Sopra i Magazzini: il nuovo appuntamento musicale dei Magazzini Generali di Milano

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Da Mercoledì 2 Novembre partirà “SOPRA I MAGAZZINI”, il nuovissimo aperitivo in musica del mercoledì sera che dalle 19:00 alle 22.00, vedrà alternarsi sul palco dei Magazzini Generali di Milano ogni settimana coppie di musicisti che non si conoscono tra di loro e che daranno insieme vita a momenti di sessioni di improvvisazione e creazione musicale allo stato pure. L’ambiente Sopra i Magazzini sarà un luogo raccolto, in cui perdersi a tempo di musica, tra l’elettronico e lo psichedelico, il digitale e l’onirico, la ricerca e il clubbing. Si potrà ballare, ma anche osservare e farsi affascinare, stare seduti e assaporare la musica di questo programma unico nel panorama milanese. Sarà un modo per riscoprire i Magazzini Generali in una veste inedita, lontani dalla grande sala sottostante che rimarrà chiusa per quelle ore.

Mumi

Mumi

Mercoledì 2  Novembre si parte con 2 musicisti d’eccezione, MUMI, una delle poche suonatrici di hangdrum o handpan, particolari strumenti a forma di grandi padelle di metallo prodotti in svizzera capaci di produrre suoni alieni e dalle melodie sognanti, e Allie, definito come uno dei rapper più silenziosi del mondo caratterizzato da una forte vene cantautoriale in grado di creare storie che vivono del loro stesso suono, con un tappeto sonoro in cui la narrazione colpisce per la sua eleganza ed intensità: un’elettronica ridotta ai minimi termini, che può ricordare una versione lo-fi di James Blake.

INGRESSO GRATUITO

Per maggiori informazioni visitate il sito:

www.magazzinigenerali.it

info@magazzinigenerali.it

CALENDARIO NOVEMBRE

02/11 Allie (D) + Mumi (I)

09/11 Matteo Bennici (I) + Jacky 0 (I)

16/11 Eartheater (USA) + STRA (I)

23/11 Bruno Belissimo (I) + 3unned (I)

 

30/11 Grimm Grimm (G) + Flavio Scutti (I)

 

Max Gazzè chiude l’annus mirabilis al Mediolanum Forum trasformandolo in un catino di gioia.

Max Gazzè - Mediolanum Forum

Max Gazzè – Mediolanum Forum

Da un buio scantinato ad un tour mondiale che si è chiuso sul palco del Mediolanum Forum. Max Gazzè chiude l’annus mirabilis con un’ultima memorabile data del Maximilian Tour 2016. Grazie alla sua genialità contraddistinta da ironia e brillantezza, il cantautore ha salutato il pubblico con un concerto completo da ogni punto di vista. Una scaletta dinamica ed esaustiva, visuals d’impatto, luci ed effetti imponenti hanno fatto il resto. Accompagnato dai suoi storici musicisti Cristiano Micalizzi alla batteria, Clemente Ferrari alle tastiere, Giorgio Baldi alla chitarra e “Dedo” (Max De Domenico) agli strumenti a fiato nonché dal suo inseparabile basso, Max Gazzè ha ripercorso 20 anni di carriera con brio, energia e compattezza. Fin dal primo disco “Contro un’onda del mare” le sue canzoni innervate di sensibilità e poesia hanno saputo commuovere e smuovere l’animo del suo pubblico. Da La Favola di Adamo ed EvaI tuoi maledettissimi impegni a Mille volte ancora passando per Un uomo diverso e Su un ciliegio esterno per arrivare a Teresa, Raduni ovali e l’irresistibile Ti sembra normale, la scaletta è un turbinio di emozioni che passa attraverso un vorticoso saliscendi di ritmiche e tematiche. Max prende per mano ogni singolo spettatore e lo accompagna con sé tra i suoi mondi surreali.

Max Gazzè - Mediolanum Forum

Max Gazzè – Mediolanum Forum

Spaziando tra passato e presente senza soluzione di continuità, il cantautore infrange schemi e regole inducendo il pubblico a fare esattamente lo stesso. Semplice ma di grande impatto la suite acustica pensata per il medley di metà concerto: spettacolare la costruzione di arrangiamenti venati di folk e di country per grandi classici come Il timido ubriaco, L’uomo più furboMentre dormi, Cara Valentina. Immancabile l’accenno alla fortunata esperienza in trio con i colleghi e amici di sempre Daniele Silvestri e Niccolò Fabi: la bellezza de L’amore non esiste rende il brano di tipo antologico.  Forum in visibilio sulle note di Sotto casa con tanto di cori da stadio. Bello e significativo il salto all’indietro con la proiezione di un video contenente dei significativi filmati d’epoca risalenti al 1996. Le ultime cartucce da sparare riservano una bellissima sorpresa: Max torna indietro nel tempo è dà voce ad un brano veramente potente intitolato Il bagliore dato a questo sole. Un’interpretazione da brivido a voce piena prima di calare l’ultimo trio d’assi composto da  Vento d’estateLa vita com’è e Una musica può fare.

Raffaella Sbrescia

Video: L’amore non esiste (live @ Mediolanum Forum)ed

“Oronero”: Giorgia racconta il disco della consapevolezza. Intervista

Giorgia

Giorgia

Giorgia torna in scena con “Oronero” (Microphonica/Sony Music Italy), il suo decimo album di inediti. Forte di un consolidato ed inossidabile sodalizio artistico con il produttore Michele Canova, già insieme a lei nei precedenti due album, “Dietro le apparenze” (2011) e “Senza paura” (2013), la cantante rinverdisce la sua veste di autrice firmando ben 10 dei 15 brani che compongono la tracklist di un progetto intimo e ragionato. I punti chiave di “Oronero” sono una spiccata sensibilità ed una carismatica carica interpretativa. Doti che, da sempre, rappresentano gli assi nella manica di Giorgia che, in questa specifica occasione, decide di raccontarsi senza filtri attraverso una scrittura matura, consapevole e carica di contenuto.

Intervista

 “Oronero” è un album lungo, denso e vario. Ci racconti come nasce questo progetto?

Non mi sono posta regole o limitazioni, avevo intenzione di realizzare 11 al massimo 13 canzoni. L’idea di “Oronero” è nata due anni fa, mi sono concessa del tempo perché dovevo e volevo fare le cose con la giusta e dovuta calma. Nell’album ho voluto raccontare i giorni che stavo vivendo, mi sentivo alla ricerca di qualcosa. Ho anche chiesto canzoni ad artisti amici ma molti di loro erano impegnati su più fronti e a me non piace molto stare lì a chiedere le cose. Poi piano piano le canzoni sono arrivate, ho lavorato con orari precisi, quasi da operaia, mi sono imposta di scrivere tra un impegno di famiglia e l’altro. Questo modo di lavorare è stato assolutamente nuovo per me però devo dire che ha dato i suoi frutti.

