono un appassionato di street wear, ad X Factor è stata Giulia ad aiutarmi con le scelte degli outfit… allo stesso tempo, però, colleziono sneakers di tutti i tipi». Scarpe ed abiti che forse Fedez sfoggerà anche al prossimo Festival di Sanremo: «Accompagnerò Lorenzo Fragola in qualità di produttore. Mi limiterò a stare dietro le quinte ma sono sicuro che sarà comunque molto divertente. Produrre se stessi è già di per sé difficile, quando lo sei di qualcun altro  è una cosa che ti consuma molto ma che allo stesso tempo ti dà tantissime soddisfazioni».

Raffaella Sbrescia

Video: #fedez4sisley

“Pop-Hoolista”, il nuovo album di Fedez. La recensione

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Fedez, all’anagrafe Federico Leonardo Lucia, classe 1989, presenta “Pop-Hoolista”, il suo atteso quarto disco, prodotto da Newtopia (l’etichetta discografica indipendente fondata da lui stesso e da J-Ax. Con questo concept album, infarcito di taglienti giochi di parole e di brillante ironia, Fedez si esprime senza filtri e lo fa attraverso 20 canzoni che offrono uno spaccato fedele e limpido della nostra Italia. Incuriosisce vedere come un giovane riesca ad attirare l’ interesse e l’attenzione non solo dei coetanei ma anche degli adulti, sarà forse perché Fedez ha voluto staccarsi dalle vincolanti rime del rap, per aprirsi ai monologhi scritti insieme a Matteo Grandi. Maggiore consapevolezza, maggiore applicazione, maggiore responsabilità per Fedez che “In un paese dove i punti interrogativi sono più dei punti di riferimento”, racconta “lo stato” dello Stato italiano senza peli sulla lingua.

Sono davvero tanti giochi i giochi di parole e le verità scomode che salgono a galla in “Pop-Hoolista”, un lavoro che dà spazio a concetti ai quali non è stata trovata né una metrica, né un genere. Fedez ci spiega come va l’Italia e cosa pensa lui della gente partendo da “Generazione bho”, un limpido flash sulla realtà contemporanea: “Un vecchio è pericoloso se guida una Mercedes figuriamoci quand’è alla guida di un paese”, accusa Federico, mentre gli irriverenti accostamenti proposti in “Vivere in campagna pubblicitaria” ci disegnano un nitido ritratto di una società in cui comandano i product placement. “Siamo passati dal baciare rospi ad ingoiarli”, scrive Federico in “La bella addormentata nel Bronx”, il brano in cui le principesse Disney si trasformano in donnine da quattro soldi. Le massacranti invettive di “Veleno per topic” non lasciano scampo, la Fedezvisione prevede una parola cattiva per tutto e tutti. La mitragliatrice è carica e Fedez non risparmia neanche un solo colpo in canna. Notevoli anche i tappeti musicali costruiti ad hoc, che lasciano intuire una tendenza punk, figlia diretta delle influenze adolescenziali di Federico. L’ascolto riprende con gli amori da tastiera raccontati nella realistica “Voglio averti account”. Proprietà di linguaggio e concreta conoscenza delle epopee giovanili rendono Fedez un credibile canta storie metropolitano.

Fedez

Fedez

Sospesi tra Facebook, selfie e sindrome da social, siamo circondati da una superficialità latente eppure i sentimenti non mancano. In “Magnifico”, il brano che rinnova il sodalizio artistico con Francesca Michielin, Fedez parla dell’amore come un punto d’arrivo, una conquista; una rivelazione che sorprende in un contesto asettico e dissacrante. La divertente irriverenza contenuta in “Non c’è due senza trash” coinvolge la conduttrice televisiva Barbara D’Urso in un brano d’accusa contro la tv spazzatura. La peculiare liquidità della dimensione creata da “Sirene” trova un sostanziale equilibrio nella voce di Malika Ayane mentre “L’hai voluto tu” è un brano che richiama da vicino lo stile di Max Pezzali. Ritroviamo un fedele spaccato dell’amore ai tempi della crisi in “Love cost” mentre la perla del disco è la title-track “Pop-hoolista”, ulteriormente arricchita dal duetto con Elisa, che ha personalmente scritto la propria parte: “ Tu cosa hai da perdere se hai già toccato il fondo”, canta la Toffoli, senza consentire alcun diritto di replica.

Potente e diretto è il je accuse in cui Fedez punta il dito contro lo sfarzo indecoroso del clero in “Cardinal Chic”. Travolgente e grintoso il contributo di Noemi in “L’amore eternit”, un brano che si scaglia contro i pregiudizi e le apparenze in nome dell’amore autentico. Fedez è incontenibile e srotola fiumi di parole a velocità sostenuta anche nel brillante testo di “Stereo- tipi” e “Viva l’Iva”, in cui duetta con il socio J Ax. L’album si chiude con l’inaspettato featuring dei BoomDaBash in “M.I.A”. Un’ultima chicca in un disco che di paraculo ha veramente molto poco. Bravo, dunque, a Fedez, un hooligan del rap che ha saputo sdoganarsi da limiti e barriere.

Raffaella Sbrescia

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Video: “Generazione Bho”

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