Hai lavorato ancora con Michele Canova. Quali sono i punti fermi del vostro sodalizio artistico?

Io e Michele Canova abbiamo lavorato con un’ottima intesa. Ci siamo confrontati molto e su ogni cosa ci siamo trovati d’accordo; una perfetta comunione di intenti. Per questo album il mio obiettivo era quello di realizzare un disco più elettronico con delle ritmiche precise e uso di synth da coniugare al tocco umano di musicisti come Tim Pierce e Alex Alessandroni. Non abbiamo seguito le mode del momento, abbiamo voluto sperimentare, ci siamo concessi delle libertà spostandoci un po’ fuori dai soliti canoni.

Come pensi che queste scelte influenzeranno la costruzione del nuovo live?

La varietà mi servirà molto dal vivo quando dovrò assemblare la scaletta e dovrò mettere insieme i tasselli. Mi piacerebbe creare dinamiche diverse all’interno del concerto, di sicuro dovrò trovar un equilibrio tra vecchie e nuove canzoni. Vorrei accontentare tutti i miei fan, da quelli storici a quelli che mi hanno scoperto soltanto adesso.

Cosa significa per te la parola “cambiamento”?

Credo che per cambiare il mondo (sì credo ancora, forse più di prima) si debba partire dalla propria anima, è necessario lavorare sull’ autocoscienza. Il vero ostacolo a questo pare essere il poco tempo che ognuno ha per sé tra vita quotidiana e stimoli di tutt’altro tipo. A livello personale, il grande cambiamento che ho vissuto è stato liberarmi del bisogno d’approvazione altrui, mi sono proposta con grande naturalezza in questo disco mentre in passato ho avuto il pudore di dire le mie cose.

“Oronero” è il primo singolo estratto da questo album. Che significato dai a questa parola?

Il petrolio è il simbolo di questo tempo: una ricchezza naturale può diventare puro veleno. Portando questo discorso dal generale al particolare, ci si può riferire ad un discorso più propriamente individuale.

 “Posso farcela” e “Non fa niente” sono le uniche due canzoni in cui firmi tutto…

Quando scrivo canzoni mie, tendo sempre a pensare che non saranno mai dei singoli, le vivo come un modo per fissare un momento, non riesco mai a guardarne la parte commerciale o commerciabile.

Giorgia ph-eolo-perfido

Giorgia ph-eolo-perfido

Che rapporto hai con le tue colleghe cantanti?

Gli uomini si alleano, la donna tende a spaventarsi quando incontra altre donne forti perché già deve lottare per avere il suo spazio. Secoli di cultura ci hanno insegnato che più ci tengono separate meno potere ci danno. Io sono cresciuta in una famiglia che esalta le donne, mi confronto spesso con le mie colleghe, sono in contatto con loro e ne sono molto felice.

Come mai non ci sono duetti?

L’ho già fatto con Gianna Nannini, Elisa, Laura Pausini, Alicia Keys. Non è stata una scelta precisa, è semplicemente andata così. In ogni caso avendoci messo la faccia è stato meglio. Una collaborazione a cui tenevo molto è che è andata a buon fine è stata quella con Pacifico.

Come ti vedresti all’estero?

Avrei dovuto lavorarci vent’anni fa ma avevo delle paranoie. C’è stata una fase in cui non me la sentivo, un’altra in cui ero pronta ma un ex presidente BMG non credeva assolutamente nel mio ruolo all’estero. In questi giorni mi stanno arrivando complimenti e segnalazioni, Canova non fa altro che invitarmi a Los Angeles, dice che i suoi musicisti vorrebbero suonare con me. Ecco, più che vendere i miei dischi lì, mi piacerebbe avere degli scambi con quei musicisti e realizzare delle jam sessions indimenticabili.

“Vanità” è uno dei pezzi più interessanti del disco. Uno stream of consciousness con un arrangiamento molto particolare…

Inizialmente il brano si chiamava “Symphony” ed aveva un’altra identità. “Vanità” è stata la prima parola che ho individuato, ci sono tornata dopo un po’.

E “Regina di notte”?

Una canzone apparentemente da cubo dalla concettualità elegante.

Giorgia ph-eolo-perfido

Giorgia ph-eolo-perfido

Il ruolo di Emanuel Lo è stato molto importante nella scrittura di questo disco…

Sa comporre benissimo e a volte neanche lui si rende bene conto di quanto sia capace. Il nostro rapporto artistico-musicale è molto equilibrato, ognuno conserva il proprio spazio, ci confrontiamo spesso ma a me piace lavorare anche da sola, ho bisogno di fare le mie cose.

Riprenderai qualcosa che hai lasciato da parte in questo progetto?

Le canzoni devono essere sedimentate ma in genere non riprendo mai le cose dal cassetto, le canzoni hanno il loro tempo, i dischi vengono accolti bene solo quando le cose sono fatte nel loro tempo.

Cosa è per te ribellione?

Un tempo la trasgressione era andare contro le regole, adesso la vera ribellione è recuperare il bene e crederci fino in fondo.

Raffaella Sbrescia

Questa la tracklist di “Oronero”: “Oronero”, “Danza”, “Scelgo ancora te”, “Credo”, “Per non pensarti”, “Vanità”, “Posso farcela”, “Come acrobati”, “Mutevole”, “Tolto e dato”, “Amore quanto basta”, “Sempre si cambia”, “Grande maestro”, “Regina di notte”, “Non fa niente”.

Video: Oronero

Il 19 marzo 2017 partirà il nuovo attesissimo tour di GIORGIA, ORONERO TOUR, farà la sua prova generale il 19 marzo a Mantova, e toccherà 17 città su e giù per la penisola. I biglietti per tutte le date saranno disponibili dalle 10:00 di lunedì 31 ottobre su livenation.it e ticketone.it. Gli iscritti a My Live Nation potranno accedere a una prevendita dedicata, dalle 10:00 del 29 ottobre alle 9:00 del 31 ottobre.

Questo il calendario ufficiale del 2017:

19 marzo – MANTOVA – PalaBam

22 marzo – BOLOGNA – Unipol Arena

24 marzo – MILANO – Mediolanum Forum

28 marzo – GENOVA – 105 Stadium

30 marzo – NAPOLI – PalaPartenope

1° aprile – ROMA – PalaLottomatica

6 aprile – ACIREALE (CT) – Pal’Art Hotel Acireale

8 aprile – BARI – PalaFlorio

9 aprile – EBOLI (SA) – PalaSele

12 aprile – PERUGIA – PalaEvangelisti

13 aprile – FIRENZE – Mandela Forum

15 aprile – RIMINI – 105 Stadium

18 aprile – ANCONA – PalaPromoteo Estra

20 aprile – VERONA – AGMS Forum

22 aprile – PADOVA – Kioene Arena

23 aprile – CONEGLIANO (TV) – Zoppas Arena

26 aprile – TORINO – Pala Alpitour

Per info: LIVE NATION ITALIA www.livenation.it – info@livenation.it – 02 53006501

 

Dua Lipa live al Tunnel Club di Milano: the next big thing del dark pop

 

Dua Lipa @ Tunnel Club - Milano ph Francesco Prandoni

Dua Lipa @ Tunnel Club – Milano ph Francesco Prandoni

Dua Lipa è finalmente arrivata a Milano. Il suo show al Tunnel Club è stata una vera sorpresa e vi raccontiamo perché. La giovane cantante, poco più che ventenne, di origini kosovare, si è fatta conoscere in Italia e sulla scena europea grazie al riuscitissimo singolo “Be the One”. Forte di un timbro vocale caldo, sensuale e potente, Dua padroneggia il palco con grazia e naturalezza. Le ritmiche dei suoi brani, di cui alcuni non sono stati ancora pubblicati, spaziano moltissimo tra echi hip hop, dub, rock e dark pop. Appassionata ed avida ascoltatrice, Dua ama lasciar confluire richiami e frequenze sonore nei suoni brani che toccano spesso tematiche legati a delusioni sentimentali o comunque a fatti autobiografici. Stranisce scoprire come questa giovane artista abbia deciso di prendersi tutto il tempo necessario per pubblicare il suo album d’esordio. La sua idea è quella di raccogliere il meglio della propria produzione per un debutto a regola d’arte. A giudicare da quanto visto e ascoltato dal vivo, possiamo tranquillamente dire che siamo di fronte ad una ragazza che ha molto da dire al suo pubblico e, a giudicare dai super produttori con cui lavora (Emile Haynie, che ha collaborato con Lana Del Rey, e Andrew Wyatt) è evidente che abbia da dirne anche a loro. Non rimane che attendere, ne varrà sicuramente la pena.

 Raffaella Sbrescia

Video: Blow your mind (Mwah)

La scaletta del concerto

Last Dance

Dreams

Bad Together

Room For 2

Blow Your Mind (Mwah)

Want To

Thinkin’ Bout You

New Love

Running

Genesis

Be the One

Encore:

For Julian

Hotter Than Hell

XF10: I giudici si studiano. Diego Conti eliminato. Di Eva e Roshelle le migliori performances

Diego Conti -primo eliminato XF10

Diego Conti -primo eliminato XF10

Al via i ragionamenti a freddo sulla prima puntata dei live di X Factor 10. Il talent show targato Sky apre col botto con un’apertura in grande stile. Protagonista assoluto: Marco Mengoni, ormai presenza fissa in qualità di tangibile esempio del fatto che da un talent può venir fuori una super star e le magnificenti scenografie figlie dell’incontrastato genio di Luca Tommassini. A beneficiare dell’ottima conduzione dell’ormai veterano Alessandro Cattelan, è una blanda costruzione di un sottile gioco delle parti. I giudici Manuel, Arisa, Alvaro e Fedez preferiscono studiarsi a vicenda, capire le ipotetiche strategie da attuare, senza sbilanciarsi troppo. Fedez si conferma originale e lungimirante: l’esibizione di Roshelle (Under Donne) ha regalato una ventata di freschezza e ci ha fornito un’idea più precisa di tutta una nuova corrente musicale che all’estero vive un momento particolarmente felice: la sua versione di “Heavy Dirty Soul” dei Twenty One Pilots è assolutamente in linea con questa prospettiva. Decisamente più oculato Alvaro Soler che decide di non osare, nella sua categoria Gruppi spiccano i Soul System: il groove e la particolare alchimia tra i componenti del gruppo rappresentano la loro carta vincente La performance debole dei Les Enfants li porta al ballottaggio con Diego Conti (Under uomini), vittima sacrificale di un’assegnazione, forse presa sottogamba da Arisa, rea confessa. La rivelazione della serata è Fem (Marco Ferreri), assoluto padrone del palcoscenico con la sua versione di “Love Runs out” degli One Republic: diverente, disinvolto e credibile.

Eva Pevarello XF10

Eva Pevarello XF10

Di tutt’altra entità il discorso da fare per Manuel Agnelli e il suo team Over: il temuto giudice sceglie di assegnare un sottotesto ai suoi concorrenti concentrandosi sulla ballata d’autore. Un modo intelligente per mettere realmente alla prova i suoi ragazzi dando loro l’opportunità di misurarsi con mostri sacri della musica senza snaturare la propria identità. Il risultato è vincente su tutta la linea, degna di menzione la performance di Eva Pevarello che incanta il pubblico in studio e a casa con “Wise Up”. Lei e Silva Fortes sono sicuramente le concorrenti più forti perché dotate di una forza espressiva veramente notevole. In ogni caso siamo solo all’inizio, la sfida è tutta da vivere.

Raffaella Sbrescia

Il ruggito di Loredana Bertè scalda il cuore di Milano

Loredana Bertè - Alcatraz - Milano

Loredana Bertè – Alcatraz – Milano

Loredana Bertè è tornata a ruggire. Dopo averci piacevolmente sorpreso con il suo ultimo lavoro discografico “Amici non ne ho …ma amiche sì”, prodotto dall’amica e collega Fiorella Mannoia, la cantante è salita sul palco dell’ Alcatraz di Milano donando tutta se stessa al pubblico. Il suo canto è un grido di battaglia, l’essenza stessa della vita che scorre e che si fa sentire in tutto il suo vigore, nonostante il dolore, nonostante i rimpianti, nonostante tutto. Musa dei migliori cantautori che hanno fatto la storia della canzone italiana, Loredana è da sempre un’artista antesignana, lucidamente spavalda, schietta e genuina come pochi sanno essere. Il suo repertorio è costellato di successi intramontabili, le canzoni in scaletta portano il marchio inconfondibile delle penne di Pino Daniele, Ivano Fossati, Fabrizio De Andrè, Pino Mango, Edoardo Bennato, Mario Lavezzi e tantissimi altri. Con Loredana sul palco, una collaudata band, la fedele Aida Cooper e l’anima dell’amatissima sorella Mia Martini.

Loredana Bertè - Alcatraz - Milano

Loredana Bertè – Alcatraz – Milano

Loredana conosce bene le vibrazioni di un’inquietudine con cui ha imparato a convivere, si rifugia nelle canzoni ritrovando nuova linfa in cui riversare le emozioni di una vita turbolenta ma incredibilmente intensa e degna di essere raccontata.

Dal rock al raggae, la Bertè attraversa generi, correnti e sfumature con la sua voce potente e con la sua personalità dirompente, questo nuovo stato di grazia emoziona e convince il pubblico, affezionato ed entusiasta di aver ritrovato una delle ultime grandi dive italiane.

Raffaella Sbrescia

Leggi l’intervista qui: http://www.ritrattidinote.it/interviste/amici-non-ne-ho-ma-amiche-si-loredana-berte-fiorella-mannoia-album.html

La scaletta del concerto

Amici non ne ho

Mare d’inverno

Buongiorno anche a te

Un po’ di tutto

Così ti scrivo

Indocina

Ma quale musica leggera

Padre Davvero

Luna

E’ andata così

Re

Fiume Sand Creek

Una storia sbagliata

Traslocando

J’adore Venise

I ragazzi di qui

Dedicato

Non sono una signora

Sei bellissima

I ragazzi italiani (in omaggio a Ron presente al concerto)

E la luna bussò

In alto mare

Mi manchi

Il cielo è sempre più blu

La goccia

Video: Dedicato

Emis Killa: “In Terza Stagione rimetto i piedi nel fango per mostrarvi chi sono veramente”. Intervista

Emis Killa - Terza Stagione

Emis Killa – Terza Stagione

Emis Killa torna in pista con “TERZA STAGIONE” (Carosello Records), il nuovo atteso album di inediti che riporta il rapper alle sue origini e che ci restituisce la sua essenza più autentica. L’album vede la partecipazione di diversi artisti della scena rap e non solo come Neffa, Maruego, Fabri Fibra, Jake La Furia, Coez e Giso e Jamil e tocca diversi temi: dall’abuso di alcool all’amore ossessivo, passando per la distanza sociale tra città e periferia. Puro rap senza censure per un giovane artista rimasto fedele a se stesso e ai propri valori.

Intervista

Ciao Emis, raccontaci subito come mai questo disco si chiama “Terza Stagione”

Il disco stava per chiamarsi Emis Killa 3, quasi come se si trattasse di una saga. Un altro ipotetico titolo era “Cult” ma, subito dopo l’uscita del singolo, l’idea sembrava ormai già desueta. Alla fine ho optato per “Terza Stagione”: tanti episodi rendono l’idea di una serie tutta da svelare.

E la scelta di questa copertina?

La scelta del rosa è stata casuale e non strategica. Come accennavo poco fa, all’inizio questo disco era stato concepito intorno al tema del cult, tante foto dentro il booklet testimoniano questo fatto. Nel momento in cui abbiamo cambiato il titolo, ho voluto optare per una cover molto d’impatto, un contrasto interessante che fa porre domande a chi lo osserva.

Finalmente ritroviamo sonorità più “cattive”…

A differenza de “L’erba cattiva” e “Mercurio”, in cui ho lavorato solo con Big Fish, questa volta ci sono stati diversi contributi di altri produttori. Questo ha fatto sì che il disco risultasse più vario e meno omogeneo, quasi come se si trattasse di una sorta di compilation con tante sonorità diverse. Le basi sono state scelte senza un criterio particolare, mi sono affidato molto all’ istinto. Sangirolami è stato molto bravo ad aggiustare le cose in corsa insieme a Big Fish, sono comunque soddisfatto del risultato. Non ho cercato di impacchettare un suono, ho cercato di fare tutto quello che mi piace, ci sono tracce che virano verso la trap, altre che riprendono il mondo di “Mercurio” ma in ogni caso mi astengo dallo sperimentare cose che non mi competono. Nel disco precedente avevo concentrato l’attenzione sui testi e le metriche stavolta mi sono dedicato molto di più ai suoni, soprattutto pensando ai live.

Come è nato il brano “3 messaggi in segreteria”?

Quando scrivo mi lascio trasportare, quando ascolto la base mi vengono in mente delle cose. “ 3 Messaggi in segreteria” all’inizio era solo un brano d’amore non era un brano di denuncia al femminicidio. Quando ho scritto la seconda frase mi sono reso conto della forza delle parole e con la terza strofa ha preso la direzione precisa. Il succo della questione è che per denunciare un fatto non devo mettermi a dire “il femminicidio è sbagliato”, l’affermazione risulterebbe banale e scontata; a volte fa più effetto scrivere una canzone con uno storytelling intenso e toccante, come ad esempio fece Eminem con “Stan”. Mi ritengo uno specchio della società in cui vivo per cui è giusto che io scriva ciò che vedo; sarebbe ipocrita fare solo fare canzoni autobiografiche, è il caso che io prenda ispirazione anche da storie che non sono le mie. Dare lo strattone è più utile che usare le buone maniere, questa modalità è utile soprattutto per le giovani generazioni, trovo giusto che qualcuno li metta al corrente delle cose, anche sbattendogliele in faccia.

Emis Killa ph Mattia Zoppellaro

Emis Killa ph Mattia Zoppellaro

La tua vita è cambiata, ma sei comunque quello che eri prima. Quali aspetti di questo tuo nuovo mondo non ti soddisfano?

Mi sento la stessa persona anche se la mia vita è cambiata soprattutto dal punto di vista materiale. Ovviamente sono contento di questo, non mi piacciono quelli che si lamentano, l’agiatezza mi fa sentire realizzato, fa parte di un sogno che avevo da ragazzino e che è andato ben oltre le mie aspettative. Inevitabilmente ci sono cose che non metti in conto a partire dalle responsabilità: ogni cosa che dici o che fai viene amplificata, questo ti obbliga ad essere buono e genuino anche quando avresti il diritto di non esserlo; è difficile mantenere l’autocontrollo ed essere pronto a passare dalla parte del torto anche quando hai ragione. Un’altra cosa che non mi piace sono le scadenze, imporsi di fare delle cose è l’esatto opposto dell’arte, spesso i numeri arrivano insieme alla costanza, forse per questo i geni del marketing prevalgono. In ogni caso non mi sento cambiato io come persona, vado in piazza, vado al bar, mi piace avere la vita di prima, non sono un sofisticato, non sono diventato la versione pulita di Emiliano, tanti lo fanno, questo non è il mio caso.

Nel brano “Vestiti sporchi” canti di una società in cui si sono persi i valori

Questa canzone è figlia di una necessità. Sono diventato molto più intollerante alle cose mentre prima mi scivolavano addosso. Sono spesso a contatto coi giovani per diversi motivi e mi sono ritrovato a chiedermi perché non hanno più rispetto delle cose e non hanno valori. Quando ero ragazzino non mi permettevo di rispondere male ad un adulto, mi sentivo un pirla solo con una risposta, il web ha avvicinato tutti, le generazioni sono diverse ma si rendono delle differenze. Avere la lingua lunga prima aveva delle conseguenze, oggi invece sono sempre di più quelli che si parano il culo avvalendosi del concetto di libertà di pensiero. In verità sei libero di far vedere quanto sei stupido a tutti. A prescindere da questi ragionamenti, i ragazzi sono demotivati, non hanno più la voglia di andarsi a cercare le cose e di andarsele a prendere con le loro mani. Mi chiedo spesso a cosa porterà tutto questo… Credo che questo sia il periodo storico peggiore per l’intelligenza umana, abbiamo evoluto tutto ma non stiamo inventando niente.

Cosa pensi che il pubblico sottovaluti del rap?

Più che sottovalutare il rap, il pubblico sottovaluta se stesso. Al pubblico piace il rap ma ha paura di dirlo. In questo il pubblico dei giovani è più sincero, non ha barriere e non gli importa di cosa gli dicono gli altri, va contro tutto e tutti. Il rap per ora è in una bolla e fa fatica ad uscirne, se vai ad un concerto rap ci sono tanti giovani mentre i genitori si vergognano. Il rap è un genere musicale che per certi versi è superiore dal punto di vista comunicativo, ha preso un po’ il posto di quello che facevano i cantautori. Oggi ci sono molti più interpreti, il cui successo dipende dalla macchina che li guida. Nel rap, invece, sei un autodidatta, le persone che ti ascoltano, possono arrivare a conoscerti sul serio.

Video: Parigi ft. Neffa

Cosa pensi della “trap”?

Ho fatto anche io un paio di cose trap nel mio disco, ho voluto dimostrare che sono al passo coi tempi e che riesco a fare le cose per bene, possibilmente anche meglio. Ai giovani piace tantissimo, sono tutti sotto con la trap.

Nel disco ci sono tante collaborazioni, c’è qualcuno con cui non sei riuscito a collaborare?

Ho provato a collaborare con delle cantanti donna ma non c’è stato mai modo di farlo. Per questa ragione un brano molto bello è rimasto fuori dal disco. Ho provato a contattare diverse colleghe ma una mi ha detto di no, un’altra non poteva perché stava uscendo con un disco, un’altra ancora non era in linea con il rap; insomma se la sono menata un po’ tutte e la cosa mi ha fatto riflettere. In alcuni casi ci avrebbero potuto guadagnare, anzi sarebbe stato un favore reciproco. Questa cosa mi ha fatto un po’ arrabbiare.

Cosa pensi delle critiche per il brano “Su di lei”?

So che si tratta di un pezzo molto forte ma chi mi ascolta e mi conosce sa che si tratta di un brano scritto in chiave ironica. Il pezzo in questione era già stato fatto su un’altra base ed un altro tape, si chiamava “Sexy Line” e aveva già sconvolto tante mamme dei miei fan. Sinceramente non mi piace mostrarmi come teen idol, non voglio che la gente mi confonda con Benji & Fede o con Violetta; io sono un’altra cosa, faccio il rap. Ho voluto dare una strigliata ai genitori, spingerli ad informarsi sulla mia musica. Questo strattone comunque è il frutto di una scelta precisa, a 17 anni dicevo le peggio cose con le gare di free style, forse la tv mi ha ripulito un po’ troppo, ho voluto rimettere i piedi nel fango per essere più onesto e far vedere chi sono veramente senza prendere in giro la gente.

 Raffaella Sbrescia

Questa la tracklist del disco “Terza Stagione”: “Dal basso”, “Non era vero”, “Prima che sia lunedì”, “Italian Dream”, “Quello di prima”, “Parigi feat. Neffa”, “Uno come me”, “Non è facile feat. Jake La Furia”, “Jack”, “All’alba delle 6:00 feat. Coez”, “Sopravvissuto feat. Fabri Fibra”, “Su di lei”, “CULT”, “3 Messaggi in segreteria”, “Buonanotte feat. Maruego”, “Vecchia maniera feat. Giso e Jamil”, “Vestiti sporchi”.

In questi giorni, Emis Killa sta girando l’Italia per incontrare i suoi fan e presentare il disco “Terza Stagione”, queste le prossime date dell’instore tour:

27 ottobre BOLOGNA (ore 15.00) @ La Feltrinelli (Piazza di Porta Ravegnana, 1)

28 ottobre SAVIGNANO SUL RUBICONE – Forlì Cesena (ore 17.00) @ Mediaworld c/o Romagna Shopping Valley (Piazza Colombo, 3)

29 ottobre LIVORNO (ore 15.00) @ Euronics c/o Parco Commerciale Levante (Via Gelati, 10)

30 ottobre CAGLIARI (ore 14.00) @ La Feltrinelli Point (Via Paoli, 19)

31 ottobre SONA – Verona (ore 14.00) @ Comet c/o La Grande Mela Shoppingland (Via Trentino, 1)

31 ottobre BASSANO DEL GRAPPA – Vicenza (ore 18.00) @ Mediaworld c/o Il Grifone Shopping Center (Via Capitelvecchio, 88)

Ascolta qui l’album:

A marzo, Emis Killa tornerà live per presentare i brani del nuovo disco con due date di anteprima speciali: il 20 marzo all’Alcatraz di Milano e il 27 marzo all’Atlantico di Roma. I biglietti sono disponibili su TicketOne e in tutti i circuiti di vendita autorizzati. Radio Italia è partner ufficiale del “Terza Stagione Tour”.

I concerti sono una produzione Massimo Levantini per Live Nation Italia (per info e prevendite: www.livenation.it - info@livenation.it, 02/53006501).

X Factor 10: inizia il live show e sale l’attesa. Tutte le novità del talent più amato dagli italiani

X Factor 10 - Alessandro Cattelan

X Factor 10 – Alessandro Cattelan

Dopo lunghe ed elaborate selezioni, la decima edizione di X Factor Italia entra nella fase più calda: quella dei live. Durante un appassionante viaggio lungo 8 settimane avremo modo di conoscere i talenti che hanno conquistato la giuria del talent show più amato dal pubblico italiano. Il primo appuntamento dalla nuova X Factor Arena è previsto per domani giovedì 27 ottobre alle ore 21.15 su Sky Uno e proseguirà fino alla finale del 15 dicembre. Confermato alla conduzione Alessandro Cattelan, belle novità in giuria con Arisa, Alvaro Soler, Fedez e Manuel Agnelli. Per quanto concerne i concorrenti, la squadra Over (giudice Manuel Agnelli) è composta da Eva, Andrea e Alessandra Fortes Silva; i gruppi (giudice Alvaro Soler) sono i Les Enfants, Daiana Lou e i Soul System; gli Under uomini (giudice Arisa) sono Lorenzo “Loomy”, Marco “Fem” e Diego mentre le Under donna (giudice Fedez) sono Caterina, Gaia e Roshelle.

Forte dei grandi numeri ottenuti durante le selezioni  con 1.350.000 di spettatori medi (+12% rispetto allo scorso anno), X Factor si propone come uno degli show più visti in assoluto. A rincarare la dose anche gli ospiti annunciati:  si partirà con Marco Mengoni accompagnato da Matt Simons, mentre nella seconda puntata ci sarà Giorgia, seguita da Shawn Mendes e Robbie Williams, attesi per la terza puntata. Tra le novità più succulente c’è StraFactor, una vera e propria gara tra freaks affidata a due delle personalità più irriverenti dello showbiz italiano quali sono Mara Maionchi e Elio. A coordinare il tutto, Daniela Collu (la “Stazzitta” di Twitter) mentre i primi ospiti della puntata saranno Jake La Furia e Marco Travaglio. Tra le novità anche il contributo di Fiorello con la sua Edicola Fiore: ogni concorrente eliminato verrà subito caricato in auto e trasportato a Roma per essere simpaticamente “vessato” dai compari dell’amato showman.

Video: Le dichiarazioni di Mara Maionchi

Completamente rinnovata anche la scenografia, come sempre frutto del genio di Luca Tommassini: «Siamo stati i primi a cambiare la scenografia, si tratta di uno sky line ispirato a New York, saremo più tecnologici che mai con il palco più grande d’Europa per Sky Italia. Le messe in scena saranno molto elaborate come di consueto e avremo modo di divertirci parecchio», ha annunciato.

X Factor 10 - I giudici in conferenza stampa

X Factor 10 – I giudici in conferenza stampa

Le dichiarazioni:

Alessandro Cattelan – conduttore

Credo che quest’anno mi divertirò molto. X Factor è tra programmi più seri tra quelli che non lo sono. Il Format si ricarica ogni anno dell’energia portata dai concorrenti. In qualità di veterano affronterò questa edizione con grande leggerezza. I grandi numeri, in termini di ascolti ed interazioni, testimoniano che fino ad oggi abbiamo vinto una serie di scommesse. I live saranno un’altra storia ma le premesse sono delle migliori.

Alvaro Soler

Le band che compongono il mio team sono molto diverse tra loro, ognuna ha il suo sound. Insieme ad Antonio Filippelli, che lavora direttamente con i ragazzi, abbiamo trovato una strada per ognuno. Credo che la cosa più importante, soprattutto all’inizio di un’avventura come questa, sia fornire un preciso biglietto da visita e mostrare la propria personalità.

Arisa

Ho fatto scelte apparentemente molto discusse dal pubblico ma so che avranno modo di ricredersi. I miei ragazzi stanno lavorando molto bene e hanno convinto non solo me ma anche coloro che lavorano con noi; sono molto fiduciosa.

Fedez

 A dispetto di quelli che mi danno per favorito, mi sento di dire che la garà è aperta più che mai.

Manuel Agnelli

La pressione sarà maggiore ma spero di continuare a divertirmi. Sicuramente né io né i miei ragazzi giocheremo in difesa. Il talento sta nel saper raccontare una storia attraverso un’emozione, un modo di porsi, un’attitudine o facendo credere che stai vivendo una cosa anche non la stai vivendo veramente, questa è una cosa che devono saper fare soprattutto gli interpreti.

Raffaella Sbrescia

 

 

Boosta: “La Stanza Intelligente” è il disco che avevo voglia di fare. Intervista

Boosta ph Francesco Prandoni

Boosta ph Francesco Prandoni

Abbiamo imparato a conoscere Davide Dileo aka Boosta nei panni di musicista, compositore, tastierista e fondatore dei Subsonica, ma anche scrittore, DJ e produttore discografico. Lo ritroviamo oggi nei panni di cantautore per “La Stanza Intelligente”, il disco di inediti, in uscita per Sony Music, il 28 ottobre. Questo progetto, pensato per un ascolto reiterato nel tempo, rappresenta una passeggiata fuori dall’astronave madre in cui Boosta si mette a nudo rivelando la sua attitudine alla riflessione, la voglia di mettersi continuamente in gioco, lo sconfinato amore per la musica, la piacevolezza di osare raccontando quelle che sono le fragilità, le scompostezze e i disordini interiori di ciascuno di noi. Ad accompagnarlo in questo viaggio emotivo, un nutrito gruppo di amici: Malika Ayane, Nek, Luca Carboni, Raf, Giuliano Palma, Cosmo, Briga, Marco Mengoni, Enrico Ruggeri e Diodato. “La Stanza intelligente” è, in definitiva, il frutto di una sensibilità non convenzionale.

Intervista

Davide, partiamo da una constatazione: “Non c’è un colore con cui non ti sia sporcato le mani”…

Io faccio quello che posso, sono eccezionalmente imperfetto e mi godo quello che ho, racconto e vivo quello che sono e penso che i “se” servano veramente a poco. La parte più difficile, a 40 anni, è accettarsi per quello che si vale.

Hai più volte definito “La Stanza Intelligente” come un disco onesto, cosa intendi dire?

 Penso che tutte le persone abbiano delle zone d’ombra e delle zone che sono più facili da esporre al sole, io ho cercato di raccontare il più possibile l’umanità. Non ci sono sentimenti speciali o situazioni particolari nel racconto se non che ogni racconto è particolare. La vita di ognuno si basa su una sorta di calendario emotivo e questo disco è venuto fuori con grandissima sincerità sotto questo punto di vista. Ho avuto la fortuna ed il privilegio di fare il disco che avevo voglia di fare. Questa cosa mi ha quasi eccitato, non è così scontato trovarsi ancora entusiasti dopo 20 anni di carriera musicale.

Come hai scelto questo titolo così suggestivo?

Il titolo del disco è mutuato è un libro di Weinberger David, pubblicato da Codice. Il concetto alla base della mia scelta è quello di potersi chiudere in un posto al riparo da un mondo arrogante ed invasivo; un modo per ritagliarsi uno spazio, una stanza, per l’appunto, in cui mettere se stessi.

Sei passato dalla tastiera alla voce. Come è cambiato Davide e come è cambiato Boosta?

Sono sempre stato un curioso e ho avuto il privilegio di vivere con la mia passione che mi ha consentito di togliermi diverse soddisfazioni. A 40 anni era doveroso fare un test per verificare a che punto fossi arrivato. Cantare per me non è facile e ho approfittato di questa pausa fisiologica dei Subsonica per ritagliarmi lo spazio ed il tempo di fare una cosa esattamente come volevo io. All’interno di un gruppo con cinque personalità molto forti non è possibile sviluppare molto della propria individualità, ovviamente alcune cose vengono privilegiate rispetto ad altre ed è giusto così.

Come descriveresti questo artwork così particolare?

Ho cercato di fare un disco come si faceva una volta cercando inserirvi qualcosa da ascoltare ma anche da guardare. Insieme ad una mia amica architetto, che ora si occupa di serigrafia, ho costruito questa tavola anatomica che racconta la trasformazione dell’uomo durante un particolare momento di fatica e pesantezza. Il risultato è un lavoro da ascoltare in poltrona, mi piacerebbe trovare così tutti i dischi del mondo, vorrei sempre leggerne la storia, sapere come, dove e da chi è stato registrato etc.

Come hai lavorato alla scrittura dei brani?

“La stanza intelligente” è il primo pezzo che ho scritto, il brano ha rappresentato uno spartiacque quando ho deciso di mettere da parte l’elettronica, una vera e propria stella polare che ha guidato la scrittura del disco. Tutti i brani sono nati durante il periodo di scrittura tranne “La conversazione di noi due” che non ha mai trovato spazio da nessuna parte. Ho voluto lavorarci con Ruggeri, discreto portatore sano di aneddoti e amico fraterno.L’unica cosa che non volevo fare in questo album era usare l’elettronica; sequencer e sintetizzatori ci sono in due o tre punti al massimo. Ho voluto suonare approfittando del fatto che, pur facendolo male, suono un po’ tutti gli strumenti. Il mio è stato un gioco, mi sono messo nel mio piccolo studio e ho fatto l’artigiano; non ho fatto calcoli particolari, ho una visione lucida di quello che sono e non mi ha sorpreso il risultato che ho raggiunto.

Boosta durante la presentazione de "La stanza intelligente"

Boosta durante la presentazione de “La stanza intelligente”

Come ti sei trovato a lavorare con tanti colleghi?

Così come quando dai una festa e decidi di invitare chi vuoi, così ho voluto fare in questo disco. Sono stato fortunato perché ho avuto l’opportunità di chiamare tanti amici e tutti sono stati assolutamente disponibili a cantare le mie canzoni. Ho fatto anche un po’ da produttore, ho cercato voci che mi piacessero, voci magari lontane dal mio mondo. Per me è stato un bellissimo gioco e valeva la pena farlo con le persone con cui mi diverto.

Un aspetto particolare di questo album è il cantato: ogni ospite si è prestato ad un modo di cantare preciso e anticonvenzionale…

Certo, avendole scritte io, le canzoni hanno inevitabilmente preso un taglio diverso da quello che ci si potrebbe aspettare dai cantanti. Il lavoro di produzione dell’opera consiste proprio in questo; lo stesso avviene quando sei uno scrittore o un pittore, dipende dall’armonia che hai in testa, dal quadro che dipingi, dal testo che racconti…

Video: “1993″ Acoustic version

“Noi” è il pezzo più semplice del disco?

Sì, l’ho scritto su un giro di do. Non ho mai scritto una canzone così semplice e la voce di Malika rappresenta il vero surplus ultra.

La veste sonora in acustico dei nuovi brani con i Gnu Quartet ha portato un valore aggiunto alle canzoni, pensi di portarla in giro, magari nel nuovo tour?

Vediamo come mi sento. Proprio perché non è un disco facile da portare live ci ho pensato in tutti i modi: farlo solo piano e voce, o con una band, nei teatri, nei locali, con un quartetto d’archi, con un’orchestra, coi fiati… Non so bene come strutturerò il da farsi. Sicuramente manterrò la struttura narrativa dell’album: sarà qualcosa simile ad un recital, o a uno storytelling. Comunque qualcosa di unico.

Hai definito il brano con Cosmo un viaggio intergenerazionale. Come è venuto fuori questo abbinamento con lui?

Cosmo mi piace da matti, trovo davvero che sia il cantautore 2.0 italiano. A differenza di altri che hanno preso il linguaggio del cantautore italiano e l’hanno fatto loro, lui ha fatto un passo in più, magari peggiore ma comunque un passo diverso. “Mezzo uomo” è nato proprio dalla prima frase del pezzo: “Un cane vecchio fa vecchi guai”, da lì in poi è venuto il resto.

E Mengoni?

Conosco Marco da tanti anni, gli voglio bene e mi considero un suo fratello maggiore. Sono veramente felice che abbia cantato in questo disco, sono felice di aver scritto un bel pezzo e di averglielo fatto cantare perché quella roba lì la può cantare bene solo uno come lui.

Un risultato particolare è quello del brano insieme a Briga…

Questa è la cosa bella, il nostro è un meraviglioso gioco, è bellissimo decontestualizzare, cambiare le carte in tavola, sorprendere. Quel pezzo lì aveva un bella potenza nel ritornello, lui ha una voce pazzesca, è stato bello vederlo cimentarsi con un tale entusiasmo!

Boosta ph Francesco Prandoni

Boosta ph Francesco Prandoni

Cos’altro bolle nel tuo personalissimo pentolone?

Questo avrebbe dovuto essere un disco doppio ma tante persone mi hanno sconsigliato. Ho dovuto togliere una decina di pezzi dalla tracklist. Per ora l’idea è quella di lavorare alla colonna sonora di “1993”. Presto uscirà un nuovo libro e nel frattempo vorrei finalmente conseguire il brevetto di pilota di linea. Cerco di godermi quello che ho, non so quanto durerà, mi auguro  di avere a lungo qualcosa da raccontare ma se le circostanze della vita dovessero costringermi a continuare… beh, vi chiedo scusa in anticipo (ride ndr).

Il Boostalk è un modo per aprirti senza filtri con le persone che ti seguono?

Noi artisti non vogliamo che ci vengano rotte le scatole nella vita in generale ma ci piace che la gente sappia un po’ di noi. Funziona un po’ come quando esci, vai in un posto e hai voglia di chiacchierare, anche io ho voglia di chiacchierare, mi diverto e quando ne ho voglia lo faccio molto volentieri.

Cos’è per te il volo?

Il volo è la mia disciplina, le mie arti marziali senza la parte della mazzate. Il volo mi rimette a posto, è il mio manutentore.

 Raffaella Sbrescia

La Stanza Intelligente – tracklist:

1. 1993

2. Mezzo uomo (feat. Cosmo)

3. Sulla strada (feat. Nek)

4. La stanza intelligente

5. Santa Kaos (feat. Giuliano Palma)

6. Come la neve (feat. Luca Carboni)

7. Ad altezza uomo (feat. Briga)

8. Noi (feat. Malika Ayane)

9. Il mio compleanno (feat. Raf)

10. La conversazione di noi due (feat. Enrico Ruggeri)

11. All’altare (feat. Marco Mengoni)

12. Quello che vuoi (feat. Diodato)

13. Tutto bene

“Lotto Infinito”: Enzo Avitabile presenta uno dei suoi album più ispirati. Intervista

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Enzo Avitabile festeggia i 35 anni di attività artistica con un nuovo album di inediti intitolato “Lotto Infinito” (Sony Music Italy). Il disco, tra i più ispirati dell’artista, si compone di 14 brani con la partecipazione di alcune tra le voci più rappresentative del panorama italiano e internazionale: GIORGIA, FRANCESCO DE GREGORI, MANNARINO, RENATO ZERO, CAPAREZZA, ANGELA E MARIANNA FONTANA, DABY TOURÈ, PIPPO DELBONO, PAOLO FRESU, GIOVANNA MARINI, HINDI ZAHRA e LELLO ARENA. Giunto a 4 anni di distanza da “Black Tarantella”, “Lotto infinito” raccoglie sonorità provenienti da tutto il mondo spaziando tra World music, canzone napoletana, jazz fusion e soul e dando spazio a tematiche calde come disoccupazione, immigrazione, solidarietà e speranza. Muovendosi tra polarità contrapposte, Enzo Avitabile dà voce alle terre dimenticate, parte dalla periferia nord di Napoli per parlare delle periferie del mondo. Il grande merito di questo artista è aver dato voce agli ultimi, a quelli che nonostante l’oppressione di una continua lotta per la vita non rinunciano alla speranza di un domani che possa essere migliore.

Intervista

“Lotto Infinito” è uno dei dischi più ispirati della sua carriera?

Lo spero. Queste canzoni nascono dalla realtà che viviamo ogni giorno.

Il titolo è ispirato ad uno striscione esposto su uno dei balconi di “Lotto Zero” a Ponticelli in provincia di Napoli. Da un piccolo frammento circoscritto ad una realtà precisa, si finisce a parlare di una realtà molto più ampia…

Ogni volta che passo davanti a questo striscione mi fa un effetto davvero fortissimo. Si tratta di un frammento di realtà che abbraccia tante altre realtà simili, una goccia in un oceano. Ho voluto raccontare la periferia della mia città, quella che non si vede, quella di cui non si parla, per raccontare le periferie di tutto il mondo e le relative speranze di persone che lottano per arrivare alla fine del mese con orgoglio e dignità.

Toccante il brano in cui cita tutte le località martoriate della Campania riportando all’attenzione tematiche e luoghi ripiombati nell’oblio mediatico.

Certo, non ho voluto lasciare da parte nessuna di queste terre. Non ho dimenticato niente e nessuno

In questo album ci sono collaborazioni con alcune delle più grandi voci della musica italiana. Partiamo da quella con Renato Zero per “Bianca” in omaggio a Bianca d’Aponte, brano in cui il cantautore canta con lei in napoletano…

Renato mi ha fatto un regalo nel cantare questo pezzo in napoletano ma in realtà questo è un dono che ha fatto alla mia città. Il concetto era inglobare Napoli e l’identità italiana perseguendo una prospettiva di fratellanza.

Enzo Avitabile Ph Matteo-Basile

Enzo Avitabile Ph Matteo-Basile

Molto intenso il duetto con Giorgia in “De Profundis”

 In effetti stiamo riscontrando un grande consenso da parte di chi l’ascoltato, ci abbiamo messo tutta l’emozione possibile.

Originale la collaborazione con Caparezza in “Amm’ ‘a amm’ ‘a””

 Insieme a Caparezza ho cantato la voglia di cambiamento, l’esigenza di andare avanti.

 Il brano di chiusura è l’emozionante “Addo’ so nato io” recitato da un intenso Lello Arena…

Questa è una poesia di speranza; la speranza di vincere e sopportare il disastro economico che il paese sta affrontando, il degrado che siamo costretti a vivere, le condizioni di arretratezza socio-culturale e di degrado spirituale. Proprio gli ultimi, proprio quelli che non vengono considerati, sono quelli che sperano con tutte le proprie forze, che sognano e che combattono per il cambiamento e la riscossa.

E con Francesco De Gregori in “Attraverso l’acqua”?

Insieme cantiamo di questi uomini raccolti dall’acqua mentre cercano una terra promessa esattamente come fa ciascuno di noi, migranti sulla terra. Sembra facile osservare da lontano quelli che provano ad arrivare e a spostarsi attraverso il mare, dovremmo indagare i fondamenti della nostra coscienza, solo così possiamo capire cosa possiamo fare, innanzitutto per gli altri ma anche per noi stessi.

Il mantra di “Jastemma d’amore” a questo proposito si presta assolutamente bene a questo intento…

Certamente: “ ‘mparat a te vulè bene overamente si over vuò  bbene all’ate”.

Raffaella Sbrescia

Tracklist:

Il lato A della versione in vinile contiene i brani “NAPOLI NORD”, “DE PROFUNDIS” con Giorgia, “QUANDO LA FELICITÀ NON LA VEDI, CERCALA DENTRO”, “ATTRAVERSO L’ACQUA” con Francesco De Gregori, “SAN GHETTO MARTIRE” con Mannarino, “BIANCA” con Renato Zero e “AMM’’A AMM’’A” con Caparezza; nel lato B sono presenti “ABBI PIETÀ DI NOI” con Angela e Marianna Fontana,“COMM’ ’A ‘NA” con Daby Touré, “JASTEMMA D’AMMORE” con Pippo Delbono, “NISCIUNO SAPE” con Elena Ledda e Paolo Fresu, “LOTTO INFINITO” con Giovanna Marini, “VERITÀ SARÀ” con Hindi Zahra e “ADDÒ SO’ NATO IO” con voce recitante di Lello Arena.

Ascolta qui l’album:

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